- “Dopo lo scippo del Recovery a Sud e Sicilia i siciliani – a cominciare da Palermo – non hanno più motivo di votare i partiti politici nazionali”
- Equità Territoriale, nei prossimi giorni, comincerà ad illustrare proposte concrete per Palermo”
“Dopo lo scippo del Recovery a Sud e Sicilia i siciliani – a cominciare da Palermo – non hanno più motivo di votare i partiti politici nazionali”
“A Palermo la vecchia politica fatta dai partiti nazionali propone, in vista delle elezioni comunali del prossimo anno, la solita ammucchiata trasformista e ascara. Addirittura c’è chi propone un’alleanza tra centrodestra e centrosinistra, ovvero i due schieramenti che hanno amministrato, a turno, la città negli ultimi vent’anni per distruggerla. Palermo, come la Sicilia, non ha bisogno di partiti politici nazionali, ma di un progetto civico che metta al centro gli interessi della città e dei cittadini”. Lo dice il coordinatore di Equità Territoriale in Sicilia, Franco Calderone. “Il voto di qualche giorno fa sul Recovery Plan, con lo scippo di 77 miliardi di euro al Sud e alla Sicilia – aggiunge – è la cartina al tornasole della politica italiana. I parlamentari nazionali eletti in Sicilia che hanno votato sì a questo scippo hanno tradito la Sicilia e 5 milioni di Siciliani. La dimostrazione che i Siciliani non devono più votare per i partiti politici nazionali. A partire proprio dalle elezioni comunali di Palermo, dove il fallimento della Giunta di Leoluca Orlando è totale. La viabilità di Palermo è penosa. La ZTL di Palermo è assurda. Il Tram di Palermo è pura follia, visto che siamo nel pieno di una pandemia che impone lo stop agli assembramenti. Per non parlare delle quasi 900 bare accatastate dove capita nel cimitero dei Rotoli. Una vergogna nazionale espressione di inadeguatezza amministrativa e politica”.
Equità Territoriale, nei prossimi giorni, comincerà ad illustrare proposte concrete per Palermo”
“Equità Territoriale – prosegue Calderone – sta lavorando a un progetto politico e culturale per Palermo. Lanciamo un invito ai Comitati civici, ai cittadini e agli imprenditori vessati da un’amministrazione comunale di incapaci. Cominciamo a lavorare insieme per un progetto comune. Partendo da una pandemia che non deve più essere l’alibi per penalizzare ristoratori e commercianti cittadini per favorire le multinazionali. Palermo ha bisogno di rilanciare la propria economia e di dare serenità alle famiglie, trovando opportune soluzioni per affrontare la stessa pandemia: soluzioni che devono basarsi sulla responsabilizzazione dei cittadini, non certo sulla penalizzazione delle attività economiche. Nei prossimi giorni cominceremo a illustrare alcune proposte concrete. Intanto diciamo che siamo aperti a chi è intenzionato a lavorare per Palermo. La condizione è solo una: niente ascari e niente partiti politici nazionali”.
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