E’ incredibile il numero di mercenari e traditori assoldati da Garibaldi e dagli inglesi per consegnare la Sicilia e il Sud ai piemontesi. Incredibile il parallellismo con l’Italia di oggi: sempre pronta – protagonisti dell’Italia di ieri e di oggi – a pugnalare il Sud e la Sicilia. Al Duce dei Mille è consentito persino di offrire cinquanta ducati per ogni Soldato Duosiciliano che disertasse e poi passasse nell’Armata Anglo-piemontese-garibaldina. La corruzione di Garibaldi e dei suoi stretti collaboratori è infinita. E, con molta probabilità, è questo il motivo per il quale perderà lo vita lo scrittore Ippolito Nievo, volontario tra i garibaldini, che stava facendo chiarezza sul fiume di denaro rubato in Sicilia da Garibaldi e dai suoi collaboratori, soprattutto dalle ‘casse’ del Banco di Sicilia. Soldi finiti nelle tasche di mercenari, mafiosi e militari Duosiciliani corrotti. Ma questa è un’altra storia. Oggi diamo la parola a Giuseppe Scianò che, in poche battute, racconta la grande corruzione dell’impresa dei Mille.
“Alla data del 23 giugno del 1860, com’è noto, Garibaldi ne aveva già fatte di cotte e di crude e, a sua volta, ne aveva viste di tutti i colori. Aveva elargito a piene mani denaro di arretrati ai Garibaldini propriamente detti ed ai picciotti di mafia, utilizzando le somme prelevate dal tesoretto del Palazzo delle Finanze di Palermo. Aveva promesso e forse dato terre (ex demaniali) senza concorso e a molti seguaci, tranne che ai veri contadini che ne avrebbero avuto diritto. Aveva decretato tutto ed il contrario di tutto. Aveva anche concesso pensioni (trasmissibili agli eredi) a tutti quelli che affermavano di avere combattuto per la causa italiana, ecc…
Si era reso conto ad ogni pie’ sospinto che tuttavia i Siciliani che avevano accettato di andare a militare nell’Armata filo-sabauda erano ben pochi. Anzi pochissimi. Occorreva, pertanto, la leva obbligatoria… alla turca. E la leva sarà adottata (senza successo, ma in modo traumatico). Ed occorreranno anche moltissimi mercenari stranieri, meglio se Ungheresi, ovviamente! Insomma: Garibaldi avrebbe fatto una fine brutta ed ignominiosa… se
SE non fosse stato per le orde di mercenari stranieri che gli Inglesi gli mettevano a disposizione;
SE non fosse stato rafforzato dalle continue spedizioni che il Governo di Torino mandava, travestendo in fretta e furia i soldati e gli ufficiali del Regno Sabaudo da volontari… anche se per la premura molti di questi soldati ed ufficiali sarebbero rimasti per tutta la campagna di Sicilia con le divise dell’Esercito del Regno Sabaudo;
SE non fosse stato aiutato e legittimato dai banditi comuni e dai picciotti di mafia (che comunque delinquevano più per conto loro che per la causa anglo-piemontese-garibaldina);
SE non fosse stato miracolato da tutta una serie di circostanze fortunose, alcune delle quali forse ignote allo stesso Eroe dei Due Mondi;
SE non fosse stato assistito dalla pattuglia di Consiglieri di Generali e di Ufficiali Inglesi addetti alla sua persona e se non fosse stato per i continui interventi salva-Garibaldi e salva-conquista, operati in suo soccorso dalle Forze Armate Piemontesi e soprattutto dalla Legione di Mercenari Ungheresi. E dagli agenti segreti, dai collaborazionisti e/o dai massoni di obbedienza britannica, ecc. E, in poche parole: la storia della conquista del Sud avrebbe avuto una conclusione del tutto opposta a quella finale, particolarmente drammatica, per i popoli del Regno delle Due Sicilie. Una conclusione della quale piangiamo ancora oggi le conseguenze”.
Giuseppe Scianò E nel mese di Maggio del 1860 la Sicilia diventò colonia!
Foto tratta da Jeda News