L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha scoperto che il biglietto areo Palermo-Roma costa una barca di soldi. A Palermo, nel corso della conferenza stampa convocata per parlare di turismo, l’assessore ha detto: “Mi è arrivato un messaggio da un amico, dirigente Rai: voleva venire in Sicilia dal 29 al 31 maggio ma per due biglietti aerei da Roma a Palermo Alitalia ha chiesto 993,62 euro. Se si spendono mille euro per venire in Sicilia dopo un anno e mezzo di pandemia tutto quello che stiamo facendo per risollevare l’economia e il turismo è inutile”. E’ una novità? Per noi, no. Poco meno di due anni fa l’imprenditore agricolo Cosimo Gioia denunciava: “Un biglietto aereo andata e ritorno per Roma da Palermo 400 € e da Catania 530 €. Mi avevano invitato per una conferenza stampa col Senatore Saverio De Bonis per parlare della situazione agricola siciliana vista dagli agricoltori e sul prezzo del grano duro fermo a 21 c.mi. Presenti tanti giornalisti. Naturalmente non me la sono sentita a quei prezzi. Un’occasione persa… Però alla Regione compriamo divise…. Incredibile… Per tutti i cittadini siciliani penalizzati!”. Due anni dopo la situazione è la stessa.
Cinque mesi dopo – Novembre 2019 – arriva la dichiarazione del vice Ministro dei Trasporti, il siciliano Giancarlo Cancelleri. Intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia: “«In attesa della continuità territoriale, che avrebbe lo scopo di una tariffa fissa per tutti i residenti, ma con un percorso lungo e suscettibile della bocciatura della Commissione europea, di concerto con il ministro De Micheli sperimenteremo le tariffe sociali”. Dove sono queste tariffe sociali? Ancora il quotidiano La Sicilia: “Cancelleri parla di «un emendamento del governo alla manovra in discussione in Parlamento» (si riferiva alla legge nazionale di stabilità 2020 ndr), con 35 milioni di fondi a disposizione. La Sicilia ha avuto modo di leggere il testo, che allarga la platea dei potenziali beneficiari rispetto a quella indicata dallo stesso Cancelleri in un’intervista al nostro giornale. «Al fine di garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia, che consenta di ridurre i disagi derivanti dall’insularità e assicurare la continuità del diritto alla mobilità», si legge nell’emendamento, «viene riconosciuto un contributo, fino a esaurimento delle risorse» per «ogni biglietto aereo acquistato relativo ai collegamenti fra Roma e Milano con Catania e Palermo»”. ‘Sti picciuli chi fini ficiru? Questo il nostro commento alle parole del vice Ministro Cancelleri: “A Catania, in visita all’aeroporto Fontanarossa, il vice Ministro Cancelleri ha dimostrato matematicamente il perché, in Sicilia, il Movimento 5 Stelle è destinato a scomparire. Cancelleri è riuscito a non produrre nulla di concreto per ridurre il prezzo dei biglietti aerei che oggi massacra i siciliani e a non dire una sola parola contro la vergognosa privatizzazione dell’aeroporto catanese!”.
La vergognosa privatizzazione dell’aeroporto di Catania – una forma di ‘ascarismo con le ali’ di certi politici siciliani – è stata bloccata dalla pandemia. Ma il caro biglietti aerei che ‘incapretta’ i siciliani non lo smuove nessuno! Basti pensare che se n’è accorto perfino l’assessore e vice residente della Regione, avvocato Gaetano Armao, con i suoi abiti inglesi, le scarpe inglesi e con le cravatte che potrebbero addirittura fare concorrenza alle cravatte dell’avvocato Ivano Natoli. E se del caro biglietti che, oggi come ieri, oggi come sempre (nel 1981 l’allora presidente della Regione, Mario D’Acquisto, attaccava frontalmente Alitalia perché un biglietto Palermo-Roma costava anche allora una barca di soldi!), si è accorto perfino il vice residente della Regione e assessore all’Economia Armao, beh, allora siamo veramente messi male! Magari torniamo a intervistare Cosimo Gioia e vediamo che ci dice.