- E’ assurdo il green pass, è assurdo che abbiano introdotto l’obbligo vaccinale per medici e infermieri, è assurdo pensare di obbligare i docenti della scuola a vaccinarsi. Poi, però, la Grande Inquisizione Vaccinista esenta il Parlamento. Ma guarda che combinazione…
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In Parlamento si lavora e non ci può essere obbligo di vaccino anti-Covid, dicono i governanti. Mentre a suola i docenti giocano?Il no al green pass in Parlamento è solo una scusa per nascondere il fatto che anche alla Camera e al Senato ci sono parlamentari contrari al vaccino, cosa che legittimerebbe le proteste popolari contro il green pass?
E’ assurdo il green pass, è assurdo che abbiano introdotto l’obbligo vaccinale per medici e infermieri, è assurdo pensare di obbligare i docenti della scuola a vaccinarsi. Poi, però, la Grande Inquisizione Vaccinista esenta il Parlamento. Ma guarda che combinazione…
Dice il sottosegretario alla Salute-Sanità, Pierpaolo Sileri: “Non ho dubbi che gli onorevoli dovrebbero essere tutti vaccinati, ma il Parlamento è un luogo di lavoro, come tale non ha obbligo di green pass. Non metterei obbligo vaccinale nelle aziende”. Contemporaneamente, come leggiamo in un lancio di ITALPRESS, che riprende una dichiarazione rilasciata dal Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, a Controcorrente su Rete 4, il Governo nazionale sta valutando l’obbligo vaccinale per i docenti della scuola. Quindi, se abbiamo capito, in Parlamento non c’è obbligo di vaccino perché è un luogo di lavoro, mentre a scuola a quanto pare non si lavora e, di conseguenza, il Governo valuta l’obbligo del vaccino anti-Covid per i docenti. “Sono valutazioni che stiamo facendo in queste ore – dice il Ministro Speranza – perché la riapertura della scuola in presenza e in sicurezza, senza Dad (Didattica a distanza ndr), è un obiettivo prioritario del Governo. In ogni caso l’85% del personale scolastico ha già avuto una dose di vaccino e per evitare la Dad questa percentuale deve crescere”.
In Parlamento si lavora e non ci può essere obbligo di vaccino anti-Covid, dicono i governanti. Mentre a suola i docenti giocano?
Apprendiamo così che in Parlamento si lavora e, di conseguenza, non c’è obblio di vaccino anti-Covid, mentre a scuola, a quanto pare, si gioca e, sempre di conseguenza, per i docenti c’è l’obbligo del vaccino. Che dire? Che l’Italia si conferma il Paese che è: il Paese dove i furbi la fanno sempre franca. Ma anche un Paese dove non sempre le ‘sbrasate’ funzionano. Vedere l’obbligo del vaccino per medici e infermieri voluto dal Governo di Mario Draghi e culminato in una grande risata: infatti, i medici e gli infermieri che non si sono vaccinati e che non si vogliono vaccinare sono così tanti che, se dovessero essere sospesi – sospesi senza lo stipendio, come prevede il Decreto trasformato in legge – non si potrebbe assicurare il servizio sanitario! E perché, a questo punto, non dovrebbero fare la stessa cosa i docenti della scuola non vaccinati che non si vogliono vaccinare?
Il no al green pass in Parlamento è solo una scusa per nascondere il fatto che anche alla Camera e al Senato ci sono parlamentari contrari al vaccino, cosa che legittimerebbe le proteste popolari contro il green pass?
Ma la vera notizia che merita un commento a sé è la teoria stando alla quale l’obbligo del vaccino non può essere applicato in Parlamento perché lì si lavora. E’ credibile una tesi del genere? No. E allora quale potrebbe essere la verità? Semplice: al di là di quello che racconta l’informazione (stamattina, su Radio Cusano Campus, abbiamo appreso che 65 milioni di italiani avrebbero ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid: peccato che l’Italia possa contare su 60 milioni di abitanti…), in Italia la metà della popolazione rifiuta il vaccino anti-Covid: del resto, le proteste popolari dei giorni scorsi sono lì a dimostrarlo. Il parlamento italiano è composto da circa mille parlamentari che arrivano da tutta l’Italia e sono, quindi, un campione tutto sommato rappresentativo della popolazione. Che vogliamo dire? Che se l’obbligo della vaccinazione venisse esteso anche al Parlamento, ebbene, non potrebbe essere escluso il fatto che una parte dei parlamentari direbbero no. A questo punto succederebbe un gran casino, perché questo legittimerebbe le proteste popolari contro il green pass. Allora hanno trovato una soluzione all’italiana: nascondere la polvere sotto il tappeto, ovvero evitare che diventi di dominio pubblico il fatto che una parte dei parlamentari di Camera e Senato – facciamo dal 30 al 50%? – rifiuta il vaccino anti-Covid. Abbiamo indovinato, sottosegretario Sileri?
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