Dieselgate, Altroconsumo vince la class action contro Volkswagen

Condividi
ROMA (ITALPRESS) – Altroconsumo ha vinto la class action contro il gruppo automobilistico Volkswagen per le emissioni sottostimate di alcuni suoi modelli: 3.300 euro (più interessi) andranno a ognuno degli oltre 63 mila consumatori che avevano aderito all’azione legale, per un totale di 200 milioni di risarcimento.
La sentenza del Tribunale di Venezia arriva a quasi 6 anni dallo scoppio dello scandalo Dieselgate. Il gruppo Volkswagen dovrà pagare anche tutte le spese legali e le spese che Altroconsumo aveva sostenuto per pubblicizzare l’azione sugli organi di informazione. Nei prossimi giorni l’associazione provvederà a contattare tutti gli aderenti per fornire loro tutte le informazione su come ottenere il risarcimento stabilito dal Tribunale di Venezia e per dire loro cosa fare.
“Davide ha battuto Golia e ha dimostrato una volta di più che l’unione fa realmente la forza – commenta Federico Cavallo, responsabile relazioni Esterne Altroconsumo -. Abbiamo fortemente creduto a quest’azione di classe che è riuscita a mettere insieme più di 70 mila persone in Italia. Quasi il 90% di loro è stata ammessa dal tribunale nella classe, ed ora, nonostante tutte le difficoltà, la complessità e la lunghezza del procedimento, potranno ricevere il giusto rimborso da Volkswagen. Dopo i consumatori americani, tedeschi e spagnoli, e dopo 5 anni di attesa, finalmente è giunto il momento anche per gli italiani di ottenere giustizia. Senza dimenticarci dell’oltre mezzo milione di persone che non hanno preso parte alla class action ma che sono in condizioni oggettive analoghe, verso le quali ci impegneremo da subito a trovare il modo di garantire per loro un risultato in linea con la sentenza”.
“Si tratta di un risultato storico – prosegue Cavallo – che aggiunge un tassello importantissimo nella storia delle class action nel nostro Paese: strumento, questo, non ancora pienamente conosciuto e utilizzato, certamente perfettibile e proprio per questo in evoluzione sia nella normativa nazionale che in quella europea”.
(ITALPRESS).
Pubblicato da