Unicredit ‘inghiottirà’ anche Monte dei Paschi e Banco Bpm? La voce gira da tempo e preoccupa il più grande sindacato dei bancari italiani, la Fabi. E sarà questo uno dei temi che domani sarà al centro di un incontro in videoconferenza tra duecento sindacalisti bancari Fabi della Sicilia con il segretario Fabi, Lando Maria Sileoni (nella foto) “L’appuntamento – leggiamo in un comunicato – rientra nel ciclo di
A questo punti arrivano i temi ‘caldi’: “La nostra organizzazione – dice il coordinatore della Fabi Sicilia, Carmelo Raffa – con in testa il segretario generale Sileoni, non tollererà a fine pandemia atteggiamenti da parte delle aziende di credito finalizzate a rendere obbligatorio lo smart working. Domani entrerà nel dibattito anche il tema delle fusioni che potrebbe coinvolgere in particolare i lavoratori di Monte dei Paschi e di Banco Bpm: su questo punto ci preoccupa l’ipotesi che a incorporarle possa essere Unicredit, un grande e serio gruppo, ma che, negli ultimi anni, purtroppo, ha dimostrato, con migliaia di assunzioni solo particolare attenzione per la grande città di Milano. In Sicilia, dopo l’incorporazione di Capitalia Banco di Sicilia abbiamo assistito a esodi su esodi non compensati da assunzioni: ciò ha ha determinato la perdita nell’isola di circa 3.000 posti di lavoro. Inoltre Unicredit ha dato la sensazione di voler vincere il campionato nella chiusura delle filiali nei piccoli Comuni dell’Isola, contribuendo così alla desertificazione dei territori». Di qui l’appello del coordinatore Fabi Sicilia al neo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, affinché rimedi alle precedenti scelte riaprendo gli sportelli nei piccoli Comuni e assumendo almeno 500 unità lavorative nell’Isola”.