La crisi finanziaria che attanaglia la Regione siciliana, frutto degli scippi romani del 2015 e del 2016, non risparmia quasi nessuno. Compresi i Consorzi di Bonifica dove, negli anni passati, non sono mancati gli sprechi. ben due Governi regionali – il Governo di Rosario Crocetta e l’attuale Governo di Nello Musumeci – hanno provato a far pagare agli agricoltori dell’isola sia i debiti dei Consorzi di Bonifica, sia gli stupendi: ma entrambi i tentativi sono sfumati. Ora dei Consorzi di Bonifica – o meglio, dello stato di abbandono in cui versano i pozzetti di manovra delle acque – si occupa il parlamentare nazionale del gruppo Facciamo Eco, Antonio Lombardo, che ha effettuato in queste ore una serie di sopralluoghi per le campagne del Palermitano per verificare lo stato delle le infrastrutture dei Consorzi di Bonifica. “In molte zone della Sicilia – dice Lombardo, eletto nel Movimento 5 Stelle e poi allontanatosi dal Movimento – chiunque può aprire e manomettere i pozzetti di manovra delle acque a causa di uno stato di totale abbandono dei consorzi di bonifica per mano della politica siciliana. In queste ore ho effettuato l’ennesimo sopralluogo nel Palermitano a Partinico insieme ai volontari del Comitato Invaso Poma e la situazione è disastrosa. Invito l’Assessore Regionale Scilla a fare un sopralluogo nelle campagne, in modo da verificare di persona lo stato dei luoghi”.
“La situazione – spiega Lombardo – è assolutamente disastrosa, chiunque può aprire e accedere ai pozzetti di manovra, nessuna protezione, nessun segnale di pericolo. Due anni fa avevo fatto una visita analoga nelle campagne di Mazara del Vallo, dove lo stato dei luoghi era altrettanto drammatico. Dopo il sopralluogo a Partinico ho ricevuto risposta dall’ingegnere Marino, dirigente dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Palermo 2, secondo cui molti interventi sono stati fatti. Ma è troppo evidente che la situazione è in totale degrado e abbandono ma anche pericolo per le parti che ho potuto visionare. La responsabilità principale è senza dubbio della classe politica siciliana, con la sua infinita smania di potere, per detenere il controllo assoluto nelle proprie mani ha finito per distruggere una infrastruttura strategica e fondamentale per l’agricoltura siciliana. L’amministrazione dei Consorzi deve ritornare ai contadini, occorre dare una governance democratica, eletta e legittimata dagli associati, così come previsto dalla legge. Non è possibile continuare con la stagione dei commissari, che ha prodotto i risultati che oggi commentiamo. Gli assessori regionali al ramo e i direttori generali della Regione vengano di persona a verificare la situazione. Non si tratta di una provocazione, ma di un grido d’aiuto che proviene dagli agricoltori che non riescono più ad irrigare le loro terre. Spero che l’obiettivo del governo Musumeci – conclude Lombardo – non sia far morire l’agricoltura”.