“Milano, la movida ignora il coprifuoco; blitz alle Colonne, lancio di bottiglie contro la Polizia”: così titola il Corriere della Sera. Che stavano facendo questi mille, forse mille e 500 ragazzi? Sorseggiavano l’aperitivo e la birra. Incredibile: ma dove siamo arrivati? Sorseggiare l’aperitivo e bere birra mentre c’è il Covid, ovvero l’affare del secolo delle multinazionali farmaceutiche che producono vaccini? Giammai! Così, racconta sempre il Corrierone, sono intervenuti gli uomini delle forze dell’ordine in “servizio anti assembramenti”. Una volta c’erano i celerini che intervenivano contro chi voleva “l’immaginazione al potere”; oggi che di immaginazione ce n’è molto meno abbiamo le forze dell’ordine in “servizio anti assembramento”. Come finì la ‘rivoluzione del Margarita e della birra’ di Milano? A quanto pare i giovani dall’aperitivo sedizioso non sono scappati subito: prima c’è stato un milanese lancio di bottiglie… Poi però sono andati via, a casa. Coprifuoco rispettato! Ora l’ordine regna a Milano!
Che dire? Meno male che è successo a Milano. Se fosse successo a Napoli o a Palermo, apriti cielo! Incivili, terroni, camorra, mafia. E ‘ndrangheta se fosse accaduto a Catanzaro o a Reggio Calabria. Per fortuna a Milano non ci sono ‘sti problemi: a Milano, dallo scudetto dell’Inter in poi qualcosa si può fare: ma non tutto e non sempre. Eh sì, anche da quelle parti bisogna considerare e contestualizzare: un conto è l’Inter che vince il campionato, altre e ben diversa cosa sono gli aperitivi-malandrini e le birre in libera uscita. Il nuovo ordine terapeutico può tollerare l’assembramento da scudetto, dettato sempre dal denaro, perché il calcio è denaro; ma un aperitivo e una birra con gli amici, questo no, questo non è tollerabile: questa è libertà allo stato puro: e la libertà non è più concessa e il nuovo ordine mondiale terapeutico non può certo derogare. Non scherziamo con le cose serie…