J'Accuse

Chi incendia i boschi siciliani? Parla Sherlock Holmes… Musumeci dà i mezzi alla Protezione civile e il Sifus attacca/ MATTINALE 509

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  • Ennesima denuncia del Sifus Confali che, sulla gestione dei boschi, attacca frontalmente il Governo Musumeci
  • La nuova denuncia alla Magistratura
  • Arrivano o no le prove relative alle gravissime accuse lanciate dagli uffici della Regione agli operai della Forestale?  
  • I veri responsabili degli incendi ni boschi siciliani: quando hai eliminato l’impossibile non ti rimane che il più probabile 

Ennesima denuncia del Sifus Confali che, sulla gestione dei boschi, attacca frontalmente il Governo Musumeci

Tutto sommato, ieri, non è andata male: grande caldo e solo due incendi nel Palermitano (almeno cos sembrerebbe). Ma il Governo regionale di Nello Musumeci ha provveduto a creare una brutta notizia raccontata dal segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso, l’organizzazione che si batte per la stabilizzazione degli operai forestali. “La Regione siciliana – scrive Maurizio Grosso – ha acquistato 100 mezzi per assegnarli alla Protezione civile. A nostro giudizio, il Presidente Musumeci può regalare financo 1000 mezzi a chi ritiene, ma è normale che i forestali addetti allo spegnimento degli incendi, in una stagione estiva che si preannuncia la più calda degli ultimi 100 anni, continuino ad agire con un parco macchine vecchio e non assolutamente all’altezza della sfida verso gli incendi? Anche questo aspetto, sarà approfondito e farà parte integrante dell’esposto/querela che stiamo elaborando e che presenteremo presto alla Procura della Repubblica contro il Presidente della Regione e company per la sciagurata gestione del patrimonio boschivo, a partire della campagna antincendio”.

La nuova denuncia alla Magistratura

Insomma, l’idillio tra il Sifus Confali e il Governo Musumeci è proprio finito. In effetti, noi, ad inizio di questa legislatura avevamo avvisato i nostri amici di questa organizzazione sindacale a stare lontano dai governanti della Regione, a prescindere dal colore politico. I fatti ci stanno dando ragione, se è vero che il Governo e l’Assemblea regionale siciliana, in occasione del dibattito e dell’approvazione della manovra finanziaria 2021 (dibattito e approvazione andati in scena con grande ritardo, lo scorso Aprile), hanno praticamente definanziato il settore, appostando nei capitoli del settore forestale soldi che non ci sono, ovvero fondi europei ancora da riprogrammare: una resa per i fondelli, peraltro anche incostituzionale: ma ormai in Italia approvare bilanci pubblici con soldi ‘finti’ è un prassi: ce lo chiede l’Europa. I rapporti sono ulteriormente peggiorati quando il Governo Musumeci si è rifiutato di avallare il disegno di legge sulla stabilizzazione degli operai forestali sponsorizzato dal Sifus, avversato da buona parte della politica siciliana, che preferisce tenere a bagnomaria – cioè da precari – gli operai della Forestale; disegno di legge avversato anche da altre organizzazioni sindacali che mal sopporterebbero una vittoria di un sindacato che fa gli interessi dei lavoratori, dal momento che ormai tante organizzazioni sindacali ‘incaprettano’ i lavoratori in cambio di benefici & prebende del patronato liberista. Sempre per la cronaca, il Sifus Confali ha già presentato una raffica di denunce alla Magistratura siciliana, stigmatizzando scelte amministrative sbagliate.

Arrivano o no le prove relative alle gravissime accuse lanciate dagli uffici della Regione agli operai della Forestale?  

Colpisce e fa riflettere il passaggio del comunicato del segretario Grosso là dove afferma che la stagione estiva che è appena iniziata “si preannuncia” come “la più calda degli ultimi 100 anni”. Che la Sicilia ‘viaggi’ verso la desertificazione è cosa nota. Non siamo a conoscenza, invece, di previsioni meteo così catastrofiche. Sappiamo, invece, che la gestione delle aree verdi, da parte del Governo Musumeci, è errata, se non disastrosa. Questa storia dei piromani responsabili di tutti li incendi è una minchiata col botto che si potrebbe ritorcere contro lo stesso Governo siciliano. Ammesso e non concesso che gli incendi siano il frutto dell’attività dei piromani, il fatto che lo dica il Governo siciliano si rivolta, appunto, contro lo stesso Governo. Non c’è bisogno di essere lettori di romanzi gialli per porre ai governanti siciliani la seguente domanda: se siete così sicuri che gli incendi delle aree verdi della nostra Isola siano dolosi – e ci sono centinaia di articoli di giornali dove gli stessi governanti siciliani accusano i piromani – perché le stesse aree verdi della Sicilia, anche quest’anno, sono state lasciate prive delle opere di prevenzione del fuoco? Attenzione: questa accusa – gravissima – non è stata formulata solo dal Sifus – sindacato che magari potrebbe essere prevenuto con l’attuale Governo siciliano – ma anche da Cgil, Cisl e Uil. Siccome la stessa Regione siciliana ha accusato gli operai forestali di appiccare il fuoco – e ancora aspettiamo le prove a sostegno di questa gravissima accusa – la stessa accusa potrebbe essere…

I veri responsabili degli incendi ni boschi siciliani: quando hai eliminato l’impossibile non ti rimane che il più probabile 

Ai signori governanti siciliani che loro sono intelligenti, ma gli altri non sono stupidi. Con molta probabilità, per venire a capo degli incendi nei boschi siciliani bisognerebbe applicare, a partire dal 2015, il celebre assioma di Arthur Conan Doyle: eliminato l’impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità. Ci sono le prove che gli operai forestali appiccano gli incendi? Se sì, caso chiuso. Se non ci sono rimane l’improbabile: ed è qui che va cercata la verità. Quanto sono costati, dal 2015 ad oggi, gli interventi degli aerei anfibi chiamati a spegnere gli incendi? E’ un servizio pubblico, che va comunque retribuito, o è un servizio privato? Quanto denaro pubblico è stato speso dal 2015 ad oggi? A chi sono andati questi soldi? E visto che ci stiamo cimentando con la logica di Sherlock Holmes, a noi sembra improbabile che i boschi siciliani, senza l’erba secca e senza gli arbusti abbandonati nel sottobosco e con i viali parafuoco realizzati (e magari con gli operai della Forestale pronti a intervenire, possibilmente con i mezzi nuovi che la Regione ha invece assegnato alla Protezione civile) possano prendere fuoco. Magari qualche albero – in questo caso con un po’ di impegno da parte del piromane di turno – potrebbe anche prendere fuoco: ma con il sottobosco pulito il fuoco ha difficolta a propagarsi. Ce n’è abbastanza per capire chi ha interesse a che i boschi siciliani vadano in fumo?

 

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