Da qualche giorno dedichiamo un po’ di spazio a quanto succede in Israele sul fronte della pandemia. Il perché è piuttosto semplice: è un Paese dove i vaccini anti-Covid sono stati molto utilizzati; è un Paese dove abbiamo già notato e raccontato stranezze che non è semplice illustrare; è un Paese dove, dopo il veloce completamento della campagna vaccinale, tutti erano in giro, tanto che Israele, per qualche mese, è stato l’esempio nel mondo per gli effetti positivi della vaccinazione anti-Covid; è un Paese dove, improvvisamente, i contagi e i ricoveri sono cominciati a crescere a ritmo vertiginoso; è un Paese dove stanno partendo con la terza dose del vaccino. Quando due giorni fa abbiamo scritto che in Israele aumentano contagi, ricoveri e decessi siamo stati criticati. Qualcuno ha postato il solito articolo dove si dice che i vaccini anti-Covid, in Israele, stanno funzionando, i vaccinati non si ammalano e quindi non finiscono in ospedale e bla bla bla. Qualche altro ci ha corretti sui numeri dei vaccinati in Israele (serve a poco ricordare che il numero dei vaccinati – e questo non riguarda solo Israele – è sempre aleatorio, perché sono dati forniti dai Governi che sono inaffidabili per definizione: da qui i tanti dati ballerini).
Detto questo, a noi risulta che in Israele le cose non vadano affatto bene. Tant’è vero – e questo è un fatto ufficiale – che stanno partendo, dopo sei mesi, con la terza dose di vaccino. Già sarebbe opportuna una domanda agli israeliani, considerati universalmente intelligenti: se alle prime varianti state iniziando la terza dose di Vaccino anti-Covid, che succederà nei mesi e negli anni a seguire? Programmerete un vaccino anti-Covid ogni te mesi, e poi un vaccino sempre anti-Covid ogni mese e mezzo e via continuando? Siete sicuri che la via corretta per affrontare la pandemia si quella di ‘inseguire’ un Coronavirus con i vaccini? Magari hanno ragione loro: magari chi, due giorni fa, ha scritto che siamo inaffidabili perché abbiamo scritto che in Israele ci sono ricoverati e deceduti tra i vaccinati ha ragione. Mai nostri detrattori-censori sono così sicuri che abbiamo scritto il falso? Così siamo andati sulla rete e abbiamo letto il seguente articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa: “Covid, Israele travolto dalla Delta. Il dato che allarma: la maggior parte dei ricoverati è vaccinato“.
Insomma, ci dispiace per i nostri censori-detrattori, ma due giorni fa non abbiamo scritto fesserie: quanto abbiamo scritto risponde al vero. Se in Israele ci sono vaccinati ricoverati, ebbene, significa che il vaccino anti-Covid non sta funzionando. Ricordate cosa hanno sempre detto? Il vaccino anti-Covid non tutela dall’infezione, ma tutela dalla malattia, nel senso che chi si vaccina può essere infettato (e può infettare gli altri), ma ha la garanzia che non finirà in ospedale. Ma, a quanto pare, questa garanzia, in Israele, sta venendo meno. E, a quanto pare brutte notizie arrivano anche dall’Islanda, Paese di 350 mila abitanti circa, con poco più di 250 mila vaccinati. lì sembrava tutto finito e invece starebbero ripartendo con le restrizioni. Da qui la domanda: ‘sto vaccino anti-Covid è o noi la soluzione dell’attuale pandemia? Fino ad ora – questo lo possiamo affermare senza paura di essere smentiti – è stata la ‘soluzione’ per le multinazionali farmaceutiche che hanno prodotto e venduto il vaccino anti-Covid, guadagnando una barca di soldi (e guadagnando un’altra barca di soldi in Borsa). Ma questo non si può scrivere, sennò gli algoritmi fanno sparire gli articoli dai social…
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