In Sicilia, raccontano le cronache e racconta il Ministero della Salute-Sanità, crescono i contagi e i ricoveri. Cresce anche la presenza del virus e delle varianti, ma questo non si deve dire. In questo momento, quando si parla di Covid nella nostra Isola, l’attenzione va dedicata alla vaccinazione (che Iddio la preservi), ai non vaccinati e ad altri argomenti più o meno fatui. L’importante è nascondere il perché i contagi stanno aumentando e il perché la situazione potrebbe peggiorare. Per ora il clima non c’entra, anzi oggi il virus in visita in Sicilia se la vede pietre pietre, perché le temperature supereranno i 40 gradi (stamattina alle setta, a Palermo, c’erano già 34 gradi: e biri chi manci!). Con questo caldo, mischino!, il virus si deve nascondere, si deve infrattare. Anzi, quel poco che fa lo fa bene: tutto sommato, anche con un caldo asfissiante, guadagna posizioni. Anche perché, bisogna dirlo, il Governo nazionale e il Governo regionale siciliano stanno facendo di tutto per incasinare la Sicilia: turisti, crocieristi e, soprattutto, migranti come se piovesse. E i siciliani che vanno in vacanza fuori e tornano, naturalmente. Se volete eliminare una pandemia fate entrare turisti, crocieristi e migrati e dite ai vostri cittadini di andare in giro per il mondo e di ritornare felici. Stiamo schierando? No, perché è quello che si sta facendo in Sicilia.
Proviamo adesso a descrivere cosa potrebbe succedere nello scenario che stiamo vivendo in Sicilia. Cominciamo con i siciliani che vanno in vacanza fuori dalla nostra Isola. Viaggi, contatti con altre persone e con altri ambienti. Virus & varianti di qua e di là. Ritorno in Sicilia, contatti con i parenti e amici, ritorno nei luoghi di lavoro, nei bar, nei ristoranti. Sono vaccinati? Sì, con il vaccino ‘quello’: il vaccino che non ti tutela dall’infezione, ma al massimo dalla malattia. Sei vaccinato? Prendi il virus comunque e infetti gli altri. Si sapeva da sempre, ma in queste ore l’ha detto anche il guru della microbiologia e stelle e strisce, Anthony Fauci: minchia, se non ce lo diceva lui noi non lo sapevamo. Dice, Fauci, che è così con la variante Delta: dicono i libri che è così sempre, Delta o non Delta. Insomma, con i siciliani che vanno nel resto d’Italia e all’estero e tornano l’arrivo di virus con varianti in Sicilia è assicurato. Lo scorso anno con Malta la Sicilia ha fatto il pieno: virus della terra dei Cavalieri di Malta: volete mettere? Lo sappiamo, dobbiamo rilanciare l’economia, quindi scrivere contro i turisti che arrivano non sta bene. Ma noi non possiamo nascondere che, con i turisti, possono arrivare altri virus con varanti. O dobbiamo negare l’evidenza? E dei crocieristi ne vogliamo parlare? Sono turisti anche loro. Magari mordono e fuggono: ma sempre gente che arriva da fuori è: e siccome siamo nel pieno di una pandemia e il virus è ovunque, anche loro sono potenziali portatori di virus con varianti. Ricordiamocelo: tutta gente che viaggia, entra nelle nostre città, sta a contatto con il nostro ambiente e con le persone. Non si sfugge: la Microbiologia non fa sconti: è così e basta. Come si usa dire in Sicilia, c’è picca i fari!
