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L’incendio alla Playa? Una dozzina di anni fa ‘qualcuno’ sognava un gigantesco parco fotovoltaico…

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  • I dubbi sugli incedi di Catania e dintorni da parte di chi, di questi luoghi, conosce vita morte e miracoli
  • “L’Isola contesa è senza cervello politico e senza identità culturale”

da La Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo

I dubbi sugli incedi di Catania e dintorni da parte di chi, di questi luoghi, conosce vita morte e miracoli

Un sospetto, per quanto anticamera della Verità, resta solo un sospetto. Un indizio è solo un indizio. Due indizi fanno mezza prova. Centinaia di “indizi” fanno un Piano terroristico organizzato scientificamente. Un rogo può essere causato da cicca di sigaretta, anche due…: ma non duecento. Il vento e il caldo sono ben utilizzabili per provocare la Tempesta perfetta. Quanto alla manovalanza piromane, in Sicilia – ma anche altrove, in Sardegna, a Cipro…- si trova con quattro soldi. A Catania, la Tempesta di Fuoco disegna la geografia urbana di un Parco naturale che realizzeremo comunque, contro tutto e contro tutti quelli che vi si oppongono. Il sospetto è l’anticamera della Verità. Una dozzina di anni fa, alla Playa, “qualcuno” voleva realizzare un gigantesco parco fotovoltaico speculativo: glielo abbiamo impedito. E non solo questo abbiamo impedito.

“L’Isola contesa è senza cervello politico e senza identità culturale”

Lo sappiamo che SICILY PARK è da un ventennio destinata ad essere “la batteria elettrica d’Italia” (come è stata ed è il “rifornimento di benzina” d’Italia da mezzo secolo). L’Isola contesa è senza cervello politico e senza identità culturale. Anche chi intuisce un lampo di verità, non sa trarne conseguenze teorico-pratiche adeguate. Il colonizzato è perduto a sé stesso. Prima lo si comprende e meglio è. Per tutti. Questa sicilietta italienata è “bruciata” in tutti i sensi. Ci teniamo a rinnovare la nostra solidarietà attiva ai Vigili del Fuoco di Catania, in particolare ai nostri amici dell’USB, costretti a operare in condizioni precarie non più tollerabili.

Foto tratta da Centro Caltagirone

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