Non siamo mai stati complottisti sul Covid-19. Però, osservando quello che sta avvenendo nelle ultime ore e ricordando quanto avvenuto da un anno a questa parte, cominciamo a pensare che in Italia non c’è molta voglia di combattere la pandemia. Magari si cerca di controllarla per utilizzarla, ma si fa poco o nulla per contrastarla. Che senso ha, infatti, far atterrare un aereo proveniente dall’India, ben sapendo che la situazione in questo Paese è grave non tanto e non soltanto per il numero di decessi (che va comunque raffrontato al numero di abitanti, che supera il miliardo e 300 milioni9, quanto per la variante del virus presente da quelle parti. Eppure è quello che ha fatto l’attuale Governo di Mario Draghi, che in queste ore ha consentito a un areo proveniente dall’India, con 230 passeggeri più il personale (10 persone), di atterrare a Roma. Il problema non sta soltanto nei 23 passeggeri risultati positivi al virus: sono tutte le persone che hanno viaggiato su questo aereo che possono creare problemi. La storia dei tamponi lascia il tempo che trova. Con il SARS-COV-2 succede di tutto. Una persona più risultare negativa per sette giorni, per un mese, per più mesi e poi risultare improvvisamente positiva. Tra l’altro, questo è già successo: migranti che in Sicilia risultavano negativi dopo la quarantena e le analisi, una volta arrivati in altre Regioni italiane, anche non subito, risultavano positivi. Sono fatti noti.
Noi lo scriviamo da quando è iniziata la pandemia: in presenza, per l’appunto, di una pandemia, se si vuole veramente contrastarla, bisogna bloccare le frontiere. Invece, lo scorso anno, l’Italia ha fatto entrare circa 40 mila migranti (che sono passati quasi tutti dalla Sicilia). Sono state affittate anche le navi per la quarantena, con notevole spesa di denaro pubblico, cercando di far passare il messaggio – completamente privo di validità scientifica – in base al quale i migranti non portano varianti del virus. Tesi smentita dai fatti, se è vero che la variante nigeriana è arrivata in Sicilia proprio con un migrante. E si tratta di una variante che resiste ai tanto celebrati vaccini anti-Covid. In questa nostra considerazione non n’è nulla di razzista: è solo buon senso. Ora, se questo buon senso non c’è e si fanno arrivare ancora migranti a Lampedusa – come sta avvenendo in questi giorni – e se questi migranti, da Lampedusa, vengono poi trasferiti in Sicilia, com’è avvenuto in queste ore, per giunta con trasporto sulla nave di linea, cioè la nave destinata ai passeggeri, beh, è chiaro che non c’è molta volontà di combattere la pandemia: anzi! Lo stesso discorso vale per i turisti e per i croceristi. La pandemia l’ha combattuta e la combatte la Nuova Zelanda, che quando decide di chiudere tutto lo fa e il virus, nel giro di due mesi, scompare! In Italia, invece, arrivano aerei dall’India, arrivano migranti, però si penalizza la ristorazione e le attività commerciali! Come si fa a non vedere tutto questo?
E che dire delle vaccinazioni anti-Covid? Noi nutriamo riserve su questi vaccini. E consideriamo fondate le riflessioni del filosofo marxista Diego Fusaro sulle chiusure delle attività economiche. Ma non si possono bloccare i ristoratori per evitare gli assembramenti e poi creare assembramenti nei luoghi di vaccinazione! E’ evidente che tutto questo non favorisce certo le attività economiche. Tragicomica, poi, la storia del passaporto vaccinale: in questo caso si rischia scivolare nel terrapiattismo allo stato puro! Riprendiamo un articolo di Marco Lo Dico, veterinario, specialista in Malattie infettive, Profilassi e Polizia veterinaria: “Ormai le assurdità sono all’ordine del giorno e confrontarsi con le assurdità è un impresa ardua, soprattutto per chi non riesce a riconoscerle. Ad oggi anche le autorità scientifiche e le istituzioni non possono escludere che chi si vaccina possa infettarsi e risultare veicolo del virus come un infetto asintomatico. Tanto è vera questa considerazione che si raccomanda ai vaccinati di mantenere le stesse precauzioni e di rimanere in quarantena se risultassero positivi al tampone. Posto questo come dato di fatto non opinabile, mi chiedo: perché il passaporto vaccinale dovrebbe dare via libera, evitare controlli e quarantene ai viaggiatori vaccinati e, invece, vincoli, controlli e le quarantene ai viaggiatori non vaccinati?”. Su Byoblu leggiamo un articolo – accompagnato da un video – che racconta la protesta di Maurizio Bolognetti. Giornalista di Radio Radicale e segretario dei Radicali lucani, Bolognatti ha iniziato uno sciopero della fame contro i covid pass, come vengono definiti i passaporti sanitari, istituiti con il cosiddetto Decreto riaperture. “Questi strumenti, in base al disposto normativo, dovrebbero certificare lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2, la guarigione dall’infezione e l’effettuazione con risultato negativo di un tampone rapido o molecolare e consentire ai soli suoi possessori, a partire dal 26 aprile 2021, gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori delle Regioni e delle Province autonome collocati in zona arancione o rossa”.
“Sono strumenti molto discriminatori – dice Bolognetti – al punto che io parlerei di decreto ricatto, più che di decreto riaperture. Quest’ultimo è un provvedimento insensato, anche dal punto di visto sanitario”. Nell’articolo si legge che “le stesse istituzioni sanitarie, come ad esempio l’Aifa e l’Oms, hanno chiarito che anche i vaccinati possono contagiare e devono continuare a seguire le misure di precauzione. Il Consiglio d’Europa, l’organizzazione internazionale che promuove la democrazia e il rispetto dei diritti umani, ha votato quasi all’unanimità una risoluzione in cui si afferma che utilizzare le certificazioni come passaporti sarebbe contrario alla scienza in assenza di dati sulla loro efficacia nel ridurre la contagiosità, la durata dell’immunità acquisita. La stessa Organizzazione mondiale della sanità ha espresso il suo parere contrario ai certificati sanitari come strumento per circolare in determinate zone”. “Nella giornata del 30 Aprile (cioè oggi ndr), come ho avuto modo di comunicare via pec al Ministro dell’Interno, al presidente del Consiglio, ma anche agli organi locali (Questura, Digos e Carabinieri), violerò le disposizioni che limitano gli spostamenti per porre attenzione su questo problema”. “Quando si innesta uno stato di emergenza su un corpo malato, come sono oggi le nostre democrazie, possono accadere avvenimenti ai quali è bene prestare molta attenzione, come le svolte autoritarie”.