Ieri, a Floridia, provincia di Siracusa, la temperatura ha sfiorato i 49 gradi centigradi. La domanda è: fino a che punto una temperatura del genere è compatibile con la vita? E non è finita. Oggi è prevista un’altra giornata di caldo e di incendi. E domani, Venerdì 13 Agosto, le previsioni per la Sicilia raccontano di una giornata ancora più calda. Che cosa deve succedere? Se ci riflettiamo, la nostra Isola, bene o male, è ancora in piedi – noi siamo ancora in piedi – perché abbiamo a disposizione l’energia elettrica. Lo ricordiamo perché ricordiamo quello che avvenne nel Settembre del 2003, quando l’Italia per un giorno senza energia elettrica. Leggiamo su Wikipedia: “Alle 3:27 del mattino di Domenica 28 Settembre 2003, l’intera Italia rimase senza energia elettrica. Il fenomeno causò ingenti disagi: l’interruzione dei trasporti (tra cui aeroporti e ferrovie), lo spegnimento dei semafori e il blocco degli ascensori. Le persone rimaste chiuse all’interno richiesero l’intervento dei vigili del fuoco; timori di un black-out si erano avuti già in estate, a causa dell’eccezionale ondata di caldo e del massiccio uso di condizionatori e sistemi di refrigerazione elettrici che ne derivò. La circolazione stradale fu inoltre aggravata dalla pioggia che in quel momento si stava abbattendo… La situazione rientrò nel corso della giornata, con la fornitura di energia elettrica ripristinata prima al Nord e poi al Sud. Al Nord l’elettricità tornò alle 9, al Centro alle 16:30, al Sud alle 19 e in Sicilia alle 22. Le uniche aree del territorio italiano che non furono coinvolte nell’evento furono le isole di Capri e della Sardegna, quest’ultima all’epoca dotata di rete elettrica autonoma (mentre già pochi anni dopo cominciò a ricevere energia dal continente tramite il collegamento sottomarino SAPEI)”.
Che cosa succederebbe in Sicilia – e lo chiediamo perché non siamo fuori dal problema, se è vero che l’ondata di caldo durerà fino ad Ferragosto (e forse oltre Ferragosto) – se dovesse venire a mancare la corrente elettrica? La Sicilia oggi è autonoma – visto che produciamo tanta energia, soprattutto grazie al tanto vituperato eolico – o non siamo autonomi e, se dovessero sorgere problemi, l’Italia, nella quale siamo purtroppo finiti nel 1860, ci metterebbe in coda, come ha fatto nel 2003? Il Governo regionale si sta occupando di questo, per prevenire problemi? Ricordiamo che, anche nel 2003, la Sicilia produceva tanta energia, ma siamo finiti in coda lo stesso! E oggi? C’è o no, in giro, un’area da millenarismo? Tra i segnali del millenarismo c’erano anche i cataclismi. E quello che stiamo vivendo da metà Luglio ad oggi cos’è? L’Etna, da qualche tempo, fa i capricci. creando anche problemi seri. Siamo sicuri che tutti questi ‘sbuffi’ non siano prodromici di qualcosa? Abbiamo visto la Sardegna andare in fumo; dopo quindici giorni di relativa calma, la Sardegna, in queste ore, è di nuovo in fiamme. Spaventoso quanto sta accadendo in Calabria. Lo racconta un post dell’Associazione Guide Ufficiali Del Parco Nazionale Dell’Aspromonte) #Calabria #Italia rireso dalla pagina Facebook di Briganti: “Sta bruciando l’Aspromonte. Non sterpaglie o erba secca, l’Aspromonte dei boschi antichi, degli alberi millenari e dall’altissimo pregio. Bruciano la foresta di Acatti e la Valle Infernale, di recente divenuta patrimonio UNESCO. Brucia lo Zomaro e i boschi di Roccaforte, nuovi focolai si segnalano nell’area grecanica. La conclusione di questo inferno è ancora lontana dall’essere raggiunta. Mani criminali continuano ad appiccare fuochi e la lotta sembra impari. Non stiamo parlando di qualche boschetto, buono per farci una passeggiatina e pubblicare un paio di foto su instagram, ma sono i boschi della zona a tutela integrale, dall’altissimo valore naturalistico per noi, per la Calabria, l’Italia e per tutto il mondo. È come se bruciassero i Bronzi di Riace e noi li potessimo vedere mentre il metallo si scioglie e cola sulle basi di marmo… anzi peggio, perché questo fuoco causerà gravi danni alle nostre vite nel prossimo e medio futuro. Chi brucia un bosco brucia un pezzo del presente e del futuro di tutti e molti non si stanno rendendo conto del danno ENORME, che stiamo subendo ed abbiamo subito. Se non l’avessimo capito, la situazione è gravissima e quindi è bene che tutti sappiano che sta bruciando IL PARCO NAZIONALE DELL’ASPROMONTE.
Che siate maledetti, voi che bruciate e voi che non avete fatto ciò che sarebbe servito a fermarli. Criminali e complici dei criminali.
