Ci si può fare male da soli? Ogni tanto succede. Anche tra chi sogna un Sud Italia diverso da quello attuale, che non è altro che un Sud Italia ridotto a colonia del Nord. Così nell’occhio del ciclone è finita la diciottenne principessa Maria Carolina di Borbone delle Due Sicilie, che è anche Duchessa di Calabria e di Palermo. Ragazza spigliata e solare, la principessa ha fatto imbestialire i nostalgici del Borbone di Napoli perché, in occasione della vittoria della nazionale italiana di calcio agli europei, ha esultato, facendosi ritrarre con la
Chi ha criticato e critica la bella principessina dimentica un piccolo particolare: e cioè che in finale l’Italia ha battuto l’Inghilterra, che è il Paese contro il quale Ferdinando di Borbone ha combattuto per decenni. Gli inglesi, prepotenti e imperialisti fino al midollo, insidiavano la Sicilia – che faceva parte del Regno di Ferdinando II di Borbone – e provavano in tutti i modi ad ostacolare il Regno delle Due Sicilie che era uno dei più floridi nell’Europa dell’epoca. Non solo. Sono stati proprio gli inglesi – mettendoci i soldi e i mercenari – a organizzare l’impresa dei Mille e la conquista del Sud da parte Garibaldi, dei mafiosi e dei camorristi. A nostro modesto avviso, la giovane Carolina di Borbone ha sì ceduto alla bandiera italiana, ma intervenuta – contemporaneamente – in occasione della sconfitta degli inglesi. La nostra sensazione è che la ragazza sia più intelligente dei nostalgici che l’hanno criticata.
Non è vero, poi, che la principessina abbia dimenticato le proprie radici: quando una mareggiata s è portata via l’arco borbonico, l’antico approdo dei pescatori di Napoli. In quell’occasione la principessa Carolina non si è tirata indietro: “Un pensiero col cuore a tutti i napoletani che hanno perso un pezzo della storia di Napoli, della nostra storia e della nostra cultura. Sono sconvolta e colpita da tutto ciò che sta avvenendo negli ultimi tempi dal Covid, alle mareggiate e al sangue di San Gennaro che non si è sciolto. E ora crolla pure l’arco borbonico, mettendo fine ad un epoca di felicità che abbiamo vissuto per tanti anni. Purtroppo i tempi sono cambiati ma dobbiamo continuare a lottare per la salute, per le nostre famiglie e per stare bene“.