L'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +0,2% di maggio a +0,3%.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Beni energetici non regolamentati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7% per entrambi), solo in parte compensata dalla flessione dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-1,3%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,3% per l’indice generale e a +0,6% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano una flessione meno ampia (da -0,9% a -0,7%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,4% a +1,6%).L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,3% su base annua (da +1,2% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,4% su base annua.
Nell’approfondimento si analizza l’impatto che l’inflazione, misurata dall’IPCA, ha avuto nell’ultimo semestre sulle famiglie distinte per livelli di consumo.
(ITALPRESS).
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