Il filosofo Agamben: dovrebbero essere i cittadini ‘tesserati’ con il green pass a ribellarsi a questo sistema di controllo quasi assoluto

21 luglio 2021
  • Il potere eserciterà, su chi è munito di green pass, un controllo quasi assoluto, se è vero che il green pass dovrà essere esibito ad ogni suo movimento, anche per andare al cinema, ad un concerto ed anche al ristorante
  • Paradossalmente, osserva il filosofo Giorgio Agamben, i cittadini privi di green pass saranno più liberi 

Il potere eserciterà, su chi è munito di green pass, un controllo quasi assoluto, se è vero che il green pass dovrà essere esibito ad ogni suo movimento, anche per andare al cinema, ad un concerto ed anche al ristorante

Il filosofo marxista Diego Fusaro riprende una riflessione molto acuta di Giorgio Agamben sul green pass. Noi, a nostra volta, lo riprendiamo perché in poche righe si racconta una grande verità che è sotto gli occhi di tutti: “In un testo precedente – scrive Agamben, noto per i suoi studi di filosofia – abbiamo mostrato l’ingiusta discriminazione di una classe di cittadini esclusi dalla normale vita sociale che consegue all’introduzione del cosiddetto green pass. Questa discriminazione è una conseguenza necessaria e calcolata, ma non lo scopo principale dell’introduzione della tessera verde, che ha di mira non i cittadini esclusi, ma l’insieme della popolazione che ne è munita”. Qui il ragionamento va alla radice della questione: “La finalità che i governi perseguono attraverso di essa è, infatti, un controllo minuzioso e incondizionato su qualsiasi movimenti dei cittadini, del tutto analogo al passaporto interno che nel regime sovietico ognuno doveva avere per potersi spostare da una città all’altra. Il controllo è però in questo caso ancora più assoluto, perché riguarda qualsiasi movimento del cittadino, che dovrà esibire il green pass a ogni suo movimento, anche per andare al cinema, assistere a un concerto o sedersi a un ristorante”.

Paradossalmente, osserva il filosofo Giorgio Agamben, i cittadini privi di green pass saranno più liberi 

I cittadini che sono contenti di essersi vaccinati e di ricevere in ‘premio’ il green pass, in realtà, sono stati messi sotto controllo da parte del nuovo sistema di potere dominante. “Il cittadino non tesserato – sottolinea Agamben – sempre sarà, paradossalmente, più libero di colui che ne è munito e a protestare e a ribellarsi dovrebbe essere proprio la massa dei tesserati, che d’ora in poi saranno censiti, sorvegliati e controllati in una misura che non ha precedenti anche nei regimi più totalitari. E’ significativo che la Cina abbia annunciato che manterrà i suoi sistemi di tracciamento e di controllo anche dopo la fine della pandemia. Come dovrebbe essere evidente, nel green pass non è in questione la salute, ma il controllo della popolazione e prima o poi anche i tesserati avranno occasione di comprenderlo a loro spese”.

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