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Noi avevamo avvertito Macron: “Manuele, vedi che con ‘sto green pass e restrizioni varie in Francia finisce a bordello”. Purtroppo Manuele ascolta solo le banche e ora ha la gente per strada che protesta. Vedrete che, tra qualche giorno, Manuele sarà costretto a scappare con una mano davanti e una dietro e a togliere il green pass. Anche alla luce dell’esperienza negativa francese noi abbiamo pensato a una soluzione per il green pass all’italiana. Il problema è semplice: i gestori dei bar, dei ristoranti e, in generale, delle attività commerciali non possono andare dietro ai clienti chiedendo: “Scusi, le ce l’ha il green pass? Questa è una minchiata solenne! Individuato il problema, bisogna elaborare una soluzione. E noi un’idea l’abbiamo elaborata. Eccola.
Noi pensiamo a un green pass sotto forma di sensore da applicare nell’uccello. Il posto ci sembra il migliore: quando si è vestiti non si vede, ma c’è! Tutti i bar, i ristoranti e, in generale, i titolari delle attività commerciali dovrebbero applicare, a propria volta, un sensore nella porta d’ingresso. Quando, in entrata, il sensore dell’uccello incontra il sensore della porta d’ingresso i due segnali si annullano e non succede nulla e il cliente entra senza problemi. Se, invece, si presenta un signore senza il green pass attaccato nell’uccello, il sensore dell’ingresso comincia a suonare e una voce, in automatico, dice: “Ehi, veni ca’ unni minchia stai ennu...”.
Come potete notare, è un sistema semplice, pratico, veloce ed efficiente, che esenta i commercianti da controlli sui clienti e camurrie varie. I vaccinati, ogni mattina, prima di uscire di casa, dovrebbero attaccare il sensore nel proprio uccello previo lavaggio. Ovviamente, il sensore andrebbe tolto prima della minzione e, altrettanto ovviamente, anche prima di espletare ‘altre’ funzioni. Regaliamo questa nostra invenzione alla Regione siciliana, che potrebbe fare da battistrada in Italia…