Così, per curiosità: che fine hanno fatto le nuove stazioni marittime delle cosiddette Isole Minori siciliane presentate in pompa magna nell’Estate dello scorso anno dall’attuale Governo regionale? Un anno fa, settimana più, settimana meno, la Regione siciliana – dipartimento Trasporti – ha finanziato la progettazione e la realizzazione di otto Welcom terminals. Noi siamo rimasti colpiti sia dall’improvviso interesse della politica verso gli arcipelaghi, sia dal nome inglese dato all’iniziativa (per ricordare l’impresa dei Mille?). Ma considerato che il turismo siciliano, con gli ‘inglesismi’, si sente più internazionalizzato va bene anche così. Di quei giorni ricordiamo – si era tra la fine di Luglio e i primi di Agosto – l’annuncio di cinque nuove stazioni marittime realizzate nei porti di Ustica, di Vulcano, di Lipari, di Pantelleria e di Linosa. In quei giorni abbiamo scoperto che nell’isola di Linosa, per realizzare la nuova stazione marittima, era andata a farsi benedire un pezzo di roccia lavica che per i linosani era un cimelio (Linosa è un’isola di origine vulcanica, a differenza di Lampedusa che, invece, è un’isola di origine calcarea). Abbiamo scoperto anche che a Linosa, negli anni ’80 del secolo passato, la pubblica amministrazione ha realizzato una stazione marittima con biglietteria e bar subito abbandonata perché – si è scoperto poi – realizzata in zona demaniale e sequestrata. Un’opera costata un miliardo di vecchie lire e mai utilizzata. Così lo scorso anno ne hanno realizzata una nuova. Supponiamo che le nuove stazioni siano state completate anche a Marettimo, a Favignana e a Levanzo.
Bene: stazioni marittime nuove per tutte le Isole Minori della Sicilia, questa almeno la situazione nell’Estate dello scorso anno. La domanda è: queste nuove stazioni marittime funzionano? Ce lo chiediamo perché, da notizie frammentarie raccolte qua e là, sembrerebbe che la situazione sia rimasta sospesa ‘alla siciliana’: vorrei, potrei, dovrei ma… Confessiamo che, a onor del vero, non ci saremmo posti – e non avremmo posto – questa domanda se non avessimo notato l’atmosfera di sfascio che accompagna la gestione dei trasporti via mare tra la Sicilia e i propri arcipelaghi. Qualche giorno fa abbiamo dato la notizia della nave che collega Palermo con Ustica ‘attumbuliata’. Ed è solo uno dei tanti casi di avarie, che sembrano essere una costante nelle ‘avventure’ marine in salsa sicula-Isole Minori. Appena ti giri, zact!, un’avaria di qua, ti volti dall’altra parte, zact!, un’avaria di là. E che dire del nuovo, anzi, del ripristinato collegamento tra Mazara del Vallo e Pantelleria? Un giorno la nave c’è, poi non c’è più, poi rispunta la nave. Della serie, questa vince e questa parte… Se l’atmosfera è questa – ci siamo detti – vuoi vedere l’entropico senso di abbandono, una sorta di freccia partita dal fatalismo verghiano, ha colpito anche le stazioni marittime delle Isole Minori?
Noi non conosciamo la situazione delle nuove stazioni marittime isola per isola. Ci siamo limitati a fare alcune telefonate. In alcuni casi ci hanno raccontato che sì, la nuova stazione c’è, ma non è molto utilizzata; in altri casi che sì, c’è, ma non viene utilizzata. Così abbiamo deciso di scrivere questo articolo. Intanto chiediamo al Governo regionale – e in particolare al dipartimento regionale dei Trasporti -: le nuove stazioni marittime funzionano o no? E la stessa cosa facciamo con i lettori che vivono nelle Isole Minori della Sicilia, ovvero gli abitanti di Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Marettimo, Levanzo, Favignana, Ustica, Alicudi, Filicudi, Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli (non sappiamo se in tutte le isole Eolie era prevista una nuova stazione marittima): se vi va, potete scrivere un commento a questo articolo sulla pagina Facebook de I Nuovi Vespri raccontando qual è la situazione: se la nuova stazione marittima esiste e se funziona o meno. Un grazie in anticipo a tutti.