Ma il vero asso nella manica sono i migranti, soprattutto quelli che arrivano a Lampedusa a ritmo continuo. Arrivano sulle barchette in venti, trenta, quaranta. Vengono a contatto con le persone che vivono in quest’isola. Con tutti gli abitanti? No, con chi lavora in questo settore: militari, chi fornisce i pasti eccetera eccetera. E chi lavora in questo settore non viene a contatto con gli abitanti di Lampedusa? I migranti che arrivano a ritmo continuo rimangono ammassati due o tre giorni nell’hot spot di Lampedusa: quindi, se uno solo di loro è infettato… Poi, a gruppi di cento o giù di lì, vengono trasferiti con la nave di linea a Porto Empedocle. Da qui non si capisce più se vengono trasferito sulle navi per effettuare la quarantena o se vanno nei centri di accoglienza. Su questa nave ci sono i militari che li accompagnano, il personale di bordo e, siccome sono navi di linea, dovrebbero essere frequentate anche da normali cittadini siciliani e di Lampedusa e dai turisti. Ricordate cos’è successo con l’aereo che ha portato gli atleti italiani alle Olimpiadi di Tokyo? C’era una persona che al tampone in partenza era negativo e all’arrivo era positivo (ennesima dimostrazione che i tamponi non servono a nulla: ma questo è un altro discorso). Ebbene, un solo positivo, oltre centro persone in quarantena a Tokyo. Ci vogliono fare credere che nel trasporto di migranti da Lampedusa a Porto Empedocle non c’è un solo positivo? Così è se vi pare.
Poi, arrivati a Porto Empedocle i migranti vengono trasferiti di qua e di là. Quanti sono in questo momento i migranti arrivati dal Nord Africa presenti in Sicilia? Non si sa. Quanti sono i migranti presenti in Sicilia arrivati dalla Tunisia, dove – oltre a problemi politici – i virus e le varianti dello stesso virus ballano? Ma a queste cose dobbiamo pensare? Ma futtemuninni! Però qualche domanda va posta: pensano veramente i nostri governanti romani e siciliani che, in piena pandemia, quando le temperature estive cominceranno a scendere, in Sicilia non succederà nulla? Ricordiamoci che ogni persona che lavora sulla nave di linea Lampedusa-Porto Empedocle, ogni militare che accompagna migranti nei trasferimenti ogni sera torna a casa per vedere amici e parenti, magari passa da un bar, magari va a fare compere, insomma, magari vive. Ci dobbiamo pensare? Futtemuninni! Attenzione: noi siamo molto ‘contenti’ che la pandemia non abbia fermato i guadagni di chi gestisce il grande affare del trasporto via mare dei migranti: circa 5 mila euro per ogni migrante messo in mare; e siamo anche ‘felici’ per chi, in Sicilia e in altri luoghi d’Italia, ‘ospita’ i migranti (che in pratica sono tenuti prigionieri: infatti ogni tanto scappano) facendosi pagare dallo Stato italiano. Il problema è che tutto questo via vai di gente in piena pandemia, mentre le varianti del virus sono in piena diffusione a noi sembra follia allo stato puro! Ma tanto a che serve scriverlo? A nulla!
Tutto questo ‘bordello’ parte dal presupposto che i magnifici vaccini funzioneranno anche contro le varianti del virus che in Sicilia non si contano più e che arriveranno sino a fine anno (ricordiamo che, lo scorso anno, l’arrivo di migranti non si è interrotto nemmeno a Natale). I vaccini, dicevamo, funzioneranno. Guai a mettere in discussione questo assioma. Del resto, se il presidente della Repubblica, Mattarella, e il presidente del Consiglio, Draghi, hanno detto sui vaccini quello che hanno detto ne sapranno sicuramente più di noi. Anche perché noi – lo confessiamo – siamo troppo antichi. Noi siamo fermi alle superate nozioni libresche: niente vaccinazioni durante le pandemie, assurdi i vaccini contro i Coronavirus e fesserie varie ormai superate dalla nuova virologia. Una volta, pensate quanto erano arretrati, per vedere se un vaccino funzionava si aspettavano quattro anni, tre anni, al limite anche un anno, giusto per capire come si comportava nelle quattro stagioni. Adesso, dopo sette mesi di vaccinazioni, in piena Estate, sono in grado di sapere che un vaccino che combatte un virus delle alte vie respiratorie è efficace. Se questo non è progresso della scienza cos’è? Per questo non capiamo il perché il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci si preoccupa e vuole chiudere là, vuole chiudere qua. Presidente, più fiducia nella scienza! Noi, ovviamente, ci adeguiamo. Chi siamo noi rispetto a Fauci, alla fondazione Gimbe, al Ministro Speranza e ai tanti scienziati che si alternano in televisione? I vaccini anti-Covid funzioneranno, non ci sono dubbi. I dubbi, ormai, sono stati banditi dalla scienza…