Ogni tanto dal luogo delle ‘anime morte’ della nostra Isola per antonomasia – ci riferiamo all’Assemblea regionale siciliana – arrivano proposte che esprimono in modo quasi magistrale il vuoto-niente della politica attuale. L’ultima trovata geniale arriva dal parlamentare regionale del PD, Giuseppe Lupo, che vorrebbe penalizzare i deputati che cambiano schieramento politico. All’onorevole Lupo bisogna ricordare che i parlamentari non rispondono alle segreterie di partito, ma agli elettori. E se un gruppo parlamentare o un gruppo politico cambia linea, il deputato ha tutto il diritto di non seguire il gruppo parlamentare e il gruppo politico. E’ una questione di libertà, perché i parlamentari – questo lo insegnava don Luigi Sturzo – rispondono, in primo luogo, alla propria coscienza. Saranno poi gli elettori, al momento del voto, a stabilire se il deputato che ha lasciato il gruppo parlamentare o il partito politico ha ragione o torto. La Democrazia parlamentare funziona così.
Ha fatto bene la parlamentare regionale di Attiva Sicilia, Angela Foti, a mettere i puntini sulle “i” rispetto alla proposta completamente
Chiusa la parentesi trasformista di Lombardo, Miccichè, Cracolici, Lumia e Confindustria scuola Montante, torniamo alla proposta neo-moralista di Lupo, che la parlamentare di Attiva Sicilia definisce “campione della doppia morale”. Ricorda ancora la puntuta Angela Foti: “Anche nella scorsa legislatura, facendo parte dell’ufficio di Presidenza dell’Ars, preferì dimenticare, per ragioni d’opportunità, che un vice presidente della minoranza passò al gruppo misto e tantomeno che numerosi parlamentari decisero di rimpolpare la sua, stavolta, di maggioranza. E ora quale geniale idea partorisce? Colpire le indennità dei singoli deputati che cambiano schieramento. Del resto, ciascuno ragiona con i propri codici morali, per cui si abbandona la casa madre solo per convenienza e non per nuove convinzioni. A Lupo – prosegue Foti – voglio ricordare qualche altro particolare. Attiva Sicilia non ha aderito alla maggioranza che regge il presidente Musumeci, ma più semplicemente ha concordato una serie di provvedimenti da approvare da qui alla fine della legislatura, provvedimenti attesi. Azioni a favore dei siciliani secondo quell’impegno civico che caratterizza Attiva e che dovrebbe giustificare la presenza di ciascuno di noi all’Ars. Rispetto al cambiare posizione politica gli ricordo la sua esperienza in Noi Siciliani, un movimento autonomistico che segnò il suo debutto politico. Di quegli ideali che ne ha fatto l’onorevole Lupo?”. Per la cronaca, Noi Siciliani è stata un’esperienza importante andata in scena tra il 1994 e il 1996. Un movimento che raccoglieva istanze autonomiste, sicilianiste e indipendentiste. Il movimento si presentò alle elezioni regionali siciliane del 1996 e Giuseppe Lupo – all’epoca giovane sindacalista della Cisl – fu tra i candidati. Conclude Angela Foti: “Il consiglio che mi sento di dargli: prima di avventurarsi in considerazioni barocche, rifletta. Noi di Attiva, lasciando il Movimento, non abbiamo guadagnato alcunché, anzi. Seguiamo soltanto con coerenza quei principi che ci hanno portati sin qui. Un giorno, quando avremo tempo e se lo vorrà, gli spiegheremo il significato delle parole coerenza e principi”.
Foto di Giuseppe Lupo tratta da La Gazzetta del Sud Sicilia