- E’ incredibile: ogni volta che ci occupiamo di trasporti marittimi tra la Sicilia e le Isole Minori scopriamo ‘soprese’…
- Fino a che punto è giusto utilizzare per il trasporto delle persone una nave adibita al trasporto merci?
- In tutto questo, che fine ha fatto la nave di riserva?
E’ incredibile: ogni volta che ci occupiamo di trasporti marittimi tra la Sicilia e le Isole Minori scopriamo ‘sorprese’…
Tre giorni fa ci siamo chiesti che cosa stava succedendo lungo la rotta navale Palermo-Ustica. Ce lo siamo chiesti perché il 27 Aprile il traghetto che svolge questo servizio – l’Antonello da Messina – ha subito un’avaria. Per carità, l’avaria, in una nave, ci sta: fa parte del gioco. Ma il gioco, chiamiamolo così, è regolato da una convenzione: se un traghetto subisce un’avaria deve essere sostituito da una nave di riserva. Riprendiamo il nostro articolo del 29 Aprile, dove si racconta del traghetto Antonello sa Messina che “il 27 Aprile, rientrando da Ustica, ha avuto problemi al motore di dritta (così dicono le voci di banchina). Com’è stato sostituito? Per ora si sa che il collegamento Palermo-Ustica viene assicurato dalla nave Ulisse che, per tre giorni a settimana, trasporta merci, benzina e munnizza. E i passeggeri che da Palermo debbono recarsi a Ustica e viceversa su quale nave viaggiano? Negli uffici della Regione siciliana ne sanno qualcosa? Mistero”. Ora il mistero è stato chiarito: la nave Ulisse, adibita al trasporto di merci, benzina e munnizza trasporta anche i passeggeri. Possibile?
Fino a che punto è giusto utilizzare per il trasporto delle persone una nave adibita al trasporto merci?
A noi la cosa sembrava impossibile, perché sappiamo – ma evidentemente ci sbagliamo – che se una nave va in avaria, deve essere sostituita con una nave per svolgere lo stesso servizio. E’ così? A quanto pare lo è solo in parte. La nave che collega Palermo con Ustica dovrebbe viaggiare a una velocità di 16 nodi e impiegare poco meno di tre ore. Ci dicono, invece, che la nave Ulisse viaggerebbe a una velocità di poco più di 9 nodi e impiegherebbe poco più di 5 ore. Se quanto ci raccontano è vero non sarebbe un bel servizio. Csì come non ci convince molto la promiscuità: se una nave è adibita al trasporto merci, fino a che punto è giusto utilizzarla anche per i passeggeri? E’ giusto assicurare ai cittadini un servizio in modo così confuso, considerato che Regione siciliana e Stato, ogni anno, per il trasporto via mate tra la Sicilia e le Isole Minori, intervengono con circa 100 milioni di euro di contributi?
In tutto questo, che fine ha fatto la nave di riserva?
Un passeggero ci ha raccontato che la nave Ulisse avrebbe il ponte aperto e che gli spruzzi delle onde del mare colpiscono le automobili. E’ così? Detto questo sorge spontanea una domanda: ma la nave di riserva – che dovrebbe sostituire il traghetto Antonello da Messina – che fine ha fatto? Dovrebbe essere – almeno così ci hanno raccontato – il traghetto Pietro Novelli. Che, però, in questo momento, è impegnato lungo la rotta Trapani-Pantelleria al posto della nave Lampedusa che si trova in un cantiere a Palermo. Da qui un’altra domanda: possibile che, non appena cerchiamo di capire come stanno le cose nel complicato mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e i propri arcipelaghi troviamo sempre cose strane? Ma la Regione siciliana – e segnatamente l’assessorato alle Infrastrutture e ai Trasporti – che cosa fa? No spetta agli uffici di questo assessorato effettuare i controlli? Ebbene, questi controlli vengono effettuati? O gli abitanti delle Isole Minori della Sicilia sono si serie B e a loro si possono assicurare anche servizi scadenti? Perché un cittadino di Ustica deve impiegare oltre due ore in più per arrivare nel luogo dove vive? Il sindaco di Ustica, visto che sono passati cinque giorni, è al corrente di tutto quello che sta succedendo?
Foto tratta da VesselFinder
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