A che punto siamo arrivati con la storia dello scippo di 2 miliardi di euro di fondi agricoli alle Regioni del Sud Italia (400 milioni di euro solo alla Sicilia)? Le proteste degli agricoltori e, in parte, le prese di posizioni da parte dei politici del Sud hanno bloccato – almeno per ora l’iter di questo nuovo atto predatorio da parte del Nord Italia. I 2 miliardi di euro che dovrebbero essere tolti alle agricolture delle Regioni del Sud dovrebbero essere dirottato nelle tasche degli agricoltori del Nord Italia, secondo un collaudato schema coloniale che va in scena dal 1860, cioè da quando i piemontesi hanno invaso prima la Sicilia e poi il Sud, con l’avallo delle banche controllate dagli inglesi, della massoneria e delle mafie locali. Grosso modo, lo schema non è cambiato (sembra che dietro il tentativo di riempire di pannelli fotovoltaici tanti terreni agricoli della nostra Isola ci siano anche gli inglesi, come a tempi del Mille di Garibaldi). Le cronache di queste ore registrano un incontro a Roma tra una delezione del movimento di agricoltori siciliani, Terra è Vita, e il capo della segreteria tecnica del Ministro delle Politiche agricole, il grillino Stefano Patuanelli. Per la cronaca, Patuanelli è un grillino ‘nordista’, nel senso che è triestino: ed è nella sua testa che è maturata l’idea ‘intelligente’ di scippare 2 miliardi di euro alle agricolture delle regioni del Sud per darli alle agricolture del Nord Italia.
“Ieri – leggiamo nel comunicato firmato da due esponenti del Movimento Terra è Vita, Pino D’Angelo e Santo Bono – abbiamo avuto un incontro con il capo della segreteria tecnica del ministro dell’agricoltura Patuanelli dott. Andrea Battiston. Per rispetto istituzionale abbiamo detto che rispettiamo la scelta del Ministro di delegare il suo capo di segreteria. Una scelta che non abbiamo condiviso. Avremmo preferito la sua partecipazione. Abbiamo fatto presente che, nonostante la pandemia, il Ministro dell’Agricoltura in più occasioni ha partecipato ad incontri pubblici con altre organizzazioni sindacali. Non comprendiamo perché con noi ha adottato le precauzioni. Al suo capo di segreteria abbiamo riferito che la sua presenza poteva soltanto affrontare problemi tecnici e che noi, da semplici agricoltori, non ci saremmo sottratti al confronto dicendo inoltre che avremmo inviato un documento dettagliato con le critiche e suggerimenti. Dal Ministro volevamo avere una risposta politica sulla sua insistenza nell’apportare le modifiche al secondo pilastro dei fondi Fesr. Il suo capo di segreteria ci ha detto che il Ministro dell’Agricoltura è impegnato a trovare una compensazione alle eventuali perdite di risorse di Sud e Sicilia. Noi abbiamo ribadito che le compensazioni le deve dare alle Regioni del Nord che richiedono più risorse e che le risorse assegnate alla Sicilia non devono essere minimamente sottratte e devono rimanere a noi”.
“Abbiamo detto inoltre – prosegue la nota di Terra è Vita – che ci stiamo attivando con un gruppo di avvocati, nel caso in cui il Ministro insista per sottrarre risorse assegnate alla Sicilia, a promuovere tutte le azioni legali possibili in tutte le sedi. Abbiamo invitato il signor Ministro a venire direttamente Lui in Sicilia e spiegare agli agricoltori il perché della sua scelta di modificare solo il secondo pilastro e non il primo: di norma si comunica dal primo non dal secondo. Se non vuole che pensiamo che è il Ministro dell’Agricoltura del Nord venga in Sicilia e dimostri che l’Italia va da Vipiteno a Marzamemi. Abbiamo detto senza peli sulla lingua che il Ministro dell’Agricoltura Patuanelli, con questo comportamento, sta dimostrando che è un Robin Hood all’incontrario: leva ai poveri per dare ai ricchi”.
La nostra sensazione è che, questa volta, lo scippo di fondi agricoli al Sud non andrà a buon fine. Se ciò dovesse avvenire, i grillini si giocherebbero quei pochi voti che ancora pensano di prendere nel Sud e in Sicilia.
Visualizza commenti