- Proviamo a capire perché, oggi, tanti italiani non si sono vaccinati contro il Covid e, magari, perché non si vaccineranno
- “Mai fare una seconda dose con un vaccino diversa dalla prima”
- Assembramenti in piena pandemia? Giammai. Tranne che negli hub vaccinali…
- Il genio assoluto di Nello Musumeci nella sua performance su AstraZeneca
- La vaccinazione ai giovani
- E oggi? Addosso ai non vaccinati. Non a chi ha combinato un ‘casino’ a sensi di legge, ai non vaccinati
Proviamo a capire perché, oggi, tanti italiani non si sono vaccinati contro il Covid e, magari, perché non si vaccineranno
In queste ore, dimenticando tutto quello che è successo da Gennaio ad oggi, i cantori dei ‘miracolosi’ vaccini anti-Covid delle multinazionali farmaceutiche – cantori che meno ‘masticano’ Microbiologia e più cantano – si vanno concentrando sui non vaccinati, colpevoli, ai loro occhi, di non si capisce bene che cosa. Ci si interroga sul perché in Italia tanti cittadini rifiutano di vaccinarsi contro il Covid. E ci si interroga come mai, in Sicilia, i non vaccinati sono davvero tanti. Tutti disinformati e con le teste piene di fesserie? Certamente. Peccato che mentre è in corso la campagna di denigrazione è arrivata la notizia di un altro cinquantenne morto dopo la seconda dose di vaccino. Ovviamente è un caso. E sicuramente non ci sarà alcun nesso connettivo tra la somministrazione del vaccino e il decesso. C’è solo la coincidenza temporale… L’importante è non denigrare i vaccini e il Governo nazionale, che Iddio lo abbia in gloria. E nemmeno il Governo regionale siciliano, così preciso e così organizzato.
“Mai fare una seconda dose con un vaccino diversa dalla prima”
Eppure – al di là delle considerazioni scientifiche che rimandiamo al prossimo Autunno, quando i teorici dei vaccini dovranno comunque misurarsi con la realtà – noi qualche spiegazione sul perché in Italia le multinazionali farmaceutiche stanno guadagnando molto meno rispetto alle previsioni vogliamo provare a illustrarla. E lo facciamo – ribadiamo – lasciando fuori le considerazioni scientifiche, la malattia di Marek eccetera eccetera. Proviamo a ricordare i punti salienti della campagna vaccinale italiana che definire confusionaria e disastrosa è un eufemismo. Ricordate l’inizio delle vaccinazione, lo scorso Gennaio? Si diceva: la prima dose serve a poco, gli effetti benefici si cominciano a dispiegare dopo la seconda dose. Già al secondo mese – Febbraio – cominciano a scarseggiare i vaccini. Perché? Due motivi: avevano calcato un po’ la mano con la prima dose e le multinazionali farmaceutiche, non sapendo a chi fornire prima i vaccini, ritardavano le consegne. A questo punto la prima dose diventava importante: sì, faceva comunque effetto, anche perché, in molti casi, la seconda dose non c’era. Insomma, si aggiornavano le regole in corso d’opera. Una regola, però, rimaneva fissa: chi fa un tipo di vaccino con la prima dose deve fare lo stesso vaccino con la seconda dose. Guai a cambiare!
