- Regione siciliana senza soldi. A fine anno ci potrebbero essere problemi per i pagamenti
- Il Governo regionale paga lo scotto di impuntature e presunzione
- In tutto questo il Sifus ‘boccia’ la riforma del settore forestale presentata dal Governo Musumeci
Regione siciliana senza soldi. A fine anno ci potrebbero essere problemi per i pagamenti
Dire che nel mondo politico siciliano c’è confusione è poco. Infatti, più che di confusione bisognerebbe parlare di ‘casino’ allo stato puro. In questo momento, per citare un esempio, il Governo regionale di Nello Musumeci ha reperito, con una forzatura che non passerà inosservata, 75 milioni per la tutela dei boschi. Ma all’appello mancano ancora 35 milioni di euro che non ci sono. Bene o male, gli operai forestali sono stati avviati al lavoro, anche se con ritardi e in assenza di opere di prevenzione degli incendi. Non sappiamo quello che succederà nelle aree verdi della nostra Isola da oggi a Novembre, ma sappiamo che, al momento dei pagamenti, ci saranno problemi. L’esecutivo regionale di Musumeci paga un madornale errore, commesso tra la fine del 2017 e il Gennaio del 2018: non aver contestato non soltanto il secondo Patto scellerato Renzi-Crocetta del 2016 sulla ‘rivisitazione-imbroglio’ delle norme di attuazione dell’articolo 36 dello Statuto (leggere gettito IVA e IRPEF di pertinenza siciliana regalato allo Stato), ma di non aver fatto chiarezza subito sui disavanzi degli anni precedenti al 2017. Se il presidente Musumeci e il suo vice, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, avessero sollevato il problema appena insediati oggi la Regione siciliana non si troverebbe in una drammatica situazione finanziaria. Il Governo Musumeci è partito avendo ragione ed è passato dalla parte del torto, con una Corte dei Conti per la Regione siciliana, forse anche per la troppa presunzione dei governanti della nostra Isola.
Il Governo regionale paga lo scotto di impuntature e presunzione
Oggi – lo ribadiamo – è un gran casino. E dopo la ‘parifica’ della Corte dei Conti con obiezioni tutt’alto che secondarie siamo rimasti stupiti che il Governo Musumeci abbia trovato questi 75 milioni di euro: soldi che, forse, dovrebbero essere utilizzati in modo diverso, magari a copertura del disavanzo. Di fatto, per presunzione il presidente Musumeci e l’assessore Armao, dal momento del loro insediamento (Novembre 2017) ad oggi, hanno praticamente sbagliato tutto. alla base di tutto c’ un errore di valutazione politica: nel Gennaio del 2018 Berlusconi e Renzi pensavano che avrebbero vinto le elezioni politiche del Marzo 2018. Avrebbero pensato loro a sistemare i conti della Regione siciliana. Errore tragico, perché è da allora che i conti della Regione non tornano più. In tutto questo si sono aggiunte impuntature e presunzione con la Corte dei Conti che, come già ricordato, si è messa di traverso. E pur essendo venute meno, da parte dei giudici contabili, le posizioni, come dire?, più radicali, i conti della Regione continuano a non tornare. Il risultato è che il Governo Musumeci arriverà alle elezioni regionali del prossimo anno in una condizione di caos finanziario. Con un Governo nazionale dove l’unica forza politica che avrebbe potuto dare una mano al Governo Musumeci – Fratelli d’Italia – è all’opposizione.
In tutto questo il Sifus ‘boccia’ la riforma del settore forestale presentata dal Governo Musumeci
In tutto questo, il Governo Musumeci trova anche la voglia e il tempo di tentare di ‘stoppare’ il disegno di legge di riforma del settore forestale del Sufus, appoggiato da un folto gruppo di deputati. Con questa mossa il presidente è riuscito a scontentare Cgil, Cisl e Uil e a farsi attaccare dallo stesso Sifus che ha già ‘bocciato’ il progetto di riforma del Governo Musumeci. “Il disegno di legge in questione che adesso dovrà andare in Commissione Attività Produttive e misurarsi con il disegno di legge 1009 promosso dal Sifus – scrive su Facebook il segretario generale dello stesso Sifus, Maurizio Grosso – rappresenta una ‘bomba ad orologeria’ contro i forestali poiché prevede: 1) passaggio dei 78 isti e dei 101isti a 120 giorni; 2) passaggio dei 151isti a 180 giorni; 3) cancellazione del turnover e quindi della speranza per ogni forestale di accedere, entro la fine della propria carriera, al tempo indeterminato; 4) contingente OTI ad esaurimento; 5) non fa sistema tra patrimonio boschivo, ambiente, turismi, territorio e lavoro e quindi non si capisce con quale meccanismo accederà ai finanziamenti legati ai progetti extraregionali. Oggi – aggiunge Grosso – davanti a questo disegno di legge ‘ciofeca’ impapocchiato dal Governo Musumeci, ossia da colui che sosteneva che i forestali non avrebbero avuto un giorno di riposo, siamo ancora più convinti di aver fatto bene a presentare il nostro ddl 1009 pro tempo indeterminato grazie alla sensibilità di ben 9 deputati su 70. A questi parlamentari se ne aggiungeranno altri, nonostante, i tentativi di dissuasione che stanno operando i fedelissimi del Governo e qui, quo, qua”. Per il segretario generale del Sifus, “qui quo qua” sono Cgil, Cisl e Uil. “Per queste ragioni – conclude Grosso – Mercoledì, 14 Luglio, dalle ore 10. 00 alle 19.00, il Sifus organizzerà, in Piazza Parlamento a Palermo, una manifestazione a sostegno del ddl 1009 pro tempo indeterminato e contro il ‘ciofeca’ ddl del Governo”.
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