Sul Titanic

Formazione: il pagamento dell’integrazione con il fondo di garanzia? “Non si può fare”, risponde lo stipendificio della Regione!

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  • La ‘macchina’ amministrativa regionale della Sicilia si conferma quella che è a partire dalla Seconda Repubblica: uno stipendificio autoreferenziale che contribuisce ad affossare l’Autonomia e la nostra stessa Isola 
  • La  “stitichezza dirigenziale” e il ritornello dei “non si può fare”
  • Che tristezza vedere gli assessori proni, in proscinesi dinanzi all’immobilismo dei loro uffici. Un barattolo di Nutella per l’assessore Lagalla   

da Costantino Guzzo
vicepresidente Associazione Sindacale Lavoratori 99,9%
riceviamo e pubblichiamo

La ‘macchina’ amministrativa regionale della Sicilia si conferma quella che è a partire dalla Seconda Repubblica: uno stipendificio autoreferenziale che contribuisce ad affossare l’Autonomia e la nostra stessa Isola 

“Ebbene sì, facciamoci del male”! Era il tormentone lanciato da Nanni Moretti anni fa dinanzi un vaso di Nutella e divenuto il simbolo della depressione domestica innanzi le avversità della stupidità quotidiana. Il povero Nanni è sparito dal palcoscenico della politica italiana, la prima sardina a pagare l’ingenuità nel far politica: ci ha però lasciata questa bellissima immagine! La riprendiamo per farla nostra mentre intratteniamo le nostre menti di lavoratori licenziati della Formazione Professionale siciliana dinanzi l’ennesima nota dell’Assessorato a prot.16641 del 20 Maggio appena passato. Non vogliamo qui contestarne i contenuti, frutto delle competenze della burocrazia regionale miope, anchilosata e avvitata nella difesa delle proprie prerogative: burocrazia che certamente non aiuta la politica a liberare forme di solidarietà, di analisi dei fatti economici e sociali e della relativa analisi dei bisogni. Una vera e propria cisti tumorale che ben si sposa con l’arroganza, l’autoreferenzialità e la supponenza della stessa politica: quella politica che ogni anno premia l’immobilismo della ‘macchina’ burocratica con elargizioni in danaro davvero immeritate a nostro modesto parere. In una azienda privata al buon manager, all’amministratore viene chiesta dalla proprietà la capacità di “problem solving”, di soluzioni dei problemi anche in ottica innovativa e di efficientamento della ‘macchina’. In Sicilia invece parrebbe che il criterio di scelta del “burocrate” da parte di chi governa sia la pesantezza del piede sul freno della ‘macchina’ amministrativa: burocrati plurilaureati e dal curriculum specchiato, capaci innanzitutto a rispondere ad ogni quesito sempre col ritornello “non si può fare”!

La  “stitichezza dirigenziale” e il ritornello dei “non si può fare”

Trattasi della nota “stitichezza dirigenziale” che impedisce la crescita e lo sviluppo della nostra terra e fa molto, ma molto, moltissimo male alla politica. “Non si può fare”, e gonfiano le gote mettendo in fila i soliti paroloni mascherati: etica, giustizia, legge, facoltativo, non tassativo, bla, bla, bla! Ci sarebbe da scompisciarsi guardando alle statistiche che indicano quante cause poi questa burocrazia perde allorché arriva nei Tribunali. Ma non vogliamo ridere perché non possiamo: la loro “mala gestio” la paghiamo noi, sulle nostre spalle di lavoratori. Il fondo di garanzia “non si poteva ottenere” secondo loro e poi lo abbiamo ottenuto ma dopo tristi e meschine vicende: solo un piccolissimo esempio di ciò che è la riflessione qui proposta.

Che tristezza vedere gli assessori proni, in proscinesi dinanzi all’immobilismo dei loro uffici. Un barattolo di Nutella per l’assessore Lagalla   

Leggete la nota del 20 Maggio adesso: la solita sonata, il solito atto masturbatorio del nevrotico che ripete “non si può fare”. I lavoratori hanno richiesto alcune cosette visto lo stato di necessità in cui versano, disoccupati: tra queste cosette ci sta il pagamento dell’integrazione, col fondo di garanzia, della Naspi. La legge chiaramente lo prevede ma il “mantra” stitico degli uffici ripete “non si può fare”. Va bene, anche questa volta dovremo ritornare in aule di Tribunale, opporci, sudare, scontrarci… Va bene: non arretreremo. Non è la fatica che ci spaventa: ci fa male vedere la politica distante dalla gente, da noi lavoratori; vedere gli assessori proni, in proscinesi dinanzi all’immobilismo dei loro uffici che, piuttosto che pianificare solidarietà e sviluppo, si divertono a imbrigliare, a “rachitizzare”, a impantanare le genti di Sicilia. “Ebbene sì, facciamoci del male”! Assessore Roberto Lagalla, un barattolo di Nutella lo conserviamo anche per lei sperando che Ella abbia miglior destino di Nanni Moretti. Salutamu.

Foto tratta da Magazine Le vie dei Tesori 

 

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