I colori appioppati alle Regioni nel nome del Covid non possono più essere legati alla percentuale di contagi, ma al tasso di ospedalizzazione. Parola del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Poi, però, da Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale, arriva la brutta notizia per Gela: “Gela è il quarto Comune siciliano che diventa zona rossa. Lo dispone un’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, appena firmata. Il provvedimento si è reso necessario, a causa del considerevole incremento dei positivi al Covid”. Se la lingua italiana è ancora tale, il presidente della Regione sta chiudendo in zona rossa Gela per il numero di contagiati. Quindi il presidente Musumeci dice una cosa e ne fa un’altra? Il presidente ci risponderà: le regole sono queste. E se le regole sono sbagliare si applicano lo stesso? Musumeci diventa Socrate (senza cicuta, per carità!) perché il Governo di Mario Draghi e del Ministro Roberto Speranza – due ‘bravissimi’ – hanno deciso così? Per la cronaca, “l’ordinanza sarà in vigore da Domenica 18 a Venerdì 23 Luglio. Attualmente (fino a Mercoledì 21 Luglio) sono già in zona rossa anche i Comuni di Mazzarino e Riesi, sempre nel Nisseno, e Piazza Armerina in provincia di Enna”.
A nostro modesto avviso, presidente Musumeci, lei sta sbagliando. Il Governo nazionale ha deciso che le zone rosse – con tutti i disastri che tali zone rosse comportano per l’economia – si applicano solo perché crescono i contagi? Se è così, che sia il Governo nazionale a decidere chi deve andare in zona rossa (peraltro sarebbe anche più corretto, perché una Regione come la Sicilia – di fatto ormai a Statuto ordinario – che toglie la libertà ai cittadini a noi sembra una grande forzatura!). Ricordiamo che gli attuali a tanto celebrati vaccini anti-Covid non tutelano dall’infezione, ma dovrebbero tutelare dalla malattia: ciò significa che anche i vaccinati possono infettarsi non sviluppando la malattia (in realtà, in Gran Bretagna, dove i cittadini sono quasi tutti vaccinati, gli stessi vaccinati si infettano e finiscono in ospedale: ma questa è un’altra storia). Quello che vogliamo dire è che andando dietro alle chiusure delle attività (economiche) e al blocco delle attività individuali disposte un base al numero dei contagiati si rischia, alla fine di Luglio, di avere non soltanto la Sicilia, ma tutta l’Italia comunista… Esageriamo? No. Mentre nel mondo infuriano le varianti del SARS-COV-2 in Italia arrivano turisti, crocieristi e migranti a ritmo continuo. A cui si aggiungono gli italiani in vacanza all’estero. Per non parlare degli effetti della vittoria agli europei di calcio attesi tra una decina di giorni. Solo un ottimista patologico può escludere un aumento dei contagi, considerato – lo ribadiamo – che tutto questo avviene mentre le varianti (e non solo la variante Delta!) sono in piena spinta. La verità – per chi ‘mastica’ un po’ di Microbiologia – è che i contagi stanno aumentando in tutto il mondo, perché in tutto il mondo – ad eccezione dei Paesi che hanno chiuso le proprie frontiere (vedere Australia e Nuova Zelanza) – le varianti ballano…
Foto tratta da Il Giunco.net