Il Ponte sullo Stretto di Messina: ma, alla fine, quali sarebbero questi vantaggia (a parte gli appalti & gli affari)?

1 maggio 2021
  • Le chiacchiere, è noto, stanno sempre a zero e portano allo zero. E infatti sono solo le chiacchiere le vere protagoniste del Ponte sullo Stretto di Messina  
  • Comunque il Ponte di Messina una cosa la produrrebbe di certo: lo sbancamento di parte dell’Aspromonte e dei Peloritani. Vi sembra poco?   
  • Il trasporto merci con le ferrovie è stato azzerato dalle navi Ro-Ro. Il resto – tipo sviluppo delle linea ferroviarie – sono altre chiacchiere 
  • Si materializza l’imponderabile: che succederebbe? 

di Antonino Privitera

Le chiacchiere, è noto, stanno sempre a zero e portano allo zero. E infatti sono solo le chiacchiere le vere protagoniste del Ponte sullo Stretto di Messina  

Da qualche tempo è diventato sempre più intenso l ‘impegno dei sostenitori della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Fiumi di parole e tonnellate di carta scritta che da sole potrebbero coprire abbondantemente la lunghezza del “Ponte promesso”. Nessuna intenzione di volermi cimentare con le capacità tecniche dei progettisti e contestare le intuizioni dei politici che ambiscono a immortalare il loro nome tra i posatori della prima pietra, dimenticando che già, oltre dieci anni fa, c’è stato chi ha annunciato lo storico inizio dei i lavori a Cannitello. Tanto di cappello per i propugnatori della rivalsa del Sud con tanto palesato impegno, che danno ad intendere quanto tengano a promuovere la Sicilia legandola fisicamente al Continente. Di certo i nostri esponenti politici “del Ponte” in queste argomentazioni, oltre al disinteresse, avranno competenze nei settori delle realizzazioni di opere infrastrutturali di questo livello, nel campo della logistica e dell’economia dei trasporti. Infatti c’è chi ha acquisito titoli accademici in giurisprudenza, chi in scienze politiche, chi in economia, chi ha il titolo di geometra e altri che addirittura hanno frequentato il liceo. Ovviamente per essere politici di primo piano devono essere dotati di qualità e requisiti non posseduti da normali cittadini. L’utente, il futuro beneficiario dell’opera, deve fidarsi dei decantati vantaggi che gli verranno elargiti. Centomila posti di lavoro rappresentano certamente una conquista occupazionale quasi risolutiva per Calabria e Sicilia. La rapidità dei collegamenti (?) e la continuità territoriale che costituirà la metropoli dello Stretto sarà cementante per le limitrofe Regioni. E poi, come si fa a non considerare la realizzazione corridoio europeo europeo Berlino-Trapani con prospettiva su Tunisi! E come non valutare che questo itinerario riuscirà a incrementare i commerci con tutta l’Eurozona?

Comunque il Ponte di Messina una cosa la produrrebbe di certo: lo sbancamento di parte dell’Aspromonte e dei Peloritani. Vi sembra poco?   

Adesso cerchiamo di analizzare tutti questi vantaggi. L’occupazione di manovalanza locale si incrementerebbe di sicuro. Servirebbero manovali, carpentieri, muratori, trasportatori ecc. Tutta manovalanza di fatica, mentre il settore tecnico sarebbe già in organico nell’impresa del Nord prescelta. Il materiale occorrente verrebbe prodotto nel Continente, tranne la sabbia che sarebbe ricavata dagli sbancamento e annientamento di parte dei monti Peloritani e delle alture dell’Aspromonte. L’agevolazione dei collegamenti prospettate come congiunzione territoriale, sia come distanza fisica che come tempi, è una chimera. Essa costituirebbe un distanziamento ulteriore tra le città di Messina e Reggio di Calabria. Di fatto, per raggiungere i luoghi bisognerà percorrere le rampe di accesso costituite da raccordi autostradali di circa trenta chilometri con caselli di accesso e velocità controllate.
L’incremento e l’agevolazione degli scambi commerciali? Si sa che i trasporti delle merci è effettuato attraverso le vie marittime, utilizzando navi portacontainer con capacità di trasporto immense. I porti continentali per ubicazione ed attrezzature surclassano i porticcioli siciliani. Genova e Trieste rappresentano l’affaccio italiano nel Mediterraneo per il Nord Italia e l’Europa e Vibo Valentia è sufficiente per il Centro Sud dell’Italia. Atene, Istanbul, Barcellona, Marsiglia non hanno bisogno del Ponte, come le nazioni del Nord Europa con affaccio sull’Atlantico ed il Mare del Nord. Tra l’altro è ampiamente dimostrato che la Cina ha invaso il Mondo servendosi del vettore navale ed aereo!

Il trasporto merci con le ferrovie è stato azzerato dalle navi Ro-Ro. Il resto – tipo sviluppo delle linea ferroviarie – sono altre chiacchiere

L’economia dei trasporti nazionali e locali. Sono stati esaminati la richiesta e la necessità da soddisfare ed i costi? All’inizio le FF.SS hanno dato grande importanza ed interesse alla realizzazione e l’utilizzo dell’opera, assoggettandosi anche al pagamento del pedaggio per ogni passaggio. Ultimamente ha ridotto sia il numero di traghetti che i passaggi di treni, introducendo navi per il solo trasporto passeggeri. Il trasporto delle merci con la ferrovia è praticamente azzerato poiché la quasi totalità dei trasportatori utilizza navi Ro-Ro per i collegamenti tra i porti della Sicilia e del Continente. Perché non sono mai prospettati i costi di attraversamento? È pensabile che si possa liberamente utilizzare il Ponte senza alcun onere? Sappiamo che tutte le infrastrutture importanti sottopongono l’utilizzo al pagamento di pedaggi. Sia i tunnel che i ponti non sono gratuiti. Per il transito di autovetture si va dai circa tre euro del viadotto Vasco de Gama di Lisbona ai dieci del Ponte Europa di Innsbruck, dai diciotto euro del ponte bulgaro sul Danubio ai 31 dei danesi di Stoerebolt ed ai 39 di quello do Oresund. Il nostro Ponte sarebbe gratuito?

Si materializza l’imponderabile: che succederebbe? 

Altra piccola osservazione: la manutenzione ordinaria e straordinaria? La vigilanza e sorveglianza ai fini della sicurezza, il mantenimento delle navi per esigenze improvvise di collegamenti sostitutivi avranno dei costi? Io non sono capace di dare risposte ai miei interrogativi, spero che ce li abbiano i paladini del Ponte almeno prima che decidano se fare il Ponte sospeso o il Tunnel sub alveo o sotterraneo in modo tale che non vengano immortalati nella storia per i meriti ma per le sciocchezze che raccontano… A proposito, quante volte hanno già attraversato lo Stretto di Messina e quante altre penseranno di farlo nel futuro?

Foto tratta da Stretto Web

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