Certe volte la notorietà non fa bene alla Sicilia. Di certo non sta facendo bene a Scala dei Turchi, lo splendido tratto di costa di marne bianche che corre tra Porto Empedocle e Realmonte, in provincia di Agrigento. La verità è che quando questo luogo era conosciuto solo dagli agrigentini tutto andava bene. Anche perché – e scriviamo perché siamo testimoni di quello che succedeva in questo tratto di costa dalla fine degli anni ’70 del secolo passato fino a un decennio fa – non era abitudine delle persone andare a passeggio per Scala dei Turchi calpestando lo strato di marne bianche. Gli agrigentini andavano nella spiaggia di Scala dei Turchi, e non c’era quasi mai folla, perché nell’Agrigentino di spiagge belle ce ne sono tante e c’è solo l’imbarazzo della scelta. La notorietà ha massacrato Scala dei Turchi e anche il vecchio belvedere. Il grande afflusso di persone dell’ultimo decennio e i mancati controlli da parte della pubblica amministrazione hanno provocato un mezzo disastro. Oggi anche il vecchio belvedere sopra la Scala dei Turchi, come racconta l’Associazione Mareamico di Agrigento, “è stato inibito alla fruizione pubblica dalla Provincia, perché non è sicuro! Mareamico nelle scorse settimane ne aveva documentato il pericolo. Va rilevato anche che il Sindaco di Realmonte si era premurato di additare Mareamico come organo di diffusione di false notizie. Oggi è arrivato il tempo di guardare il territorio dallo stesso punto di vista mettendo sullo sfondo la sua tutela e la sua fruizione in sicurezza”.
Ci sarà una svolta nella gestione di Sala dei Turchi? Noi siamo pessimisti. Perché la pubblica amministrazione siciliana – anche quando c’è la buona volontà – non sembra in grado di produrre provvedimenti efficaci. La Magistratura, al contrario, è intervenuta in modo deciso. Ma se poi non si rispettano le prescrizioni – anche perché chi dovrebbe farle rispettare non lo fa (è il caso dei divieti di transito che vengono ignorati) – c’è poco da fare. Intanto il degrado avanza, come documenta il VIDEO di Mareamico.