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Tutti contro la scarcerazione di Giovanni Brusca. Ma non lo prevede la legge? I legislatori non c’entrano? /MATTINALE 491

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  • Magari scopriamo che i legislatori che hanno approvato la legge che consente a Brusca d uscire di galera li abbiamo eletti noi… 
  • Assessore Alberto Samonà: non trova un po’ di contraddizione tra le sue parole sul caso Brusca e le sue scelte politiche? Il centrodestra ha governato l’Italia e certe leggi avrebbe potuto cambiarle!
  • Gli imputati di mafia fuori e la prescrizione sui reati ambientali: non sono sempre leggi?
  • I veleni nei terreni del Nord Italia: il Decreto Genova non c’entra? 

Magari scopriamo che i legislatori che hanno approvato la legge che consente a Brusca d uscire di galera li abbiamo eletti noi… 

“Ho ucciso Giovanni Falcone. Ma non era la prima volta: avevo già adoperato l’auto bomba per uccidere il giudice Rocco Chinnici e gli uomini della sua scorta. Sono responsabile del sequestro e della morte del piccolo Giuseppe Di Matteo, che aveva tredici anni quando fu rapito e quindici quando fu ammazzato. Ho commesso e ordinato personalmente oltre centocinquanta delitti. Ancora oggi non riesco a ricordare tutti, uno per uno, i nomi di quelli che ho ucciso. Molti più di cento, di sicuro meno di duecento”. Questa dichiarazione – che noi leggiamo su Wikipedia – è tratta dal libro Ho ucciso Giovanni Falcone, di Saverio Lodato. Le cronache di queste ore raccontano che Giovanni Brusca, noto boss mafioso, è uscito dal carcere. Brusca esce di galera, nonostante abbia ucciso tante persone – e tra queste il piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido – perché lo prevede la legge, non per capriccio. E le leggi, fino a prova contraria, le approva il Parlamento. E il Parlamento italiano, fino a prova contraria, lo eleggono gli italiani. Ora gli italiani non possono eleggere un Parlamento che approva una legge che consente a un boss mafioso come Brusca di tornare in libertà e poi contestare gli effetti della legge. Perché scriviamo queste cose? Perché siamo d’accordo sul fatto che Brusca esca di galera? Assolutamente no. Lo scriviamo perché tanti di quegli italiani che oggi sono stupiti e furenti per la liberazione di Brusca sono gli stessi che hanno votato per quelle forze politiche che hanno approvato la legge che consente a questo boss di tornare libero.

Assessore Alberto Samonà: non trova un po’ di contraddizione tra le sue parole sul caso Brusca e le sue scelte politiche? Il centrodestra ha governato l’Italia e certe leggi avrebbe potuto cambiarle!

Noi conosciamo l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. Che utilizza parole di fuoco: “Una vergogna totale: oggi Giovanni Brusca ha lasciato il carcere di Rebibbia in cui era recluso da 25 anni. Il mafioso di San Giuseppe Jato, che premette il telecomando della strage di Capaci nella quale furono assassinati il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, adesso è libero. Per il ‘macellaio’ che fece strangolare il piccolo Giuseppe Di Matteo si sono spalancate le porte del carcere grazie agli sconti di pena previsti per i collaboratori di giustizia. Mi domando che Paese è quello in cui un feroce assassino, ancorché collaboratore di giustizia, può uscire dal carcere, nonostante si sia macchiato di orrendi omicidi”. Ora, non per spirito di contraddizione, ci chiediamo e chiediamo: sbagliamo, o Samonà fa parte di un Governo sostenuto da forze politiche – parliamo del centrodestra – che, dal 1994, ha governato l’Italia più volte? Se queste leggi sono sbagliate perché i Governi di centrodestra – che in Parlamento avevano ovviamente la maggioranza – non le hanno cambiate? E’ facile dire: ci vergogniamo di quello che succede! E noi che abbiamo eletto i parlamentari che hanno approvato queste leggi siamo puri e duri?

Gli imputati di mafia fuori e la prescrizione sui reati ambientali: non sono sempre leggi?

E che dire del caso di un errore procedurale che consentirà ad imputati di mafia di tornare liberi? Anche in questo caso non si tratta di previsioni di legge? L’errore procedurale c’è stato, va bene: ma il problema è nell’errore umano – che ci sta, perché tutti gli uomini sbagliano – o nelle leggi che, in presenza di tali errori, concede scappatoie? E che dire di una lottizzazione avvenuta a Mondello, borgata a mare di Palermo, sanzionata da una condanna, azzerata dalla prescrizione? Se per i reati contro l’ambiente è prevista la prescrizione la responsabilità di chi è? I legislatori non c’entrano mai niente?

I veleni nei terreni del Nord Italia: il Decreto Genova non c’entra? 

In queste ore si parla anche dei veleni utilizzati per ‘concimare’ i terreni agricoli di LOMBARDIA, PIEMONTE, EMILIA ROMAGNA, VENETO. Come leggiamo nella pagina Facebook di Terroni, nel sottosuolo sono finiti Zinco, stagno, idrocarburi (cioè benzina e simili), toluene, fenolo, cianuri, cloruri, nichel-rame, solfati, arsenico, selenio. Tonnellate sparse: 150.000 (solo nel periodo 2018/2019). Se non ricordiamo male, nel 2018 – si era appena insediato il Governo nazionale di grillini e leghisti – viene approvato il Decreto Genova. In questo provvedimento viene ‘infilato’ un articolo che prevede proprio di utilizzare i terreni agricoli per seppellire i veleni industriali. Noi lo ricordiamo bene perché abbiamo criticato questo provvedimento assurdo in un articolo scritto nel Novembre del 2018. E lo ha ricordato in questi giorni anche il senatore Saverio De Bonis. Ora, com’è possibile che solo in pochi, in queste ore, si ricordano del Decreto Genova? Tutti a criticare questa strana ‘concimazione’ e nessuno che si ricorda di una legge dello Stato che la prevede?

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