Una bella ‘botta’ arriva per il gruppo SNS, sigla che sta per Società di Navigazione Siciliana. Si tratta di una sorta di joint-venture tra i gruppi Morace e Franza messa su poco più di cinque anni fa per per rilevare la Siremar. Che è successo? Lo spiega un articolo di SHIPPING ITALY, il quotidiano on line del trasporto marittimo, che cita u pronunciamento della commissione europea: “La proroga illegale di un anno, oltre i sei mesi previsti, dell’aiuto per il salvataggio a favore di Siremar è incompatibile con gli orientamenti del 2004 sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà e deve essere recuperata; le esenzioni da determinate imposte concesse a Siremar e SNS nel contesto del processo di privatizzazione, con conseguente riduzione dei costi che entrambe le imprese avrebbero altrimenti dovuto sostenere, costituiscono aiuti incompatibili con il trattato sul funzionamento dell’Unione europea e devono essere recuperati dall’Italia”. L’importo da recuperare è pari a 1,9 milioni di euro. Di questi, 1,7 milioni di euro circa dovranno essere recuperati da SNS, mentre 0,2 milioni di euro dalla Siremar. In entrambi i casi la stima comprende gli interessi applicabili al recupero. La Commissione europea precisa che non vi è alcuna continuità economica tra Siremar e SNS: ciò significa che l’obbligo di rimborsare l’importo di 0,2 milioni di euro a carico della Siremar non potrà essere trasferito a SNS.
Noi ci siamo spesso occupati del gruppo SNS. Nell’articolo dello scorso 8 Aprile abbiamo riassunto, per grandi linea, la storia di questa società: “Ci sono delle date da ricordare. Per noi che proviamo a seguire ‘Gli affari del mare’ Aprile di quest’anno è un mese particolare: cinque anni fa, a Roma, veniva siglata la convenzione tra il Ministero dei Trasporti e la SNS, sigla che sta per Società Navigazione Siciliana spa, società che ha acquisito la Siremar. Il 13 Aprile ricordiamo una conferenza stampa, a Palermo nel saloni di Palazzo Steri. Giornata storica con passerella di politici nazionali e regionali, burocrati, uomini di affari. Alcuni dei protagonisti sono finiti sotto inchiesta, altri non fanno più parte del firmamento politico della nostra Isola. Di quei giorni ricordiamo le dichiarazioni che annunciavano rivoluzioni: servizi di trasporto marittimo d’avanguardia, nuovi mezzi navali e bla bla bla. Pochi mesi dopo andò in scena lo ‘scorporo’. Che abbiamo raccontato per filo e per segno nel Settembre del 2018: “La sigla SNS sta, come molti di voi sapranno, per Società di Navigazione Siciliana. Una sorta di joint-venture tra i gruppi Morace e Franza messa su per rilevare la Siremar. Un’operazione molto controversa se è vero che i due gruppi riescono a strappare la Siremar ad una società partecipata dalla Regione (Compagnia delle Isole) senza una vera e propria gara. Consolidando, di fatto, un regime monopolistico di tutto ‘rispetto. Fin qui, i fatti sono già noti e già all’attenzione, come accennato, sia della magistratura inquirente che dell’Antitrust. Quello che finora era sfuggito all’attenzione del grande pubblico è che, poco dopo l’acquisizione della Siremar, i Morace e i Franza concordano uno ‘spacchettamento’ della società. A fine giugno del 2016, infatti, i due armatori, dinnanzi ad un notaio, scrivono nero su bianco che il ramo traghetti va alla Caronte&Tourist, alias gruppo Franza e che il ramo aliscafi va a Ustica Lines (oggi Liberty lines, ovvero il gruppo Morace). La società da Spa diventa così società consortile”. Tre anni fa ponevamo alcune domande: “Le domande che annebbiano anche questa operazione sono tante: chi ha autorizzato lo scorporo? Basta una semplice comunicazione cartacea al Ministero per procedere? Può una società che gestisce concessioni statali e regionali decidere di trasformare il suo status e scindersi? La Regione non avuto nulla da ridire?”.
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