Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando il rallentamento della campagna vaccinale, è stato tranciante: “Mi è capitato di ascoltare il generale con il medagliere, il quale ci ha raccontato tranquillamente che su AstraZeneca hanno dato dieci comunicazioni diverse, come se lui fosse un turista svedese. Qualcuno glielo dovrebbe ricordare che il commissario al Covid è lui, quindi in questi casi o si dimette il commissario o il ministro della Salute, o preferibilmente si dimettono tutti e due e se ne vanno a casa, che sarebbe la cosa migliore”, continua il presidente della Regione Campania”. Un attacco preciso, quello di De Luca. Due ‘siluri’: uno contro il Generale Francesco Paolo Figliuolo, l’altro con il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Succede che le persone – soprattutto i cinquantenni e i sessantenni, ma non solo loro – hanno capito due cose. Primo: che questi ‘vaccini’ anti-Covid somigliano molto a una terapia sperimentale. Secondo: che la gestione della vaccinazione, da parte del Governo di Mario Draghi, è stata pessima. E poiché le persone normali non sono tenute ad andare dietro a Draghi, al suo Generale e all’eterno Ministro della Salute, di vaccinarsi non ne vogliono proprio sapere.
Non sono i soli. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, Draghi e la sua armata Brancaleone di Ministri, di fatto, si sono rimangiati il Decreto sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario pena la sospensione dello stipendio. Tantissimi medici e tantissimi infermieri non si sono vaccinati e, per l’appunto, siccome sono tanti non possono essere sospesi perché questo manderebbe il tilt il sistema sanitario. Il problema è che le multinazionali farmaceutiche, che oggi governano il mondo, non vogliono assolutamente perdere la possibilità di vaccinare gli italiani che non si vogliono vaccinare, o meglio che rifiutano una terapia sperimentare chiamata vaccinazione anti-Covid. Che fare? Byoblu parla di obbligo vaccinale esteso a tutti i cittadini italiani. Noi non ci crediamo. Cosa dovrebbero fare Draghi e i suoi Ministri per costringere i cittadini italiani a vaccinarsi? Mandare medici e infermieri casa per casa, accompagnati dalle forze dell’ordine, con aghi e vaccini? O forse comincerebbero a mettere in mezzo provvedimenti tipo: “Chi non è vaccinato non va qua”, “Chi non è vaccinati non va là”. Quello che questi signori non hanno capito – compreso Draghi, che non è un economista, ma un banchiere – è che la campagna vaccinale ha già creato enormi intralci alla vita sociale e normale e, di conseguenza, all’economia. Una campagna di obbligo vaccinale a colpi di ricatti finirebbe per distruggere quel poco di economia che rimane ancora in piedi in Italia. Facciamo solo un esempio, per capire di che cosa stiamo parlando. Quest’anno la Grande distribuzione organizzata italiana è in affanno perché non riesce a fare i ‘numeri’ dello scorso anno. Un divieto ai non vaccinati – che in Italia sono tantissimi – di recarsi nei Centri commerciali accentuerebbe la crisi della rande distribuzione organizzata e, in generale, avrebbe un effetto recessivo su tutta la filiera commerciale e, in generale, sull’economia italiana.
Si parla, insomma, molto a sproposito, senza nemmeno riflettere sugli effetti economici dei provvedimenti. La verità è che i vaccini anti-Covid, in Italia, sono stati gestiti male, se non malissimo. De Luca cita il caso di AstraZeneca: e ha ragione da vendere. Draghi, il Generale Figliuolo, il Ministro Speranza non si rendono conto del pasticcio che hanno combinato. All’inizio – questo lo ricordiamo tutti – utilizzare, per il richiamo, un vaccino diverso dal primo veniva tassativamente vietato. Dopo che è successo il patatrac hanno detto che il cocktail di vaccini andava bene. Insomma, tutte le persone che hanno fatto la prima dose di AstraZeneca avrebbero potuto fare la seconda dose con un vaccino diverso. Come possono Governo e autorità sanitarie affermare pria una cosa e poi l’esatto contrario non si capisce. Ma non tutta la scienza si è dichiarata d’accordo sulla mescolanza di vaccini diversi tra prima e seconda dose. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, rispetto al mix di vaccini, ovvero la somministrazione di uno a mRna a chi ha avuto una prima dose con vaccino ad adenovirus, ha detto: “La cosa migliore e onesta è dire che non lo sappiamo: abbiamo dati che mostrano la possibilità di efficacia, in base a uno studio fatto in Spagna, tuttavia sono pochi casi e quindi il valore è minimo. Soprattutto non sappiamo quali siano i possibili effetti collaterali, lo potremo sapere solo con il tempo”.
Altra domanda: siamo così sicuri che i vaccini anti-Covid siano efficaci? Ricordiamo che tali vaccini non eliminano il contagio, ma dovrebbero contenere la malattia. Però i dati non sono tutti uguali. I dati del Regno Unito – uno dei Paesi più vaccinati al mondo – stando a quanto si legge in un articolo pubblicato da RENNOVATIO 21, non sembrano incoraggianti: “Il tasso di mortalità per la variante Delta COVID è sei volte superiore tra coloro che sono stati completamente vaccinati da due settimane o più rispetto a coloro che non hanno mai ricevuto un’iniezione, secondo i dati pubblicati da Public Health England, il Dipartimento di Salute Pubblica inglese. Ventisei persone sono morte tra 4.087 che sono state completamente vaccinate in 14 giorni prima di risultare positive per la variante COVID ora chiamata generalmente «variante Delta». Ciò equivale a un tasso di mortalità dello 0,00636%, che è 6,6 volte superiore al tasso di 0,000957 decessi o 34 decessi tra 35.521 casi Delta positivi tra i non vaccinati, secondo i dati pubblicati in un rapporto del 18 giugno intitolato «SARS-CoV-2 variants of concern and variants under investigation in England, Technical briefing 16»“.
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