Ricordate la rivolta in Campidoglio, a Washington, il giorno in cui si decideva sulle elezioni del presidente degli Stati Uniti? La versione ufficiale era che il responsabile dell’assalto al Parlamento degli Stati Uniti ea stato Donald Trump, che avrebbe spinto i suoi sostenitori alla protesta. Tesi strana, che ha messo subito l’ex presidente USA dalla parte del torto. Ma piano piano la verità sta venendo a galla. A organizzare l’assalto al Campidoglio sono stati altri ‘soggetti’ probabilmente per mettere in cattiva luce Trump e far dimenticare la discutibile ‘elezioni’ alla Casa Bianca di Joe Biden, a colpi di ‘voti postali’ e di violazioni di vario tipo. Interessante, a proposito dei fatti avvenuti al Campidoglio, la ricostruzione del giornale on line RENOVATIO 21: “«A marzo, il direttore dell’FBI ha ammesso che il Federal Bureau si stava infiltrando nei gruppi di oppositori a Biden». Il conduttore di Fox News, Tucker Carlson, ha spiegato come l’FBI si sia infiltrata nella marcia del 6 gennaio in Campidoglio per organizzare un attacco false flag volto a demonizzare i sostenitori di Trump. Durante la trasmissione televisiva Tucker Carlson Tonight, il conduttore ha analizzato i fatti della protesta del Campidoglio nei quali si vede che l’FBI ha organizzato la violazione coordinata dell’edificio del Campidoglio. «Le forze dell’ordine hanno partecipato alla rivolta. A volte in modo violento», ha esordito Carlson (qui trovate l’articolo di RENOVATIO 21 per esteso).
Insomma, la verità sull’assalto al Campidoglio, lo scorso Gennaio, sta venendo fuori. Noi siamo convinti che siamo solo all’inizio. Chi segue quanto sta avvenendo nei giornali americani sa che, sei mesi dopo le più contestate elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America, questo Paese è profondamente diviso. Trump è diventato il leader del Partito Repubblicano e i suoi elettori – 75 milioni di americani che hanno votato veramente Trump, senza ricorso ai ‘voti postali’ – sono ancora oggi convinti che le elezioni siano state truccate. I Democratici – sapendo che Trump non avrebbe mollato – hanno cercato in tutti i modi di sbarazzarsi dell’ex presidente, magari facendolo arrestare. Ma non ci sono riusciti. Tutt’ora sono in corso accertamenti su presunte evasioni fiscali di Trump. Perché i Democratici sono così preoccupati? Perché sanno che alle elezioni del prossimo anno – che non potranno più essere ‘postali’, né ci potranno più essere violazioni costituzionali in alcuni Stati – i Repubblicani potrebbero tornare a vincere, anche perché – lo ribadiamo – l’America è spaccata a metà.
Un altro problema per i Democratici – e questo forse è il più serio – è che con il fiato sul collo di Trump e del Partito Repubblicano il presidente Biden ha le mani legate. Da quando è presidente degli USA è riuscito a malapena a vendere a Israele armi per 735 milioni di dollari: ma è successo un mezzo casino. La storia avrebbe dovuto passare sotto silenzio. Invece è venuta fuori. Non ha avuto grande eco, ma lo sputtanamento dei Democratici americani c’è stato. la storia è nota: Trump, descritto come il “cattivo” sin dal giorno del suo insediamento e continuamente attaccato dalla stampa di mezzo mondo, in quattro anni non ha aperto un fronte di guerra. i mercanti di armi americani, negli anni della presidenza Trump, hanno ‘leccato la sarda’. E’ questo uno dei motivi per i quali è stato ‘ordinato’ il ‘siluramento’ di Trump con elezioni ‘postali’. Ora i Democratici debbono ridare linfa ai mercanti di armi americani: ma queste cose vanno fatte ‘bene’, senza clamore. E’ questo uno dei motivi per i quali Trump doveva essere tolto do mezzo, magari rinchiuso in galera. Ma non ci sono riusciti e, adesso, appena l’attuale Governo USA venderà le armi verrà sputtanato…