Sul Titanic

Le precisazioni di Italexit in riferimento all’assemblea di sicilianisti, indipendentisti e meridionalisti del 29 Maggio a Pergusa

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  • Alla Sicilia serve una scelta di rottura radicale contro centrodestra e centrosinistra
  • Solo la prospettiva dell’uscita dalla gabbia europea può ridare slancio e centralità alla Sicilia nel quadro della lotta al neoliberismo ed al recupero della nostra sovranità monetaria

da Luigi Savoca
coordinatore di Italexit in Sicilia
riceviamo e pubblichiamo

Alla Sicilia serve una scelta di rottura radicale contro centrodestra e centrosinistra

In un recente intervento ho avuto modo di polemizzare apertamente con la scelta di Attiva Sicilia’, gruppo parlamentare che si proclama civico ed autonomista, di stringere un patto programmatico con il governo Musumeci, un vero e proprio accordo politico organico con il centrodestra al governo della nostra Regione, che viene quindi individuato come l’interlocutore naturale del movimento autonomista
siciliano. L’accostamento di questa critica al prossimo appuntamento di Sabato 29 Maggio a Pergusa, promosso in primo luogo dal movimento ‘Generazione BastaGIà’, ha ingenerato degli equivoci che è doveroso dissipare. Ciò che come Italexit intendiamo sottolineare è che oggi, in Sicilia, occorre effettuare una scelta di rottura radicale con il ceto politico, di centrodestra e di centrosinistra, che da decenni governa la nostra Regione.

Solo la prospettiva dell’uscita dalla gabbia europea può ridare slancio e centralità alla Sicilia nel quadro della lotta al neoliberismo ed al recupero della nostra sovranità monetaria

Non sfugge a nessuno che in passato alcuni settori di questo ceto politico, si pensi per tutte all’esperienza del MPA di Raffaele Lombardo, ha cavalcato il tema dell’autonomismo per riconquistare una verginità politica agli occhi degli elettori. Anche oggi questo atteggiamento viene riproposto, come ad esempio nel caso della Lega di Salvini che a Roma briga per indirizzare i fondi del Recovery Plan e della PAC verso il Centro/Nord, mentre in Sicilia eleva proclami a difesa dei nostri agricoltori, o come i grillini, che si schierano, a parole, contro le misure stabilite dal loro Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli; un gioco delle parti, quello del poliziotto buono e del poliziotto cattivo, che ormai ha stufato ed a cui i siciliani non intendono più dare credito. Questo era il senso del mio intervento cui si unisce l’auspicio che il confronto fra i vari movimenti autonomisti, con cui da tempo Italexit mantiene un rapporto di dialogo e di lotta comune, possa sfociare nella creazione di un compatto fronte comune che superi le divisioni del passato. La Sicilia non può più permettersi mezze misure e vane promesse da marinaio, è questo il tempo di unità, radicalità, determinazione, senza ambiguità e doppiogiochismi. Il nostro partito si pone come forza integrante di questa battaglia convinto che solo la prospettiva dell’uscita dalla gabbia europea possa ridare slancio e centralità alla Sicilia nel quadro della lotta al neoliberismo ed al recupero della nostra sovranità monetaria. Un buon lavoro a tutti noi, i siciliani ne hanno bisogno.

 

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