Si avvicina il Ferragosto, devi andare a fare la spesa e fra i prodotti che devi acquistare c’è anche l’olio d’oliva extra vergine? Allora rifletti insieme a noi su questo post e su questa foto pubblicata dalla pagina Facebook di Briganti: “Deoleo S.A. (ex Grupo SOS Cuetara e SOS Corporaciòn Alimentaria S.A.) è un’azienda spagnola del settore alimentare. Ha rilevato la Carapelli, la Bertolli e altre aziende italiane che producono Olio… Da campionamenti effettuati nel 2015 dai NAS di Torino è emerso che la Bertolli avrebbe dichiarato al consumatore, scrivendolo sulle confezioni, che l’olio venduto era extravergine – o al cento per cento o comunque presente e miscelato con altri oli – quando in realtà sarebbe semplicemente stato «olio vergine», cioè appartenente a una categoria inferiore per qualità. La scelta è semplice: volete portare in tavola un vero olio extravergine d’oliva? volete dire basta alla diaspora meridionale? e allora COMPRA A KM0, COMPRA SUD!”.
Chi legge da tempo I Nuovi Vespri sa quanti articoli abbiamo dedicato all’olio d’oliva extra vergine (qui un articolo sull’olio d’oliva che viene rifilato agli Stati uniti d’America!). Sa che oltre l’80% dell’olio d’oliva extra vergine italiano viene prodotto in tre Regioni del Sud: Puglia, Calabria e Sicilia. Ma che, dalla ‘presunta’ unità d’Italia, piano piano, il Nord Italia – dove gli alberi di olivo si contano sulla punta delle dita – si è impossessato del mercato dell’olio d’oliva, pria scippandolo ai produttori del Sud e della Sicilia per quattro soldi, poi, man mano che a Sud e in Sicilia ci si organizzava per non farsi fregare dai nostri amici del Nord, i nostri amici del Nord hanno cominciato a pendere l’olio d’oliva dove gli capita per rivenderlo come “olio d’oliva extra vergine”. Poi siccome, con l’avvento dell’Unione europea, il Nord Italia sta diventando la periferia dell’Europa, ecco che succede quello che viene raffigurato in modo sintetico, ma efficace nella fotografia sopra: gruppi esteri vanno acquistando le aziende del Nord e, attraverso la Grande distribuzione organizzata, vogliono vendere a noi i loro prodotti: in questo caso l’olio d’oliva che arriva da chissà dove (negli ultimi anni, grazie all’unione europea, arriva per lo più dalla Tunisia prodotto Iddio sa come).
Come rispondere, allora a questa brutta offensiva commerciale? Semplicissimo: acquistando solo olio d’oliva a Km zero, olio d’oliva delle nostre zone. noi del Sud e della Sicilia ce lo possiamo permettere. Quindi, non acquistate olio d’oliva extravergine nei Centro commerciali a 5 euro a 4 euro e perfino a 3 euro a bottiglia. Ricordatevi che nelle bottiglie di olio d’oliva extra vergine a basso prezzo vendute nei Centri commerciali non potete sapere quello che vi stanno rifilando (qui un esempio concreto che vi dovrebbe fare riflettere). Sappiate che una bottiglia di un litro di olio d’oliva extra vergine del Sud Italia e della Sicilia non può costare meno di 7 euro. Non risparmiate sull’olio d’oliva extra vergine: ne va della vostra salute e della salute dei vostri figli!