Che tutti sappiano che il disastro non si è ancora compiuto.
Che tutti sappiano che si sarebbe potuto evitare il peggio.
Che tutti sappiano che chiederemo il conto di questo disastro.
Che tutti sappiano che i boschi più belli dell’Aspromonte sono quasi in cenere.
Che tutti sappiano che l’Aspromonte è in guerra e che non finirà quando il fuoco sarà spento.
Che tutti sappiano che non abbiamo più lacrime.
Che tutti sappiano”.
Da quello che si legge, anche in Calabria, come in Sicilia e in Sardegna, dietro gli incendi c’è una regia criminale. Sono incendi dolosi. Perché? Qual è il fine? Non è un caso che la lunga catena di incendi dolosi si sia scatenata con l’arrivo di un’eccezionale ondata di caldo. I due fenomeni sono strettamente interconnessi. Senza questo caldo infernale non ci sarebbero stati questi incendi. Che cosa pensare? Le tesi non mancano. C’è chi è in grado di controllare il clima? Affermare una tesi del genere significa essere presi per ‘complottisti’. Però il dubbio rimane. La scienza ci dice che sono in corso cambiamenti climatici. In India, nel 2019, è successo il finimondo. Lo abbiamo raccontato riprendendo un articolo di Ambiente Bio: “India: il caldo torrido oltre i 50° che ha già creato vittime. Proprio questo sta succedendo nel nord dell’ India, che è letteralmente in fiamme, con carenza d’acqua e gravi conseguenze sulla popolazione. Le temperature arrivano sopra di 50 gradi Celsius, ed è il periodo più secco degli ultimi 65 anni. Per questa onda di calore anomala, che nel distretto di Churu a raggiunto anche i 51° gradi, ci sono stati già dei decessi. Il caldo anomalo è destinato a continuare anche negli stati del Rajasthan, del Maharashtra, del Madhya Pradesh, del Punjab, dell’Haryana e dell’Uttar Pradesh”. E ancora: “Queste temperature così alte possono portare la popolazione a sviluppare malattie e ad avere attacchi di ictus, indipendentemente dalla fascia di età. L’acqua scarseggia e i fiumi e laghi nella regione hanno iniziato a prosciugarsi, con relativa preoccupazione per la scarsità dell’acqua”. E ancora: “Da qui al 2080 le morti provocate dalle ondate di calore potranno aumentare drammaticamente, nelle regioni tropicali e subtropicali. Non solo. I decessi incrementeranno anche in aree tradizionalmente meno calde come l’Europa e gli Stati Uniti. Le conclusioni – prosegue l’articolo – sono state pubblicate dal prestigioso giornale PLOS Medicine. E sono devastanti. Se non ridurremo le emissioni di gas serra, le ondate di caldo provocate dal climate change ci uccideranno, letteralmente. Gli studiosi sono arrivati a queste conclusioni analizzando diversi modelli predittivi, che tengono in considerazione i livelli di gas serra nell’atmosfera, le strategie di adattamento e la densità della popolazione in 20 Paesi. Le stime sono devastanti. Le Filippine potrebbero avere 12 volte più morti tra il 2031 e il 2080, a causa del caldo, rispetto al periodo 1971-2020. Incrementi significativi anche in Australia e Stati Uniti, dove i decessi aumenteranno di cinque volte. In Gran Bretagna di quattro volte”. per la cronaca, il grande caldo del 2019 non risparmiò la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Svezia, la Norvegia e la Germania. ma non come il caldo di questi giorni in Sicilia.
Il clima che cambia. Eventi estremi che si susseguono. Qualche settimana fa piogge torrenziali e allagamenti in Germania e in Olanda; piogge torrenziali nel Nord Italia; caldo infernale e incendi al Sud; l’Etna che non annuncia nulla di buono; e in altre parti del mondo, sempre in questi giorni, terremoti e pericoli di maremoti. E guerre. E carestie. E naturalmente la pandemia, che non è affatto in fase calante. Una pandemia affrontata all’insegna di uno scientismo vaccinale che svaluta o sottovaluta ogni altra forma di sapere, dando per scontato, ad Agosto, con temperature che oscillano da 35 a 40 gradi, che il vaccino anti-Covid funzionerà contro un virus che muta. Superfluo ricordare che lo scorso anno, senza vaccini anti-Covid, nel mondo la pandemia non faceva i danni che sta facendo oggi. Ma nulla è più fastidiosa della verità, soprattutto quando le menti sono obnubilate. In questi giorni il Governo nazionale si dovrebbe pronunciare su nuove attività di ricerca nel mare di Sicilia. Secondo voi il Governo di Mario Draghi si spaventa ad autorizzarle, mettendo a rischio i delicati equilibri del Mediterraneo? E secondo voi il grande affare del commercio umano dal Nord Africa alla Sicilia si fermerà? Scommettiamo che la Sicilia, nonostante quanto sta avvenendo, continuerà ad essere l’unica Regione europea con i “porti sicuri” a sostegno di questo commercio criminale? “Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito.» Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie… vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo” (Luca).
Foto tratta da La C News 24
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