I murales: le storie di Maria, Giovanni, Antonina
Le storie dei tre pazienti palermitani sono diventate tre opere d’arte, realizzate da tre artisti siciliani sul muro di viale Regione Siciliana Nord Ovest (nel tratto tra via La Loggia e via
Altarello). I disegni saranno visibili anche sul canale Instagram della campagna (@blood.artists).
Tra i protagonisti c’è Giovanni, 48 anni, con la talassodrepanocitosi. La patologia non ha fermato il suo desiderio di diventare padre. Dopo anni di tentativi, durante i quali ha sospeso anche la terapia, rischiando la propria vita a causa di una crisi vaso-occlusiva, è finalmente nata Alessandra, sua figlia. A raffigurare il suo vissuto è Roberto Collodoro, artista di Gela, che in un’unica immagine ha racchiuso le gioie – come abbracciare una figlia – e i dolori della vita, legati alla convivenza con la patologia.
A dare forma e colori alla storia di Maria, 58 anni, con la talassodrepanocitosi è stata invece l’artista Laura Pitingaro. Maria è stata adottata da una famiglia siciliana a tre anni. Sin dalla tenera età la patologia ha iniziato a manifestarsi improvvisamente sottoforma di crisi dolorose in tutto il corpo, ma è solo a 19 anni che finalmente riceve una diagnosi, dando un nome al dolore: talassodepranocitosi. L’artista rappresenta la sua vita con un’altalena, che oscilla tra il dolore delle crisi e “momenti di luce”, di serenità e felicità, sorretta da un grande fiore simbolo del supporto della famiglia e dei medici.
Ciò che unisce le storie è l’ereditarietà delle patologie, un elemento che diventa il vero protagonista nell’opera dell’artista palermitana Pupi Fuschi. Il suo murales è ispirato alla storia di Antonina, 45 anni, con talassemia. Il filo rosso che lega gli elementi dell’opera rappresenta l’ereditarietà e il supporto che la paziente ha ricevuto dalla sua famiglia, riuscendo a trovare una stabilità tra le terapie, le trasfusioni di sangue e il desiderio di realizzarsi come madre. L’opera ricorda quanto la ricerca nel campo delle emoglobinopatie abbia reso possibile allungare di molti anni la aspettativa di vita di questi pazienti.
L’appello delle associazioni pazienti
Il supporto delle associazioni sul territorio è fondamentale per garantire ai pazienti e alle famiglie una migliore gestione della patologia.
“La ricerca sulla talassemia ha permesso di fare grandi passi avanti migliorando la qualità di vita di queste persone, ma non è ancora abbastanza invece per i pazienti con anemia falciforme. C’è ancora poca consapevolezza e le iniziative di sensibilizzazione sono importanti per fornire uno strumento in più, al fine di riconoscere la patologia e far raggiungere a questi pazienti una migliore qualità di vita” commenta Giuseppe Cutino, Presidente della Fondazione Franco e Piera Cutino.
“Abbiamo aderito alla campagna per cogliere finalmente l’occasione di rendere visibile e alla portata di tutti il vissuto dei pazienti con anemia falciforme e la talassemia, patologie così diffuse sul nostro territorio e poco conosciute. Inoltre, è fondamentale il coinvolgimento dei giovani perchè, attraverso la donazione del sangue: un semplice gesto che può fare la differenza per i tanti pazienti siciliani e italiani con patologie genetiche ereditarie del sangue per i quali, la trasfusione è ancora un salvavita” spiega Lucia Tuscano, Presidente Fasted Palermo Onlus.
L’innovazione terapeutica ha un ruolo fondamentale per rispondere a bisogni ancora non soddisfatti dei pazienti che al fine di allungare e migliorare la qualità di vita per questi pazienti grazie a terapie più efficaci e all’impegno dei medici e dei ricercatori.
(ITALPRESS).