Stasera proveremo a illustrare perché Matteo Salvini, qualche giorno fa, è piombato nella nostra Isola per rivendicare la candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Una mossa apparentemente apolitica, se non spocchiosa, ma che invece segua un precisa logica politica. Ora proveremo ad affrontare un argomento parallelo alla mossa del ‘capo’ della Lega: la corsa di tanti deputati regionali in carica verso la stessa Lega. Le cronache hanno già registrato l’adesione al mondo leghista del parlamentare regionale, Luca Sammartino. Rampollo di un’importante famiglia imprenditoriale di Catania, Sammartino era stato il colpaccio di Matteo Renzi segretario nazionale del PD e capo del Governo. Con un colpo di grande maestria Renzi – che alla fine viene da una scuola democristiana – era riuscito a portare nel PD i voti di un moderato. Il paradosso è che, allora, l’ingresso di Sammartino non era piaciuto al PD catanese, così come oggi non è andato molto a genio ad alcuni esponenti della Lega siciliana. E il motivo è semplice: chi si presenta con tanti voti mette in fuori gioco gli altri possibili candidati, ieri del PD, oggi della Lega.
Con Sammartino ‘viaggia’ Valeria Sudano, parlamentare nazionale, rampolla di una nota famiglia democristiana di Catania. Insomma, con una mossa l’asse che vede insieme la Lega di Salvini in Sicilia, ‘capitanata’ dal parlamentare nazionale Nino Minardo (che, in realtà, sta un po’ subendo l’arrivo dell’accoppiata Sammartino-Sudano) e gli Autonomisti di Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro hanno ‘soffiato’ a Renzi Sammartino e la Sudano (che erano passati con Itali Viva). Ma gi arri8vi non sono finiti, perché sono in arrivo nella Lega made in Sicily almeno altri dieci parlamentari. Marianna Caronia, parlamentare regionale eletta nel collegio di Palermo e consigliere comunale nel capoluogo siciliano, è ripassata nella Lega. Perché ripassata? Perché nei mesi scorsi aveva già aderito al partito di Salvini, ma poi si è chiamata fuori per la solita storia: siccome ha alle spalle una grande esperienza e gode di ampio consenso è mal vista dai leghisti di Palermo che sanno che, con lei in lista, non sarebbero mai eletti nel Parlamento siciliano. La Caronia, rientrando nella Lega, ha dichiarato: “Il ritorno nei gruppi consiliare e parlamentare della Lega è oggi un passo fondamentale per rafforzare e strutturare sempre meglio il lavoro oggi di opposizione all’amministrazione di Leoluca Orlando e domani per il nuovo governo di Palermo. Una scelta nei confronti del partito che più di ogni altro ha mostrato linearità e coerenza nel proprio ruolo alternativo all’attuale disastrosa amministrazione comunale e in sintonia con il lavoro che proprio in consiglio ho avviato da tempo col capogruppo Igor Gelarda”. Come dire: rientro con l’occhio al Comune di Palermo (da candidata sindaco liberando un posto in Assemblea regionale siciliana?).
Un altro arrivo ‘pesante’ nella Lega è quello dei parlamentare regionale agrigentino, Carmelo Pullara. Non seguiamo molto i lavori dell’Ars, dove Pullara fa parte della Commissione sanità. Ma ricordiamo che negli anni del Governo regionale di Raffaele Lombardo Pullara era stato nominato manager dell’Azienda ospedale Civico di Palermo. Ruolo che ha ricoperto sicuramente con grande competenza, ma anche con una certa disinvoltura. In ogni caso, il personaggio è molto ‘sveglio’ e se è passato nella Lega è perché rientra un un disegno politico più grande di lui. Una terza adesione alla Lega di queste ore è quella del parlamentare regionale di Siracusa, Giovanni Cafeo. Su Siracusa News leggiamo una dichiarazione di Matteo Salvini: “Grazie alla loro esperienza, nelle istituzioni e nei territori, la Lega proseguirà la sua crescita, costante ormai da mesi, con l’unico obiettivo di lavorare con sempre maggiore efficacia per il bene della Sicilia e dei Siciliani. A queste adesioni ne seguiranno altre nei prossimi giorni, anche da parte di molti sindaci e amministratori in tutte le province, che si andranno ad aggiungere agli oltre 300 amministratori leghisti già al lavoro da tempo. Tornerò con gioia in Sicilia sia in questo mese di Agosto che a settembre, in occasione della ripresa dei lavori dell’Ar, per presentare sia la nuova squadra della Lega, che passa da 3 a 7 componenti (il riferimento è al numero di deputati in Assemblea regionale siciliana, che passano da 3 a 7 ndr), che le nostre idee e proposte concrete su lotta alla mafia, giovani, lavoro, infrastrutture, cultura, agricoltura e futuro della Regione. Sono personalmente già al lavoro per candidature e squadre vincenti sia per le amministrative di ottobre che per le prossime comunali del 2022, con l’obiettivo primario di liberare Palermo dalla pessima gestione di Orlando e della sinistra”.
Quando nell’Aprile di due anni fa abbiamo scritto che la Lega avrebbe occupato il vuoto politico che si stava creando in Sicilia con la crisi del centrosinistra e del centrodestra e a causa della mancanza di una forza politica sicilianista credibile, siamo stati presi per matti. Hanno detto e scritto che non capivamo nulla di politica, che la “Sicilia non si Lega” e altre stupidaggini varie. Ora che non la Lega, ma l’alleanza politica siciliana che si sta saldando attorno alla Lega diventa ogni giorno più forte, in tanti saranno costretti, loro malgrado, a darci ragione. Stasera proveremo a illustrare perché il centrosinistra e il centrodestra dell’attuale presidente Nello Musumeci si stanno mettendo in fuori gioco da soli.
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