Sul Titanic

Franco Calderone (ET) sugli incendi nei boschi: “Il presidente Musumeci non si trinceri dietro l’alibi dei piromani”

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  • “Il Governo regionale è impreparato a fronteggiare gli incendi nelle aree verdi”
  • “Gli agricoltori debbono diventare i custodi del territorio. E debbono operare di comune accordo con gli operai della Forestale”

“Il Governo regionale è impreparato a fronteggiare gli incendi nelle aree verdi”

“C’è chi parla di piromani e chi di un progetto criminale. Sugli incendi che stanno devastando centinaia e centinaia di ettari di verde
in Sicilia le tesi sono diverse. Però non si può nascondere l’impreparazione di un Governo regionale che agisce senza una strategia, con enormi errori giustamente denunciati da Cgil, Cisl, Uil e Sifus Confali in tempi non sospetti”. Così Franco Calderone, coordinatore in Sicilia di Equità Territoriale (ET), commenta gli incendi che stanno funestando la nostra Isola. “I piromani ci sono sempre stati – aggiunge Calderone -. Sono persone disturbate che si realizzano quando il fuoco distrugge i boschi. Però non ci si può trincerare dietro il problema piromani, come fa il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. Come hanno denunciato i sindacati, a Maggio e a Giugno non sono state realizzate le opere di prevenzione degli incendi. E quando in un sottobosco le erbe secche non vengono eliminate, ebbene, i piromani hanno gioco facile. Senza le erbe secche e con i viali parafuoco realizzati è difficile che un incendio si propaghi, specie se si interviene subito. A proposito di prevenzione e di interventi tempestivi a tutela dei boschi, ricordo che negli anni passati un ingegnere presentò alla Regione un progetto per l’individuazione de fuochi nei boschi con il satellite. Progetto è stato ‘bocciato’ dall’amministrazione regionale”.

“Gli agricoltori debbono diventare i custodi del territorio. E debbono operare di comune accordo con gli operai della Forestale”

“Il vero snodo nella lotta agli incendi – prosegue il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia – potrebbe essere rappresentato dagli agricoltori. Sono gli agricoltori che vivono nelle campagne. Ebbene, con il sostegno dei fondi europei potrebbero diventare i custodi del
territorio. Ovviamente, nelle aree collinari e soprattutto montane bisognerebbe trovare il modo di far lavorare insieme gli agricoltori-custodi del territorio con gli operai della Forestale. Ricordo che, negli anni ’80 del secolo passato, gli operai della Forestale cominciavano a presidiare i boschi siciliani a metà Aprile. A Maggio i sottoboschi erano tutti puliti ed erano già stati realizzati i viali parafuoco. Gli incendi non mancavano, ma i danni erano sempre contenuti. Oggi quasi tutte le aree verdi della Sicilia non sono presidiate dall’uomo e gli incendi provocano danni enormi. Ricordo che ai tempi del Governo nazionale di Matteo Renzi è stata portava avanti dalla televisione una sistematica campagna di denigrazione degli operai forestali della Sicilia. Una campagna mediatica vergognosa, perché gli operai forestali la Regione siciliana li ha sempre pagati – peraltro poco – con i soldi della tasse e delle imposte pagate dai siciliani. Ma siccome Roma si doveva prendere anche i fondi che la Regione utilizzava per i forestali è stata montata una campagna mediatica vergognosa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: quest’anno a Maggio e a Giugno i boschi siciliani erano privi di opere di prevenzione del fuoco. Anche perché l’attuale Governo Musumeci non ha trovato di meglio che ‘risparmiare’ sulla tutela dei boschi. Alla Regione siciliana serve una svota anche nella tutela del verde. E non sarà certo la vecchia politica a salvare il verde della Sicilia”.

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