Gianfranco Miccichè candidato sindaco di Palermo: ma chi lo dovrebbe votare? Il centrodestra no. Forse la sinistra…

14 luglio 2021
  • Gli unici che potrebbero sostenerlo sono i ‘capi’ del centrosinistra, perché nel centrodestra nessuno voterebbe Miccichè sindaco di Palermo
  • La verità è che i tre che negli ultimi anni hanno controllato Palermo – Orlando, Miccichè e Faraone – andranno a casa. Che gli piaccia o no 

Gli unici che potrebbero sostenerlo sono i ‘capi’ del centrosinistra, perché nel centrodestra nessuno voterebbe Miccichè sindaco di Palermo

Si avvicina ai settant’anni e pensa che la sua vita politica non avrà fine. Sfumata la possibilità di gettarsi con il centrosinistra alle prossime elezioni regionali per farsi rieleggere presidente dell’Assemblea regionale siciliana per la terza volta, Gianfranco Miccichè fa sapere che si potrebbe candidare a sindaco di Palermo per la seconda volta. Eh già, perché una prima volta è stato candidato: esattamente nel 1997, quando si presentò contro Leoluca Orlando. Oggi Miccichè è un grande sponsor del sindaco uscente: infatti, sono lui e il ‘capo’ dei renziani di Sicilia, Davide Faraone, a bloccare la mozione di sfiducia al sindaco Orlando, come ha ricordato il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone. Insomma, una bella candidatura, quella di Miccichè a sindaco di Palermo: presentarsi come il candidato di Forza Italia per essere votato dal centrosinistra. Perché nessuno, nel centrodestra del capoluogo siciliano, voterebbe per lui. La Lega non lo voterebbe mai, Fratelli d’Italia nemmeno, gli ex democristiani hanno già due possibili candidati, Saverio Romano e Roberto Lagalla; e forse nemmeno Forza Italia – il partito di Miccichè – voterebbe Miccichè sindaco. E forse lo stesso Miccichè alla fine non si voterebbe… Lo potrebbe votare, questo sì, il centrosinistra: potrebbe essere l’unico modo per tenere in piedi i ‘grandi progetti’ per Palermo…

La verità è che i tre che negli ultimi anni hanno controllato Palermo – Orlando, Miccichè e Faraone – andranno a casa. Che gli piaccia o no 

Che dire? Che ieri a Palermo c’era molto caldo: e quando c’è caldo la vecchia politica cittadina va su di giri. Così Miccichè sogna: sogna di farsi un altro ‘giro’ in politica. In Assemblea regionale siciliana, nella prossima legislatura, non sarà mai il presidente del Parlamento per la terza volta; e non è escluso che non rientri nemmeno all’Ars. La verità è che Orlando, Miccichè e Faraone sono in uscita. Questi tre signori, negli ultimi anni, hanno fatto il bello e il cattivo tempo in una Palermo che gli somiglia tanto. Azzardiamo: nessuno dei tre verrà mai più rieletto. Perché nessuno dei tre ha più seguito politico. I primi a rendersene conto sono proprio loro, ma fanno finta di non vedere la realtà. Orlando guarda alle primarie del centrosinistra per le elezioni regionali siciliane, ma sa di non avere dove andare. Miccichè non accetta di finire fuori dal giro. ‘Spatulia’ dal 1994 nella politica siciliana e pensa di essere eterno e insostituibile. Idem Faraone che si ‘annaca‘ i renziani siciliani senza ‘truppe’.

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