L’europarlamentare Ignazio Corrao (nella foto a destra con il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone) candidato alla presidenza della Regione siciliana? La notizia circola da tempo, ma adesso il suo
Per la cronaca, Corrao è stato eletto al Parlamento europeo, per due volte consecutive, nel collegio Sicilia-Sardegna, nelle file del Movimento 5 Stelle. Da quello che abbiamo capito seguendo le sue riflessioni su Facebook – dove l’europarlamentare dialoga con i suoi elettori – Corrao non ha ‘digerito’ molto il Governo con la Lega. E nemmeno l’accordo con il PD deve averlo molto convinto, soprattutto, in versione Governo Draghi. E’ rimasto, mettiamola così, un grillino molto legato ai tempi della tutela dell’ambiente che l’attuale Movimento 5 Stelle ha praticamente dimenticato. “L’aspetto politico importante di Corrao – osserva Calderone – è la sua coerenza politica, dote molto rara nella politica italiana e siciliana. Corrao è cresciuto nell’esperienza del Movimento 5 Stelle prima maniera, quando il Movimento era espressione delle istanze popolari e non delle alchimie politiche. Sulla tutela dell’ambiente, per esempio, Corrao non ha mai cambiato opinione. E non è certo un caso se, dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle, ha aderito al gruppo dei Verdi europei. E ha votato contro una riforma della PAC che penalizza l’agricoltura legata alla tutela dell’ambiente e previlegia invece la ‘chimica’ e gli allevamenti intensivi. Corrao non ha mai perso di vista gli interessi del Sud Italia e della Sicilia, se è vero che svolge il suo ruolo di parlamentare restando legato al proprio territorio. Il territorialismo, per lui, è un valore importante. Basti pensare alla battaglia che ha condotto nel Parlamento europeo a difesa dell’olio extra vergine di oliva e, in generale, dell’agricoltura di Sud Italia e Sicilia. E l’ha fatto sempre con grande professionalità, perché Corrao ha alle spalle non solo una solida preparazione culturale, giuridica e politica, ma anche uno stretto legame con la propria terra. Oggi Corrao potrebbe essere una preziosa risorsa culturale e politica per quanti, in Sicilia, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno, pensano a una sua possibile candidatura alternativa al centrodestra e al centrosinistra”.
“Candidatura alternativa alla vecchia politica siciliana – osserva ancora il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia – significa ragionare sul civismo, sull’ambientalismo e sul territorialismo. Nella nostra Isola c’è una grande sensibilità verso la tutela dell’ambiente, verso il cibo sano, verso un’agricoltura in armonia con la natura. Ma la politica siciliana fino ad oggi non è riuscita a trasformare in un progetto politico l’amore di tanti siciliani verso l’ambiente. E’ arrivato il momento di cominciare a pensare a un progetto politico che punti a coniugare economia e tutela dell’ambiente. E poiché anche l’Unione europea, non senza qualche contraddizione, va verso questa direzione, Corrao eventualmente candidato alla guida della Sicilia potrebbe dare alla nostra Isola una marcia in più sul fronte della tutela dell’ambiente, forte della sua esperienza nel Parlamento europeo, esperienza che gli consentirebbe di agganciare la Sicilia al grande dibattito culturale e politico lanciato in questi anni dai Verdi europei. In questo scenario dove ambientalismo, civismo e territorialismo si ritroverebbero insieme in un progetto realmente alternativo alla vecchia politica siciliana potrebbero trovare posto anche i meridionalisti, gli autonomisti, i sicilianisti e gli indipendentisti della Sicilia”.
Insomma, il ragionamento politico di Calderone si sintetizza in un’apertura dei meridionalisti, degli autonomisti, dei sicilianisti e degli indipendentisti verso una possibile candidatura legata ai temi dell’ambiente. Il coordinatore di equità Territoriale in Sicilia pensa a un fronte ampio, in grado di intercettare tanti ‘mondi’ della politica siciliana. La scelta ambientalista – che in Italia non ha mai avuto fortuna – potrebbe essere la carta vincente. Anche perché chi, in Sicilia, difende i tempi legati alla tutela dell’ambiente non ha molti motivi per pensare a un’alleanza con il centrodestra, così come non ha molti motivi per dialogare con PD e Movimento 5 Stelle, che a Roma fanno parte di un Governo – il Governo di Mario Draghi – che è tutto, fuorché ambientalista. Se poi – cosa purtroppo probabile – il Governo Draghi dovesse autorizzare le trivelle a cercare petrolio e gas nel mare e nella terraferma della Sicilia, e se dovesse autorizzare il campo eolico al largo delle isole Egadi (contro il quale Corrao ha condotto e conduce una battaglia culturale e politica), beh, non ci sarebbero più motivi, per gli ambientalisti, siciliani, se seguire PD e grillini. Tra l’altro, con Corrao eventualmente candidato alla guida della Sicilia, buona parte dell’elettorato del Movimento 5 Stelle lo seguirebbe. La partita è ancora tutta da giocare, ma la proposta lanciata da Calderone è molto interessante, anche perché il meridionalismo e il sicilianismo si andrebbero a saldare con un progetto politico ambientalista, legato alla valorizzazione del territorio.