- Democrazia e giornalismo, la denuncia di Marco Rizzo: “Un capolavoro che viene anche tenuto nascosto, perché Stellantis si è assicurato di avere la stampa…”
Ricordate i 6,3 miliardi di euro che il Governo italiano ha erogato all’ex Fiat? Questi sono i risultati!
Scrive Marco Rizzo, segretario dei Comunisti italiani, sulla propria pagina Facebook: “È uno scandalo di portata storica, ma i giornali non ne parlano: a migliaia perderanno il lavoro. In queste ore c’è una notizia che la dice lunga su cosa succede nel nostro Paese. Stellantis, cioè l’ex FCA, l’ex Fiat, ha dato notizia che sta chiudendo tutti i concessionari piccoli e medi perché con la fusione con il gruppo PSA Peugeot vuole riorganizzare tutta la rete italiana costruendo dei grandi concessionari con addirittura i 12 marchi, non i 12 tipi di automobili. Cosa accadrà? Che i piccoli concessionari italiani falliranno e ci saranno decine di migliaia di posti di lavoro in meno. Questo dopo che hanno spostato la produzione della city car in Polonia, la sede legale in Olanda e che hanno avuto 6,3 miliardi di euro senza condizionalità dal Governo italiano, cioè da tutti noi. E sono stati tutti d’accordo: da sinistra a destra passando per il Movimento 5 Stelle, nessuno dice nulla. Insomma, sono riusciti a compiere un capolavoro. Un capolavoro che viene anche tenuto nascosto, perché Stellantis si è assicurato di avere la stampa: non solo Il Secolo XIX, ma ha anche acquisito Repubblica, Huffington Post e tanti altri giornali che di queste notizie non danno alcuna traccia. Questa è la democrazia in Italia. Fatevi due conti”.
Anche noi ci siamo occupati delle ‘gesta’ di Stellantis:
Draghi: “Rilanciare l’economia”. Ma Stellantis chiude l’automobile italiana. Paragone: “Italexit unica soluzione”
Pensate un po’: migliaia di agricoltori del Sud Italia e della Sicilia non solo non riescono a intercettare il credito del sistema bancario italiano, ma vengono vessati dalle stesse banche. Poi arriva un noto gruppo piemontese e, oplà!, ci pensa addirittura il Governo a recapitargli 6,3 miliardi di euro. In cambio si mettono d’accordo con i francesi e spostano la produzione in Polonia. lasciando senza lavoro decine di migliaia di italiani (compresi i piemontesi). Questa è l’Italia di oggi.
Foto tratta da Corriere del Ticino
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