Assembramenti in piena pandemia? Giammai! Tranne che negli hub vaccinali…
Poi sono arrivati gli hub vaccinali. Quando c’è una pandemia bisogna evitare gli assembramenti? Certo, sennò crescono i contagi! Tranne che per le vaccinazioni: in questo caso sono ammessi assembramenti e ‘casini’ vari. Così, in tanti centri della nostra Isola – a cominciare da Palermo, locali ex fiera del Mediterraneo – ecco le file chilometriche di persone che aspettano al freddo e sotto la pioggia. Tutti assembrati. Tutto normale? Per le multinazionali farmaceutiche questo ed altro. Così a Marzo e ad Aprile la Sicilia si culla con gli hub vaccinali ‘intelligenti’. Però inizia anche l’avventura di AstraZeneca nella nostra Isola. Primo decesso, secondo decesso, terzo decesso, quarto decesso, quinto decesso. Attenzione: nessun nesso connettivo tra vaccinazioni e decessi: solo la solita correlazione temporale: cose che capitano tra casualità e fatalità. Però… Però, come si dice in Sicilia, “Cu è minchia si sta ‘a casa“. Della serie: “U sapiti chi vi ricu? Stu vaccinu fattillu tu!“. Insomma, nessuno, in Sicilia, a un certo punto, si vuole fare ‘pungere’ con AstraZeneca. E qui i siciliani fanno conoscenza con la superlativa, inimmaginabile, irraggiungibile, eccelsa e, a tratti, anche mistica intelligenza dell’attuale presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Ecco la sua dichiarazioni che a nostro modesto avviso, resterà degli annali di una stagione che passerà alla storia come esempio di lungimiranza e di maieutica sanitaria:
Il genio assoluto di Nello Musumeci nella sua performance su AstraZeneca
“In Sicilia – dice il presidente Musumeci ai microfoni di Sky Tg24 – la morte dei cinque concittadini dopo avere fatto il vaccino Astrazeneca ha creato una psicosi, c’è un clima di paura immotivato, bisogna neutralizzarlo”. Alla fine che motivo c’era da avere paura? Dice ancora Musumeci: “Quando il generale Figliuolo (quello che gira vestito da militare con le medaglie ndr) è venuto in Sicilia noi eravamo tra le prime tre (Regioni ndr) per vaccini. Avendo avuto cinque morti dopo la somministrazione di Astrazeneca, e io sono tra quelli che sostengono che fare Astrazeneca è più sicuro rispetto a non fare il vaccino, in Sicilia si è creata la psicosi. Noi siamo in condizione di potere dare vaccino alla parte rimanente degli ultra 80enni, purtroppo c’è un rifiuto. Ma abbiamo messo in campo un sistema per coinvolgerli”. Quando abbiamo ascoltato le parole del presidente Musumeci ci siamo chiesti se fosse giusto parlare in questi termini di chi aveva perso la vita. Poi abbiamo scoperto che a interrogarci eravamo solo in pochi, pochissimi. Perché la macchina dei vaccini e la ‘Gande informazione’ avevano già imparato a ‘metabolizzare’ i morti. Del resto, se anche gli uomini di Dio (o quasi) vanno sulla rete a predicare in favore di quello che il filosofo marxista Diego Fusaro definisce il “Siero benedetto”, beh, allora significa che il vaccino anti-Covid val bene una Messa! E poi in quei giorni c’era il sistema del presidente del presidente della Regione siciliana per vaccinare i vecchietti. E qual era ‘sto sistema?, ci chiedevamo lo scorso Aprile. “Siamo nella condizione – diceva sempre Musumeci – di potere dare il vaccino alla parte rimanente degli ultra 80enni e li stiamo cercando uno per uno”. Insomma, la caccia ai nonni! Ancora una autocitazione: “E se dopo che li trova, gli ultra 80enni gli rispondono: ‘Presidente, il vaccino anti-Covid se lo può tenere’ che si fa? E che cosa pensano di dire o di fare a un ultra 80enne che non si vuole vaccinare?”.
