- Non è che Pantelleria diventerà la seconda base operativa del grande affare dei migranti-paganti che arrivano dal Nord Africa via mare?
- Lo scorso anno hanno ‘preso le misure’
- E la pandemia? Per i migranti il virus fa sconti per comitive…
Non è che Pantelleria diventerà la seconda base operativa del grande affare dei migranti-paganti che arrivano dal Nord Africa via mare?
E’ notizia di queste ore la notizia dello sbarco di migranti a Pantelleria. Erano in quindici su un gommone. E evidente che non sono arrivati nell’isola con il gommone: qualcuno – probabilmente la solita ‘nave madre’ che nessuno ha visto, anche se oggi con la tecnologia satellitare è possibile vedere tutto – li ha accompagnati fin sotto la costa e loro, appena arrivati, hanno abbandonato la costa e si sono diretti all’interno di Pantelleria. Insomma, uno sbarco in stile Torre Salsa-Siculiana-San Leone. E’ altrettanto evidente che è tutto preparato. Ed è sempre più evidente che Pantelleria si potrebbe candidare a diventare la seconda Lampedusa, ovvero l’isola degli sbarchi senza fine. Questione di organizzazione.
Lo scorso anno hanno ‘preso le misure’
Ricordiamo che non è la pima volta che i migranti arrivano a Pantelleria autonomamente. Il 23 Luglio dello scorso hanno fatto discutere gli sbarchi in quest’isola. Per non parlare di quanto avvenuto nell’Ottobre dello scorso anno, quando i migranti che si trovavano nel centro di accoglienza di Pantelleria se la sono dati a gambe (erano circa un centinaio) e sono stati cercati con gli elicotteri. Ed è stato proprio allora che si è cominciato a diffondere il dubbio che Pantelleria possa diventare una seconda Lampedusa. Del resto, l’affare è enorme: per ogni migrante che viene messo in mare, i mercanti di uomini che gestiscono questo giro guadagnano 5 mila euro ‘mansi’ (‘mansi’ in lingua siciliana significa che non pagano le tasse, se non altro perché questa particolare ‘attività’ non è tassata, anche se di fatto legalizzata). Aggiungere a Lampedusa – che ormai è la base operativa di questo sistema – un’altra isola – magari Pantelleria – significherebbe raddoppiare gli affari. E affari raddoppiati anche per chi, in Sicilia e nel resto d’Italia, gestisce i centri di accoglienza. In pratica, da quando il PD è tornato al Governo dell’Italia, è stato ricostituito il sistema in vigore negli anni del Governo Renzi. Oggi – con il Governo di Mario Draghi – si potrebbe fare anche di più.
E la pandemia? Per i migranti il virus fa sconti per comitive…
Inutile ricordare che tutto questo avviene nel pieno di una pandemia. Ma i soldi, si sa, vengono prima di tutto: così gli affari dei criminali che gestiscono questo commercio umano si sommano con le regole, non meno delinquenziali, del liberismo economico. Picciuli chiamano picciuli. E il virus? E chissenefrega! La Sicilia è la prima Regione italiana per contagi e, forse, sarà la prima a bloccare le attività. Ovviamente, il virus (con il corollario delle varianti) che arriva dall’Africa non c’entra nulla. La regola aurea in base alla quale durante una pandemia va bloccata la libera circolazione delle persone (come fanno in Australia e, soprattutto, in Nuova Zelanda) è considerata una grande minchiata. Ricordate cosa scriveva, a proposito dei siciliani, Giuseppe Tomasi di Lampedusa? Che i siciliani pensano di essere “il sale della terra”. Così via libera ai turisti (‘ottimi’ i controlli anti-Covid dei turisti arrivati ieri sera all’aeroporto di Palermo: della serie, cu minchia voli trasiri trasi e futtitivinni…), ai crocieristi, ai migranti. E ai siciliani che vanno in giro per il mondo per poi tornare. Tanto, se tra qualche settimana i Sicilia ci sarà un bordello, la colpa sarà dei siciliani che non portano le mascherine e che non si vaccinano…
Foto tratta da CONOSCEREPANTELLERIA
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