Stamattina abbiamo pubblicato una riflessione de La Comunità di TerraeLiberAzione che va in controtendenza rispetto ai tutti i luoghi comuni su quanto sta avvenendo in Afghanistan. Ora abbiamo letto questa analisi sul Recovery Fund dell’avvocato Alfonso Luigi Marra, fondatore del Partito di Azione per lo Sviluppo, nonché grande conoscitore del cosiddetto Signoraggio bancario. Un’analisi economica e finanziaria che ci sembra molto acuta e corretta. “Il Recovery Fund, notoriamente pressoché ininfluente per la sua modestia nonché inutilmente sostitutivo delle ordinarie forme di finanziamento (obbligazioni), è in realtà – scrive l’avvocato Marra – solo uno strumento di ingerenza volto, non già all’avanzamento di alcun processo di corretta europeizzazione, bensì a fini di sempre maggiore dominio delle politiche nazionali ad opera delle grandi banche proprietarie della BCE. Fini peraltro sostanzialmente oscuri, perché parte degli atti sono INCREDIBILMENTE segretati”. La BCE, per la cronaca, è la Banca Centrale Europea, un soggetto privato (della quale fanno parte, appunto, grandi banche) che oggi controlla gli Stati dell’Unione europea. Mentre il Recovery Fund sono fondi – circa 193 miliardi di euro – che l’Italia, in teoria, dovrebbe spendere con il Pnrr presentato a Bruxelles dal Governo di Mario Draghi.
“Si tratta infatti, per cominciare – scrive sempre l’avvocato Marra – di cifre irrilevanti (Conte, nel 2020, ha elargito circa 150 miliardi senza che sia siano quasi nemmeno visti) che, salvo i primi 25 miliardi, non soggetti a condizionalità, è improbabile ci verranno erogate nonostante siano per la più parte meri prestiti che lo Stato avrebbe potuto ottenere con le usuali obbligazioni ad un costo per interessi che, se si considerano i costi di realizzazione e burocratici, sarebbe stato molto più basso. Ma la cosa grave è che il Recovery Fund è solo un’esca per imporci una serie di condizioni REGRESSIVE a partire dal già sperimentato, nefasto pareggio di bilancio. Condizioni che oltretutto, ripeto, è già noto non riusciremo a superare. Un contesto in cui quindi, da un lato, il potere bancario riuscirà ad entrare ancor più nella nostra politica imponendoci cose che non siamo in grado di fare e/o convengono solo alla BCE (a cui sono tutti proni); dall’altro, è improbabile, ripeto, che ai primi 25 miliardi ne seguiranno altri perché per i successivi scattano le suddette condizioni che non riusciremo a realizzare; e, dall’altro ancora, servirà solo a mortificarci vieppiù per renderci ancora più deboli e ricattabili”. Ricordate le polemiche sul MES, il prestito da parte dell’Unione europea che l’Italia ha respinto perché cerano le condizionalità? Ebbene, il MES, buttato fuori dalla porta è rientrato dalla finestra…
L’avvocato Marra dice la sua anche su Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio dei Ministri: “Alla fine Draghi, ora ‘pompato’ dal potere bancario, verrà sacrificato sull’altare della ‘scoperta’ della perniciosità (anche) di questa operazione e di chissà quale nuova ‘verità’, e l’Italia si ritroverà – al solito – con uno pseudo eroe in meno e un fallimento in più. Tutte cose comunque frutto del fatto che il sistema signoraggistico è basato sulla scarsità del denaro, altrimenti non sarebbero possibili le politiche di dominio. Per cui, finché ci sarà il signoraggio, sarà sempre peggio”.
Foto tratta da Ck 12 Giornale