I segreti kafkiani del Sistema di classificazione ICD (dall’inglese International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death)
“Risucchiato dal motore di un aviogetto”: un caso su 7 miliardi!
Gli sci d’acqua in fiamme…
di Nota Diplomatica
Le cose più strane della vita (in questo caso della burocrazia) le trova l’autore di questa rubrica: leggete di cosa sono capaci di censire nella statistica medica l’ossessione numerica degli USA e i burocrati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
È noto l’entusiasmo con cui nei Paesi anglosassoni si raccolgono e analizzano le statistiche. La tendenza – intesa a generare basi decisionali che non siano “mere” opinioni – non è nuova. Già il filosofo tedesco Theodor Adorno, che trovò opportuno passare la Seconda guerra mondiale negli Usa anziché in patria, ci scherzava su, definendo il Paese come gli “Statistici Uniti”. La crescente ossessione per i dati è stata ulteriormente rafforzata con l’introduzione degli strumenti offerti dall’informatica, raggiungendo livelli prima impensabili. Il fenomeno è particolarmente presente nel campo sanitario, dove la necessità di dare coerenza a fenomeni molto variegati ha aumentato la particolare esigenza di capirci qualcosa. Quando l’ossessione numerica americana s’incontra poi con la burocrazia in stile ONU il risultato è davvero spettacolare, specialmente nel caso del Sistema di classificazione ICD (dall’inglese International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death), la raccolta internazionale di dati relativi a malattie, infortuni e mortalità stilata dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’ICD, giunta ormai alla decima edizione, è uno standard di riferimento per gli studi statistici ed
epidemiologici. Il tentativo è quello di ricondurre ogni possibile “evento medico” a un codice univoco. Siccome le cose che possono capitare a questo mondo sono tante, l’ICD è parecchio estesa. Ad ora, gli eventi singolarmente classificabili sono oltre 70mila, alcuni molto improbabili, ma non si sa mai…
“Risucchiato dal motore di un aviogetto”: un caso su 7 miliardi!
Quando nel 2010 è stata introdotta l’ultima grande revisione ICD-10, ha provocato particolare ilarità il gruppo di codici riservato all’infortunio di coloro che sono stati colpiti da una tartaruga, a partire dal codice W5922XA: “Struck by turtle, initial encounter”. Seguono i codici W5922XD (“Struck by turtle, subsequent encounter”) e W5922XS (“Struck by turtle, sequela”). Sarebbe probabilmente eccessivo elencare qui tutti gli altri codici riservati ai vari tipi di possibili interazioni infelici con le tartarughe. Altri gruppi di codici riguardano incidenti con “navi spaziali” (13 elementi), ferimenti riportati scontrandosi con un palo della luce mentre si cammina (3 elementi) e quelli causati da “uncinetto e ricamo”. Ispira particolare curiosità che la voce “risucchiato dal motore di un aviogetto” presenti due elementi: “initial encounter” e “subsequent encounter”. Viene da pensare che ne basterebbe uno…
Gli sci d’acqua in fiamme…
Siccome nuovi rischi possono essere sempre in agguato, la classificazione ICD è soggetta a continua estensione. Sono stati resi disponibili 346 nuovi codici solo nel 2020. Di questi, forse il più misterioso è il V91.07XD: Burn due to water-skis on fire, subsequent encounter. Cioè, “Bruciatura dovuta a sci d’acqua in fiamme, incontro successivo”. Potrebbe allora essere il caso di stare attenti agli sci d’acqua perché, pochi giorni fa, si è finalmente verificato un Codice W5922XA. Il 21 aprile il quotidiano americano Daytona Beach News-Journal ha riferito di una signora ferita da una tartaruga che le è piombata addosso attraverso il cristallo dell’auto mentre viaggiava in autostrada. Per fortuna, sono sopravvissute entrambe, lei con un semplice taglio sulla fronte e la tartaruga con un graffio sul carapace.
Foto tratta da Lo Zoo di 105 – Radio 105
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