- Ormai sono anni che, quando c’è caldo, il fuoco si mangia le aree verdi. Ma non c’è, da parte della politica, una strategia per contenerli
- Esiste invece una strategia del fuoco, che non riguarda solo la Sicilia, ma l’Italia, l’Europa e il mondo
- E mentre il fuoco avanza, la Regione siciliana manda a casa gli operai della Forestale. In compenso ci sono aerei ed elicotteri
Ormai sono anni che, quando c’è caldo, il fuoco si mangia le aree verdi. Ma non c’è, da parte della politica, una strategia per contenerli
Ci sono cose che scriviamo da anni, come nel caso degli incendi. Quattro anni fa l’ecologo Silvano Riggio ha parlato di “strategia terroristica”. Ma lo scenario non cambia: arriva il grande caldo, arrivano gli incendi, la politica chiama in causa i piromani, nessuno sa dove siano e chi siano questi piromani, si contano i danni, l’ambiente – con riferimento a flora e fauna – viene massacrato e poi cala il silenzio. Fino a quando non arriva l’incendio successivo. Da ieri Enna è in grande difficoltà a causa del fuoco. Danni ingenti. Solito scenario: incendio doloso, i piromani cattivi, il Comune pronto a costituirsi parte civile nel caso in cui si scopriranno i responsabili. Tra qualche giorno arriveranno i titoli di coda, immagini in dissolvenza e fine. E poi pronti per un nuovo o per nuovi incendi. Scriveva ieri Giuseppe Li Rosi, tra i protagonisti di Simenza, su Facebook: “Ormai siamo una terra abbandonata. Il Monte Judica brucia da due giorni”. Il Monte Judica è un sito di grande interesse naturalistico, paesaggistico e archeologico. Il fuoco è arrivato anche lì.
Esiste invece una strategia del fuoco, che non riguarda solo la Sicilia, ma l’Italia, l’Europa e il mondo
Nei giorni scorsi, in occasione del terribile incendio che ha sconvolto mezza Sardegna, abbiamo cercato di ricordare che gli incendi, in questi ultimi anni, sono presenti in mezza Italia, in mezza Europa e in alcune parti del mondo. E’ evidente che dietro c’è una strategia. E chi sta dietro a questa strategia deve essere molto potente, perché non se ne parla proprio. L’unico dato certo è che il mondo, oggi, è governato da delinquenti che avvelenano il cibo con il glifosato e altri contaminanti, che impongono un liberismo sfrenato che sta distruggendo l’agricoltura in alcune parti del mondo alla faccia del Km zero e che, da un anno e mezzo, specula sulla pandemia imponendo cure sbagliate e nascondendo gli errori. E chi fa notare quanto avviene è ‘complottista’. In questo articolo abbiamo illustrato gli incendi nelle aree verdi di tutto il mondo partendo dalla Sardegna, ma non c’è alcun interesse a porre l’accento su tale fenomeno.
E mentre il fuoco avanza, la Regione siciliana manda a casa gli operai della Forestale. In compenso ci sono aerei ed elicotteri
In Sicilia, poi, si assiste al paradosso. Mentre il caldo non dà tregua e gli incendi potrebbero scoppiare qua e là, gli operai della Forestale – che sono quelli che, restando nel territorio, potrebbero bloccare subito il fuoco e, magari, evitarlo – vengono mandati a casa per mancanza di soldi. A Palermo e provincia, ad esempio, gli operai della Forestale sono stati mandati a casa proprio in questi giorni! I soldi della Regione siciliana se li è presi e continua a prenderseli lo Stato. A norma dello Statuto autonomistico siciliano, tutto il gettito di IVA e IRPEF dovrebbe restare in Sicilia. Ma così non è mai stato. In più, nel 2016, i Governi nazionale e regionale di centrosinistra hanno stravolto le norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto e hanno, di fatto, stabilito che lo scippo di IVA e IRPEF alla Sicilia avvenga a norma di legge! Il risultato è che la Sicilia, la Regione siciliana è senza soldi e non può nemmeno fare lavorare gli operai forestali. Anche se non manca una stranezza: i soldi per i forestali non ci sono, mentre arrivano mezzi aerei per spegnere gli incendi. Lavorano gratis o vengono pagati? E’ una bella domanda…
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