A quanto pare, l’Ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sulla ‘caccia’ ai lavoratori non vaccinati farà la stessa fine dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario voluto dal Governo di Mario Draghi con un Decreto convertito in legge dal Parlamento. Nel nulla è finito il Decreto sull’obbligo vaccinale per medici e infermieri del Governo nazionale e nel nulla finirà l’Ordinanza tragicomica del presidente Musumeci. E se il Decreto legge inutile del Governo Draghi è finito nel nulla da solo, a depositare nel nulla l’Ordinanza del presidente Musumeci ha pensato il Garante della Privacy. Il presidente della Regione, dopo aver consultato valenti giuristi, avrebbe voluto iniziare il censimento del personale degli enti pubblici per individuare i non vaccinati e invitarli a farsi ‘pungere’. Peccato che la legge – quella legge che i giuristi del presidente della Regione conoscono ‘benissimo’ – non consente al Governo regionale di chiedere ai lavoratori notizie sul vaccino.
Certo, per una Regione, farsi richiamare dal Garante della Privacy non è il massimo. Prendere atto che una Regione non ha i poteri per limitare le libertà personali – così come ne prendono atto gli Studenti universitari di Giurisprudenza – non depone benissimo per un Governo regionale. Però bisogna considerare che i giuristi che circondano l’attuale presidente della Regione sono stellari: così stellari e bravi e così impegnati in argomenti così eccelsi che, magari, non hanno molto tempo da dedicare alle cose semplici. Niente paura, però, perché della vicenda adesso si occuperà l’assessore alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, che nella vita fa l’avvocato. E allora aspettiamoci qualche mossa alla Calamandrei… Questo vale per la Privacy. Poi ci sono gli aspetti costituzionali segnalati da Siciliani Liberi, dal coordinatore di Italexit in Sicilia, Luigi Savoca, e dal presidente del MIAS, Umberto Mendola. Morale: il presidente Musumeci e l’assessore Razza, che gli piaccia o no, si ‘rimangeranno’ l’Ordinanza sulla ‘caccia’ ai lavoratori non vaccinati, così come il capo del Governo Mario Draghi e il Parlamento nazionale si stanno ‘rimangiando’ l’obbligo vaccinale, pena la sospensione dal lavoro e dallo stipendio, per migliaia di medici e di infermieri.
Ma se Musumeci e i suoi consiglieri hanno provato, in modo superficiale, a impadronirsi dei poteri dello Stato, chi oggi gestisce – male – lo Stato italiano ha fatto anche peggio del Governo Musumeci. E’ bastato un avvocato, a Bolzano, per bloccare il Governo il Governo Draghi. Il Decreto sull’obbligo vaccinale, convertito frettolosamente in legge da un Parlamento distratto, prevede la vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione SARS-COV-2. Peccato che il vaccino anti-Covid non previene l’infezione, al massimo evita la malattia, cioè il Covid-19. Tutto a posto? No, perché, in Italia, nessuno può essere obbligato a prendere un farmaco per prevenire una malattia! Questo è già un punto difficilmente superabile sotto il profilo costituzionale. Ma c’è una motivazione ancora più potente che blocca il Governo Draghi: i medici e gli infermieri che hanno detto no sono tantissimi e se il Governo li sospenderà si bloccherà la sanità italiana, già boccheggiante sia per i tagli voluti dall’Unione europea, sia per la pessima gestione della pandemia prima dal Governo conte bis, e ora dal Governo Draghi. Tra l’altro, causa varianti che aggirano il virus, i contagi aumenteranno (e non aumenteranno solo i contagi): altro motivo che costringerà Draghi e il parlamento che gli va dietro a rimangiarsi l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.
A proposito: ‘buon appetito’ al Governo Draghi e al Governo Musumeci e ‘solidarietà’ alle multinazionali farmaceutiche che non potranno piazzare altri vaccini.
Foto tratta da Vistanet