Nel 2005 la Libia di Gheddafi tracciò una linea nel Golfo della Sirte e si prese una ricca porzione di mare che, fino a quel momento, era stata a disposizione dei pescatori di alcuni Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, Italia compresa. O meglio, Sicilia compresa, con riferimento, soprattutto, alla marineria di Mazara del Vallo. Per la cronaca, il Governo di Tripoli dell’epoca creò, in modo unilaterale – così almeno si disse allora, e cioè che l’atto del colonnello Gheddafi era stato unilaterale – una zona marittima di protezione della pesca. Non era la prima volta che la Libia di Gheddafi si impossessava di una parte di mare. Poco più di trent’anni prima, nel 1973, il colonnello dichiarò, sempre in modo unilaterale, che il Golfo di Sirte faceva parte delle acque interne. Il leader libico provò ad annettersi una linea di circa 300 miglia, lungo il 32° 31’ parallelo di latitudine nord. La mossa libica scatenò un putiferio. Quasi tutte le nazioni europee – e tra queste anche l’Italia – si opposero. Non è andata così nel 2005 quando, come già ricordato, Gheddafi (nella foto tratta da InsideOver) creò una zona marittima di
Va detto che, fino a quando è stato in vita Gheddafi, nessuno ha mai sollevato in modo serio la questione delle 62 miglia marine inglobate dalla Libia. Quando, dopo l’uccisione di Gheddafi, si è scatenato il caos in Libia, si pensava, o meglio qualcuno ha pensato che la questione fosse stata ridiscussa. Complice la militarizzazione di questa parte del Mediterraneo, è stato di fatto riaperto lo spazio di pesca. Ma così come nessuno, di fatto, nel 2005 aveva mai contestato le 62 miglia marine inglobate dalla Libia, nessuno, dopo l’esplosione del caos in Libia, ha affermato che la storia delle 62 miglia marine inglobate dalla Libia era stata archiviata. Oggi, in una parte della Libia, si
Nel 2005, in Italia, governava Berlusconi. Se non ricordiamo male, l’anno prima l’allora Ministro degli Esteri, Franco Frattini – che peraltro è stato un bravo Ministro – lasciava la Farnesina per un altro incarico. Al suo posto arrivava Gianfranco Fini. Noi non sappiamo cos’è successo di preciso nel 2005. Ma sappiamo che il Governo Berlusconi era in ottimi rapporti con la Libia di Gheddafi. Allora si diceva che erano in corso importanti trattative tra il Governo italiano e la Libia su varie questioni economiche; e che tra tali questioni economiche c’era anche la questione degli idrocarburi. Ribadiamo: non sappiamo con precisione cosa sia avvenuto nel
Forse è arrivato il momento di capire con esattezza cos’è successo nel 2005. Con tutto il rispetto, a noi la storia che Gheddafi si sia svegliato una mattina del 2005 e abbia deciso di annettersi 62 miglia di mare non ci ha mai convinto; magari ci sbagliamo e la nostra è una ricostruzione fantasiosa e Gheddafi era un despota che faceva quello che voleva: volendo, è la tesi ufficiale utilizzata da chi ha eliminato Gheddafi. E siccome siamo ancora in democrazia, ci convince di più, sull’eliminazione di Gheddafi, ciò che ha scritto per noi Mario di Mauro. Magari ci sbagliamo, o magari la nostra ricostruzione non è completamente campata in aria. Chissà, magari Berlusconi, Fini, Frattini e i parlamentari nazionali eletti in Sicilia nella legislatura 2001-2006 ricorderanno qualcosa del 2005. Anche per smentire la storia che sul mare la politica italiana della cosiddetta Seconda Repubblica sia poco loquace. Ricordiamo la vicenda del tratto di mare della Sardegna conteso dai francesi. O la storia, ancora più strana, del tratto di mare che divide la Sardegna dall’Algeria rivendicato dalla stessa Algeria…
Foto di prima pagina tratta da Il Fatto Quotidiano
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