- Oggi torna il caldo. Ma il grande caldo – temperature tra 38 e 42 gradi – dovrebbe ricominciare domani. C’è chi dice che durerà fino all11 Agosto, chi fino al 17 Agosto. Riusciranno i nostri ‘eroi’ del Governo regionale ad evitare l’ennesima ‘arrustuta’ dei boschi?
- Una legge regionale per impedire la realizzazione di impianti per la produzione di energia alternative nelle aree percorse dal fuoco. Gli allevamenti distrutti dal fuoco
- Attenzione ai Nebrodi, ai Peloritani, alle aree interne del Siracusano e dell’Agrigentino
Oggi torna il caldo. Ma il grande caldo – temperature tra 38 e 42 gradi – dovrebbe ricominciare domani. C’è chi dice che durerà fino all11 Agosto, chi fino al 17 Agosto. Riusciranno i nostri ‘eroi’ del Governo regionale ad evitare l’ennesima ‘arrustuta’ dei boschi?
Riassumiamo. Mentre Mario Daghi con il suo dannosissimo Governo sta finendo di distruggere alcuni settori economici italiani con il green pass, la temperatura segna l’ennesimo rialzo. Oggi in Sicilia ci sarà caldo, ma non il grande caldo. Le previsioni meteorologiche raccontano che nella nostra Isola il ballo del sole impazzito ricomincerà domani tra 38 e 42 gradi centigradi. I più ottimisti dicono che durerà fino all’1 Agosto; i pessimisti sono invece convinti che si andrà avanti fino al 17 Agosto. Si vedrà. Cosa sta facendo il Governo regionale siciliano nel caso i cui i ‘Signori del fuoco’ dovessero tornare all’attacco? Nel verde siciliano non ancora ‘inghiottito’ dalle fiamme è stata prevista la presenza di personale forestale o si andrà avanti con aerei ed elicotteri che, fino ad oggi, hanno riscosso un grande ‘successo’? O forse toccherà ai volontari ‘sciropparsi’ – stando alle pessimistiche previsioni – dieci giorni di grande caldo siciliano? Intanto i terroristi del fuoco, pronto accomodo, hanno assestato una ‘botta’ alla Calabria. Insomma, chi dubita che dietro gli incendi ci sia una precisa strategia criminale e terroristica forse dovrebbe finalmente ricredersi.
Una legge regionale per impedire la realizzazione di impianti per la produzione di energia alternative nelle aree percorse dal fuoco. Gli allevamenti distrutti dal fuoco
C’è chi sostiene che dietro questi incendi ci sia una speculazione: magari gli interessi di chi vorrebbe produrre energia alternativa, tra vento e sole. Noi un po’ ne dubitiamo: non ci sembra, infatti, che l’attuale Governo regionale siciliano abbia messo tanti ‘paletti’ per bloccare la frenesia, per esempio, del fotovoltaico ad ogni costo: basti ricordare il mega progetto nella Val di Noto. Però, visto che il problema è stato posto, potrebbe intervenire l’Assemblea regionale siciliana con una legge, possibilmente scritta in lingua italiana comprensibile a tutti, nella quale si dice a chiare lettere che nei terreni percorsi dal fuoco non si potranno realizzare impianti per la produzione di energie alternative. E’ chiedere troppo? Se questa legge non verrà approvata, beh, allora sarà evidente che chi ha manifestato questi dubbi non ha proprio sbagliato. Solo una riflessione sulla zootecnia siciliana. Nelle scorse settimane è andata in scena un tentativo di speculazione per abbassare il prezzo dei vitelli da carne allevati in Sicilia con la scusa della brucellosi. Poi sono arrivati gli incendi che hanno colpito tanti allevamenti di animali. Un caso?
Attenzione ai Nebrodi, ai Peloritani, alle aree interne del Siracusano e dell’Agrigentino
Resta da capire che cosa c’è da proteggere dal fuoco nei prossimi dieci giorni. Ci riferiamo, ovviamente, alle aree verdi. Le fiamme hanno distrutto la valle del Simeto, una parte del verde del Catanese, il verde di Enna, una parte delle Madonie e qualche area dei Nebrodi. A Palermo, ormai, di verde da proteggere ce n’è poco. Ci chiediamo, invece, se la Regione siciliana sta predisponendo un servizio di protezione – con il presidio di personale forestale – sui Nebrodi, sui Peloritani, nelle aree interne del Siracusano, nelle aree interne del Ragusano, nelle aree interne dell’Agrigentino (per esempio, monte Cammarata), solo per citare alcune delle aree verdi che potrebbero essere prese di mira dal terroristi del fuoco.
Foto tratta da La Sicilia
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