Il Governo siciliano di Nello Musumeci, ormai nel pallone, ne ha combinata un’altra delle sue? La domanda è legittima, a giudicare da quanto succede tra gli operai della Forestale, che non solo debbono spegnere gli incendi che funestano la Sicilia (causati non solo dai piromani, ma anche dal pressappochismo del Governo Musumeci), ma adesso si debbono anche guardare da un’amministrazione regionale che cerca di appioppare i vaccini al personale che fino ad oggi si è rifiutato di fare da cavia al vaccino anti-Covid sperimentale prodotto dalle multinazionali farmaceutiche. La notizia la leggiamo sulla pagina Facebook di Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus Confali: “La legge italiana sostiene che il vaccino contro il Covid, piaccia o no, non è obbligatorio. Sospendere i lavoratori che non intendono beneficiarne, significa discriminarli. Il Sifus impugnerà tutte le sospensioni e denuncerà gli artefici del provvedimento alla procura della repubblica”. Insomma, sta per succedere anche un ‘bordello vaccinale’ tra gli operai della Forestale, gente che – notoriamente – non è di ‘muso dolce’ e che è abituata a lottare.
“Abbiamo appreso – scrivono Giuseppe Fiore, Segretario Regionale Sifus Forestali, e Maurizio Grosso, Segretario Generale Sifus Confali – che il dirigente dell’ex azienda provinciale di Palermo, Dott. Lo Meo, ha dato disposizione perché, a partire da domani (oggi per chi legge ndr), i lavoratori forestali non vaccinati, vengano sospesi dal lavoro”. I sindacalisti chiamano in causa l’ssessore regionale allAgricoltura, Tony Scilla: “Sull’argomento, questa sera (ieri sera per chi legge ndr), abbiamo chiesto all’assessore all’Agricoltura, on. Scilla di farci sapere se tale provvedimento deriva da una determinazione dell’assessorato medesimo, oppure da una libera decisione del Dott. Lo Meo. Il Sifus respinge la presa di posizione del dirigente Dott Lo Meo, poiché in contrasto con la norma e rende noto che impugnerà tutte le eventuali sospensioni in capo ai lavoratori e che denuncerà l’artefice del provvedimento alla Procura della Repubblica come già concordato con l’avvocato Savoca, leader siciliano di Italexit”. Si tratta di Luigi Savoca, coordinatore in Sicilia di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone che si batte per liberare l’Italia dal ‘lager’ dell’Unione europea dell’euro.
Ribadiamo: non sappiamo che questo provvedimento sua farina del sacco del Governo regionale, o frutto un’iniziativa estemporanea di un dirigente. In ogni caso, adottare un’iniziativa così divisiva mentre si sta ancora combattendo con gli incendi in Sicilia non ci sembra molto lungimirante. Sappiamo che il Governo regionale di Musumeci, dopo aver licenziato gli operai forestali, li ha richiamati al lavoro per cercare di salvare quel poco di verde sfuggito ai paurosi incendi di questi giorni, come ha raccontato il coordinatore di equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone. Sospendere gli operai forestali che non vogliono fare da cavia al vaccino anti-Covid delle multinazionali in un momento del genere è un azzardo, perché, come ricorda Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’Estate siciliana arriva fino a Novembre a siamo appena all’inizio di Agosto. Che succederà se dovessero scoppiare altri incendi? Il Governo Musumeci e il dottore Lo Meo richiameranno al lavoro gli operai forestali non vaccinati sospesi? Ma questi signori governanti e dirigenti regionali si rendono conto – e non è una metafora – che stanno giocando con il fuoco?