da Mario Di Mauro
portavoce della Comunità TerraeLiberAzione
riceviamo e pubblichiamo
Da ragazzino, intorno al 1970, ho letto un memorabile romanzo ungherese. Me lo regalò mia Madre: I ragazzi della via Pál di Ferenc Molnár: un semplice capolavoro di denuncia della mancanza di spazi per i giovani, che scorre venato da un istintivo antimilitarismo di fondo. Ne ho visto anche un film, molti anni dopo… E’ un classico, di quando i libri si leggevano (ma si leggono anche oggi: e alla fine, vincerà sempre chi conosce una Parola in più, come diceva don Milani). Mi ritorna in mente, pensando ai “ragazzi della via PaP” che si sono fatti un partito: il PaP, Potere al Popolo: ottimo obiettivo. Li conosciamo, ed hanno ragione a “opporsi a come vanno le cose”: su questo non ci piove. I ragazzi della via PaP… marciano in Sicilia “contro la Scuola al servizio del Profitto”. Il paradosso è che in Sicilia non c’è manco questa! La Scuola è un parcheggio generazionale, in attesa di spalummari, emigrare; o farsi “raccomandare”, o marcire nel precariato, o campare di rendite e pensioni varie. Ci sono le eccezioni, certo: eccezioni, appunto.
“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”. (Sant’Agostino). Ma non bastano lo sdegno e il coraggio: serve una Analisi concreta e realistica di cosa è questa sicilietta euro-italienata nel Mondo tempestoso del Secolo XXI. E tantikkia di “Realismo dialettico”, Marx in primis – quello senza fronzoli ideologici – non farebbe male neanche ad altri, indignati e smarriti, di “destra” e di “sinistra” passando per il “sicilianismo” caotico e avventurista. Ci vedremo, in tanti, al corteo catanese contro l’ipocrisia dei G20 dell’Imperialismo multipolare, che vengono a officiare un rito, una macumba nera, in quest’Isola del Tesoro ridotta a Colonia di miserabili. E sia chiaro: anche il corteo “contro” è un rito. Ma a ciascuno la sua “Religione”. Non siamo tutti sulla stessa barca! E “i ragazzi della via PaP” – come tanti altri – hanno quello sdegno e quel coraggio senza i quali non ci resterebbe che piangere.
Sorvoliamo su quelli che hanno convocato un “Controvertice anti-G20” (addirittura!) a Catania, in piazza… “Vittorio Bellini”. Sì, Vincenzo era Vittorio, ma non ce ne eravamo addunati! E sorvoliamo sugli “sfasciacarrozze”: li abbiamo già visti all’opera vent’anni fa, a Genova (e c’eravamo): erano telecomandati da vari “Servizi” e in tanti erano “sbirri travestiti”. Puntu. La Comunità TerraeLiberazione – che è stata invitata – conferma la sua adesione solidale alla civile Testimonianza di Dissenso contro il circo G20, ricordando anche il giovane Adil, dirigente del Si Cobas Lavoratori Autorganizzati assassinato dalle Forze Mentali di un capitalismo selvaggio giunto a uno stadio terminale di demenza e disumanità.