Nuova invasione di migranti a Lampedusa. Sette sbarchi in poche ore, oltre mille i migranti che già si trovano nell’isola che ormai è la base operativa di questo sistema. Come scriviamo da un anno, la pandemia non ha fermato il grande affare legato all’emigrazione, o meglio, allo sfruttamento dei disperati. Se i barconi, di fatto, vengono accompagnati a poche miglia da Lampedusa dalle cosiddette ‘navi-madri’, ebbene, questo avviene perché c’è un accordo. E se le autorità italiane non si danno da fare per portare di corsa i migranti nell’isola di Lampedusa, un bacone affonda e la responsabilità ‘morale’ non è dei criminali che li hanno messi in mare facendosi pagare un sacco di soldi, ma di chi non li ha ‘salvati’, cioè degli italiani, perché altri Paesi che intervengono non ce ne sono, mentre l’Unione europea, in materia di immigrazione, interviene solo per pagare la Turchia per evitare che i migranti invadano l’Europa orientale, Germania in testa.
Ora il copione già scritto prevede che il sindaco di Lampedusa chieda “aiuto” e, alla faccia dei divieti di assembramenti, i migranti verranno trasferiti in Sicilia, utilizzando anche navi di linea, senza alcuna procedura di sicurezza, tant’è vero che, proprio ieri, il sindacato ORSA ha denunciato la presenza di 30 migranti positivi sulla nave di linea Sansovino che collega Lampedusa con Porto Empedocle con una parte del personale della stessa nave infettato. Appena giunti in Sicilia una parte dei migranti va sulle navi quarantena e un’altra parte dei migranti finisce nei Centri di accoglienza. Superfluo aggiungere che, in piena pandemia, accogliere persone che arrivano da altre parti del mondo è un rischio: ma tanto il rischi non lo corrono i governanti nazionali che gestiscono gli sbarchi, ma i Siciliani. Lo scorso 7 Aprile Il Sole 24 Ore scriveva di sbarchi raddoppiati nei primi tre mesi dell’anno rispetto allo scorso anno (poco meno di 8 mila e 500 migranti); ai primi di Maggio il numero di migranti sbarcati a Lampedusa o direttamente nei “porti sicuri” della Sicilia sono circa 12 mila (leggere questo articolo di Blog Sicilia).
Ora siccome l’aritmetica non è un’opinione e quattro conti li sappiamo fare anche noi. Considerato che ogni nave per la quarantena può ospitare non più di 400 migranti (e già è un controsenso, perché una nave affollata non dovrebbe funzionare bene per la quarantena), per ospitare 12 mila migranti di navi ce ne vogliono 30. Un terzo sono minori e non fanno la quarantena in nave? Quindi un terzo sono arrivati a terra. Sono in Sicilia? Fuori dalla Sicilia? Non ci sono informazioni. E gli altri due terzi? Ci vorrebbero, per la quarantena, 20 navi. La metà dei migranti ha finito la quarantena? E allora ci vogliono 10 navi. Ci sono in Sicilia 1o navi per la quarantena? Se, partendo dal numero di migranti arrivati da Gennaio ad oggi, ci vogliono 10 navi, come mai il Governo Draghi ha affittato 5 navi?
Due cose che non sono chiare. Prima cosa: partendo dal dato oggettivo che, nel nome della solidarietà, c’è chi guadagna un sacco di soldi con i migranti (che sono l’anello debole e sfruttato di questo sistema, se è vero che ad ogni migrante vengono corrisposti 2 euro al giorno), come mai non si trovano i soldi per i ristori alle imprese in crisi causa chiusure Covid e i soldi per le famiglie in difficoltà, mentre si trovano fiumi di denaro pubblico per pagare le navi quarantena (36 mila euro al giorno!) e i centri di accoglienza, più tutti gli altri servizi? In pratica – questi sono i fatti – imprese e famiglie in difficoltà si devono arrangiare, mentre i gestori dei migranti lavorano alla grande. Seconda cosa: in Sicilia ci sono persone che vengono a contatto con migranti positivi e si infettano con il rischio di infettare altre persone: questo non è un problema perché tanto sono siciliani? E queste persone che si infettano dopo che vengono a contatto con i migranti poi rientrano nei conteggi che lasciano la Sicilia in zona arancione? E gli stessi migranti contagiati presenti in Sicilia rientrano in un conteggio a parte o sono nel conteggio generale della Sicilia?
Il Governo nazionale pensa di condannare Lampedusa e la Sicilia all’invasione dei migranti in piena pandemia sino alla fine dell’anno, come ha fatto il Governo Conte lo scorso anno? I leghisti di Matteo Salvini e gli esponenti di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni farebbero bene a evitare speculazioni per fini elettorali. Il primo – Salvini – è passato da un eccesso all’altro: quando era al Governo con i grillini ha dato luogo a inutili e inumane ‘sbrasate’ sulla pelle degli sfruttati (cioè dei migranti) piuttosto che colpire gli sfruttatori (chi gestisce questo sistema). La signora Giorgia Meloni pontifica da Roma circa fantasiose battaglie navali. Ma a chi debbono prendere in giro? I Siciliani non hanno bisogno di chi, da Roma, cerca solo di lucrare il consenso elettorale: questo è squallore politico! La realtà amara è che Lampedusa è ostaggio non dei migranti ma di chi li mette in mare e li fa arrivare a ridosso dell’isola o direttamente in Sicilia; la Sicilia è piena di migranti, con un Governo regionale impotente che non comunica nemmeno dove questi migranti vengono ospitati; i Siciliani vengono a sapere dei migranti o quando si trovano un centro di accoglienza sotto casa, o quando i migranti – tenuti di fatto prigionieri – scappano. Per non parlare dei migranti positivi che circolano liberamente, com’è stato appurato a Priolo, in provincia di Siracusa. In tutto questo passa in secondo piano il pericolo che in Sicilia, a furia di fare arrivare migrati, arrivi qualche nuova variante del virus. Già è arrivata la variante nigeriana portata da un giovane migrante. Ma quanto accaduto non desta preoccupazione. Del resto, a rischiare sono gli abitanti dell’ultima colonia dell’impero…
Quanto deve durare ancora questa situazione?