La vaccinazione ai giovani
A un certo punto è stato deciso di vaccinare i ragazzi. Purtroppo, a Giugno, una ragazza di diciotto anni ha perso la vita. Noi abbiamo ripreso una riflessione di Diego Fusaro: “Chissà, magari ora i giovani che “si vaccinano al ritmo di danza” si fermeranno un attimo per riflettere… si prenderanno una piccola ma doverosa pausa di riflessione le nuove generazioni che, pur di partire libere per le vacanze, si dicevano con tono spavaldo pronte a vaccinarsi a occhi chiusi, poco importa con quale siero… si prenderanno una piccola pausa di riflessione, per poter ragionare seriamente, se ancora la serietà rientra in qualche modo tra le prerogative delle nuove generazioni, intorno alla vicenda con esito tragico della diciottenne di Genova: la quale, dopo una lenta agonia, è infine morta dopo aver ricevuto il vaccino anticovid. Un vero e proprio Calvario, che dovrebbe risvegliare molti dal sonno dogmatico in cui tuttora sono colpevolmente sospesi. Si tratta di una vicenda incresciosa, che difficilmente sarà oggetto di una riflessione seria, peraltro non soltanto presso le nuove generazioni: con ogni probabilità (ma mai porre limiti alla Divina Provvidenza), i monopolisti del discorso daranno, se proprio costretti, la notizia, per poi passare celermente a quella successiva, senza affrontare come pure sarebbe necessario la questione. La tratteranno insomma come una fastidiosa notizia, di cui non si può fare a meno di dare testimonianza: una notizia che mette drammaticamente in crisi il paradigma narrativo egemonico fino a oggi”.
Su AstraZeneca 10 indicazioni diverse: ora sì ora no, ora questo, ora quella, ora, domani a quest’ora, anzi dopo, forse prima, forse mai, forse per sempre…
Ricordate cosa è successo poi? Ora questo vaccino lo possono fare gli under 60, anzi gli over 60, anzi no, anzi sì. riprendiamo una dichiarazione del Generale con le medaglie: “Su AstraZeneca si poteva comunicare meglio. Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Va detto che ci sono delle giustificazioni anche perché su AstraZeneca ci sono state oltre 10 indicazioni diverse nel tempo ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambia nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza sia nel mondo, si in Europa, sia in Italia. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose”. Oltre dieci indicazione su come utilizzare un vaccino! La giustificazione? Siccome il virus muta, mutano anche le indicazioni… E della seconda dose dopo che ci sono tantissime persone che sono state vaccinate con la prima dose di AstraZeneca? Si può fare una seconda dose con un vaccino diverso! Ma all’inizio non si era detto che mai e poi mai bisognava fare una seconda dose con un vaccino diverso dalla prima dose? Vabbé ora si può fare. con gli ‘scienziati’ che prima dicevano una cosa e poi sostengono l’esatto contrario. E’ normale o no che persone sane di mente – a prescindere da tutto – a un certo punto, si siano rotti i cabbasisi e decidano di non vaccinarsi? Anche perché i protagonisti di queste storie sono al proprio posto, a cominciare dal Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza, l’uomo ‘di sinistra’…
E oggi? Addosso ai non vaccinati. Non a chi ha combinato un ‘casino’ a sensi di legge, ai non vaccinati
Ora, però – mannaggia! – un sacco di italiani non si vogliono vaccinare. Per le multinazionali farmaceutiche, che oggi controllano il mondo, è una ‘tagliatina di faccia’. Ovviamente sono tutto no vax. Prima i no vax erano coloro i quali erano contro i vaccini ordinari (prodotti sempre dalle multinazionali a colpi di adiuvanti). Ora anche chi non ne vuole sapere del vaccino anti-Covid presentato e soprattutto gestito in modo ‘impeccabile’ dal Ministro Speranza e dal Generale con le medaglie è diventato no vax. E allora addosso ai non vaccinati che non hanno capito il ‘capolavoro’ delle multinazionali farmaceutiche e dell’attuale Governo nazionale. Commenta ancora Diego Fusaro: “Il capolavoro del potere per l’Autunno 2021 sarà quello di far credere che il nuovo lockdown preordinato sia colpa di coloro i quali non si sono sottoposti al siero benedetto. In questo modo, si scatenerà l’ennesima lotta tra gli ultimi, che tutto l’interesse avrebbero a unirsi contro il blocco oligarchico neoliberale in alto. Doppia vittoria del potere, dunque: il lockdown già deciso sarà fatto passare per necessaria misura dovuta ai non benedetti dal siero; la giusta rabbia scaturente per la nuova reclusione verrà riversata non sugli amministratori del potere, cioè sui veri responsabili, bensì paradossalmente su quelle parti delle masse popolari che al potere ancora provano a resistere”.
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